Nella serata di martedì 11 febbraio la WTA, attraverso un comunicato, ha confermato la sospensione provvisoria per Stefano Vukov, l’allenatore italo-croato della numero 7 del ranking mondiale Elena Rybakina: la Woman’s Tennis Association ha specificato di “non voler fornire ulteriori dettagli” sull’investigazione indipendente che ha portato alla squalifica del coach, in modo tale da proteggere l’integrità e la riservatezza di tutta l’indagine riguardante la presunta violazione del codice di condotta.
The Athletic ha però svelato e approfondito i primi retroscena della vicenda: WTA, attraverso una lettera del proprio CEO Portia Archer, il 31 gennaio ha anticipato a Vukov l’esito dell’indagine indipendente, informandolo della sospensione di un anno (anche se la durata della squalifica non è stata dichiarata ufficialmente). I documenti confermerebbero tutte le indiscrezioni degli ultimi mesi: il coach utilizzava metodi di allenamento pericolosi, si rapportava con lei in un modo preoccupante, insultava regolarmente l’atleta, dandole continuamente della “stupida”, oppure dicendole che senza di lui sarebbe rimasta per sempre in Russia, “a raccogliere le patate”, oppure, ancora, aggredendola dal punto di vista mentale. Vukov la faceva piangere in continuazione e Rybakina, sotto il controllo emotivo del proprio allenatore, spingeva il proprio fisico ogni oltre ragionevole limite: Vukov, ed è questa la sintesi più cruda, ha fatto ammalare la giocatrice.
TUTTI I CAPITOLI DEL CASO RYBAKINA-VUKOV:
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La kazaka, grazie all’aiuto dei genitori, qualche mese fa aveva deciso di licenziare il coach, poco prima dell’edizione 2024 dello US Open, cercando di liberarsi dalle catene di una relazione tossica: ma, nella lettera di tre pagine in cui Archer ha informato i protagonisti della vicenda dello sviluppo dell’indagine, la CEO si sofferma sul momento di quella – presunta – separazione, e su un rapporto pericoloso.
Vukov nel corso delle settimane successive allo US Open avrebbe infatti molestato Elena, travolgendo il telefono della ex campionessa di Wimbledon con una serie infinita e minacciosa di messaggi, violando infine, oltretutto, la cosiddetta direttiva ‘no contact’, che era uno dei cardini della prima – provvisoria – sospensione. “Si tratta indubbiamente di una relazione tossica, mentre all’interno del Tour abbiamo assolutamente bisogno di un ambiente sano e sicuro” ha aggiunto Archer, che ha poi puntualizzato come il fatto – evidente e appurato, considerando che ad esempio durante l’Australian Open i due abbiano dormito nella stessa camera di albergo – che tra i due esista una relazione sentimentale (e non solo professionale) non cambi minimamente il succo della questione.
Ricordiamo che Rybakina, prima della conclusione della scorsa stagione, aveva annunciato l’ingaggio di un nuovo allenatore, Goran Ivanisevic, ma nