Finale sfumata (Ciro Scognamiglio, La Gazzetta dello Sport)
Assomiglia a un pizzicotto sul braccio, di quelli che ti svegliano sul più bello. «Ho preso una bella imbarcata», ammette Mattia Bellucci. E rende bene l`idea. Nella semifinale di Rotterdam, infatti, l`australiano Alex de Minaur, n. 8 del mondo, l`ha dominato, imponendosi 6-1 6-2 in poco più di un`ora. Ma la mentalità è quella giusta visto che c`è subito il rilancio: «Si riparte da qui». Intanto il torneo olandese, vinto nel 2024 da Jannik Sinner, avrà una finale di alto livello: lo spagnolo Carlos Alcaraz, infatti, ha avuto la meglio sul polacco Hubert Hurkacz al terzo set e oggi (dalle 15.30) torna a giocarsi un titolo dopo 4 mesi. E dire che Bellucci aveva cominciato bene la semifinale, sull`onda di un torneo fino a quel momento da sogno con le vittorie su Medvedev e Tsitsipas: una palla corta, e soprattutto un tweener (colpo tra le gambe) vincente, in salto, avevano entusiasmato il pubblico. E il boato arrivato dagli spalti gli ha fatto piacere, lo ha caricato, ma non ha avuto effetti benefici sull`andamento del match. De Minaur infatti lo ha indirizzato subito a suo favore, visto che il primo break è arrivato nel secondo game. L`andamento dei set è stato uniforme: il 23enne nato a Busto Arsizio […] pur cercando di variare parecchio il gioco ha sbagliato tanto, troppo: 25 gli errori non forzati. Mentre l`australiano, nonostante qualche problema a trovare la prima di servizio, non ha mai concesso palle break e vinto tutti gli scambi lunghi. Niente che comunque possa cancellare l`ottimo torneo di Bellucci, per la prima volta arrivato in una semifinale di un torneo 500 (era partito dalle qualificazioni) e atteso, domani, dalla sua migliore classifica: n° 68 del mondo. Per lui anche i complimenti di De Minaur: «È bravo, l`ho visto giocare un tennis incredibile in questa settimana e l`avevo studiato per cercare un paio di aree del gioco in cui potevo dargli fastidio». È anche da giornate così, nelle quali all`apparenza c`è poco da salvare, che necessariamente passa la crescita di un giocatore. Mattia Bellucci lo sa bene: «De Minaur mi ha sempre fatto giocare una palla in più, io ho avuto tante difficoltà al servizio. Ma da questo torneo, che dedico al mio allenatore Fabio Chiappini, mi porto dietro la tranquillità di saper accettare che in alcune occasioni mi sentirò meglio, in altre peggio. Da adesso in poi, devo puntare a giocare con continuità questi incontri. Voglio essere presente nei momenti che contano, e credo di poterci riuscire». […]
Bellucci, per ora De Minaur è troppo (Giovanni Pelazzo, Tuttosport)
Forse non sarà la finale più attesa dal grande pubblico a inizio torneo (assente Sinner, detentore del titolo, niente Medvedev, campione 2 anni fa e n. 2 del seeding), ma sarà quella tra i giocatori più in forma. Oggi alle 15.30 Carlos Alcaraz e Alex de Minaur si contenderanno il titolo a Rotterdam: da una parte il n. 3 del mondo, terzo spagnolo in 52 edizioni dell`ABN Amro Open a raggiungere la finale (dopo Rafa Nadal nel 2009 e il suo coach, assente in Olanda, Juan Carlos Ferrero nel 2004); dall`altra il prossimo n. 6, reduce dal miglior inizio di stagione 2025. De Minaur con 11 vittorie su 12 (la sconfitta, come l`anno scorso in finale a Rotterdam, contro la bestia nera Sinner all`Australian Open), ha vinto più partite di chiunque altro nelle prime settimane dell`anno, ponendo crudelmente fine alla favola di Mattia Bellucci. Una partita di fatto mai iniziata, con il classe 1999 di Sydney che ha lasciato per strada soltanto un punto nei primi due turni di battuta, vinto dall`azzurro con un tweener tanto spettacolare quando estemporaneo. E ha ottenuto subito il break. Bellucci, chiudendo sotto 6-1 il primo set, ha pagato un po` di tensione e comprensibile desuetudine a questi livelli («è stato difficile attivarmi prima del match, mi sono sentito un po` pigro»). De Minaur ha sempre mantenuto una velocità di crociera altissima, allungando gli scambi ogni volta che ne aveva l`opportunità e dimostrando di aver fatto bene i compiti a casa. «Ho seguito Mattia per tutta la settimana, ha giocato un tennis incredibile e arrivava a questa partita con grande fiducia – ha detto “Demon” – Analizzando i suoi incontri qui, ho capito che cosa potesse dargli fastidio». Così effettivamente è stato. E Bellucci con grande onesta ha constatato la netta superiorità del suo avversario. «È stato davvero bravo, ho preso una bella imbarcata. Durante questa settimana ho capito di avere le carte in regola per lottare con tutti. L’obietti vo sarà giocare con continuità queste partite, a cui non sono ancora abituato». Anche a un altro ragazzo, seppur su un piano leggermente diverso, mancava l`abitudine a un tipo specifico di partite. Per la prima volta in carriera, infatti, Carlos Alcaraz giocherà una finale su cemento indoor, nonostante un inizio shock contro Hubert Hurkacz. Il polacco ha giocato quasi mezz`ora su una nuvoletta, tra prime a 230 km/h, angoli clamorosi e una leggerezza impressionante anche nei pressi della rete. Il n. 21 del mondo si è costruito tantissime opportunità, su tutte quel 4-1 0-40 che si è incredibilmente trasformato in 6-4 per Carlitos («sapevo che prima o poi sarebbe calato», dirà lo spagnolo). Fino a quel momento Alcaraz aveva conquistato solo 9 dei primi 31 punti, poi è entrato in partita e ha progressivamente tolto certezze al suo avversario. Nonostante le innumerevoli chance sprecate (uno su sei sulle palle break, in quattro turni di risposta differenti), Hurkacz è rimasto attaccato alla partita, salvando tre break point in avvio di secondo set e trascinandolo al tie-break, dove Alcaraz gli ha regalato gli ultimi tre punti. Non bastano però gli omaggi del murciano, ripartito fortissimo a inizio terzo set conquistando 12 dei primi 13 punti e bravo a chiudere 6-4 6-7 (5) 6-3. […]
Bandana e talento. Il tennis vintage di Bellucci sfida il mondo (Gaia Piccardi, Corriere della Sera)
Finisce il torneo di Rotterdam però inizia la bella storia di Mattia Bellucci da Busto Arsizio, il coetaneo di Sinner che in Olanda ha scoperto di essere contemporaneo nonostante lo stile vintage. In semifinale Alex De Minaur, […] non cade nel tranello che ha sgambettato Medvedev e Tsitsipas: non si fa ubriacare dalle bollicine millesimate di Mattia, cioè, perché lui stesso, il maestrino aussie, ha mano buona. Più pesantezza di colpi. Più esperienza. Anche il servizio mancino di Bellucci, a cui dopo aver eliminato due campioni in rottura prolungata non si poteva chiedere anche l`impresa con uno dei giocatori più in forma del circuito, non crea particolari problemi ad Alex, che a velocità di crociera (6-1 6-2) sbarca in finale-bis in Olanda contro Carlos Alcaraz. Mattia è fresco, impavido, naif. Gioca con la scioltezza di chi non ha nulla da perdere. La sua passione per le sneakers, le bandane alla Agassi, le vecchie maglie di McEnroe e Sampras (le usa in allenamento), la zazzera buffa e la sua gioventù ne fanno una mina vagante che deve trovare continuità di rendimento. «Ho le carte in regola per lottare con tutti e cercare un mio spazio – riflette -. Con De Minaur ho preso un`imbarcata: è necessario che mi abitui a questo livello». Dà il meglio di sé quando si diverte, è un po` leggero ma ha mano, accidenti se ha mano. Educatissima prima dal padre e poi dal coach Fabio Chiappini che l`ha soprannominato Mowgli per quell`aria un po` surreale e demodé, il suo punto di forza. De Minaur abituato a questi palcoscenici si rivela un muro troppo alto da saltare, oggi. Ma per Mattia ci sono solo buone notizie: la semifinale in un Atp 500 lo proietta nei top 70 (n.68), un drastico passo avanti che dimostra che la strada è giusta. […]
Bronzetti in finale sudando poco (Gianluca Strocchi, Tuttosport)
Diciassette minuti. Tanto è bastato a Lucia Bronzetti per raggiungere la sua quarta finale in carriera, al Transylvania Open, torneo Wta 250 sul veloce indoor di Cluj-Napoca, in Romania. La ceca Katerina Siniakova, n.54 del ranking e quinta favorita del seeding, sul 4-0 per l`azzurra nel primo set è stata costretta ad alzare bandiera bianca per un infortunio alla coscia sinistra (era scesa già in campo con una vistosa fasciatura). Si era capito subito che qualcosa non andava per la 28enne di Hradec Kralove. Difficoltà negli spostamenti e limitazioni anche al servizio per Siniakova, che cede la battuta nel secondo gioco e quando incassa un altro break (propiziato da un doppio fallo), dopo altri tre punti, decide che è meglio fermarsi e stringere la mano alla 26enne di Villa Verucchio (n.72 Wta a inizio settimana), venerdì vittoriosa nel derby tricolore con Elisabetta Cocciaretto. «Non è bello arrivare in finale così: avrei voluto giocare la partita e combattere – ha commentato la romagnola, che ha trovato maggior consapevolezza nei suoi mezzi dopo essere stata protagonista della conquista della Billie Jean King Cup 2024 -. Mi sono resa conto che aveva un problema ma ho cercato di rimanere concentrata sul mio gioco. Mi spiace per lei e le auguro di riprendersi il prima possibile». Nel match che assegna il titolo oggi alle 16, Bronzetti – che ha conquistato il suo unico trofeo sulla terra di Rabat nel 2023 – sfida la russa Anastasia Potapova, n.32 della classifica mondiale e prima favorita del tabellone, che nell`altra semifinale si è imposta per 6-3 7-5, in un`ora e 36 minuti sulla bielorussa Aliaksandra Sasnovich (n.128, ripescata in tabellone come lucky loser). Si tratta della sesta finale in carriera per la 23enne di Saratov (due i titoli in bacheca, Istanbul 2022 e Linz 2023), che si è aggiudicata tutte e quattro le precedenti partite con Lucia, la più recente negli ottavi sull`erba di Birmingham a giugno dell`anno scorso. «Ho sempre perso con lei: mi auguro di dare il massimo. E stata una settimana bellissima, cercherò di fare del mio meglio anche in finale», le parole di Lucia, che in ogni caso grazie ai punti guadagnati fin qui è già sicura di risalire al n.56 nel ranking che verrà pubblicato domani. E sarebbe n.51 in caso di trionfo.
Sinner, orizzonte Doha (Antonio Sepe, Corriere dello Sport)
Si avvicina il ritorno in campo di Jannik Sinner, atteso ai nastri di partenza dell`ATP 500 di Doha nella settimana del 17-23 febbraio. Il torneo che si disputa sul cemento del Qatar sarà il 2° della stagione per l`azzurro, dopo l`Australian Open, e la concorrenza sarà simile a quella di Melbourne dato che nell`entry list figurano altri cinque top 10, tra cui Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. Il n. 1 al mondo si allena dunque in vista dell`evento in Medio Oriente ma si gode anche un altro traguardo che si appresta a raggiungere. Domani toccherà infatti quota 36 settimane in vetta al ranking ed eguaglierà Carlos Alcaraz. Già certo di superare lo spagnolo, il prossimo nome nel mirino di Sinner è quello di Ilie Nastase, 16° in questa speciale classifica con 40 settimane al numero 1 del mondo. Oltre al torneo di Doha, l`unico prima dei due Masters 1000 americani – Indian Wells e Miami – l`altro appuntamento da segnare sul calendario per Jannik è l`udienza sul caso Clostebol, prevista a porte chiuse il 16 e il 17 aprile presso la sede del TAS a Losanna. Verrà discusso il ricorso della Wada, che chiede 1-2 anni di squalifica, e nei giorni seguenti arriverà la sentenza. Proprio il presidente della Wada di recente ha commentato la vicenda, ribadendo la responsabilità di Sinner per le azioni del suo staff. […]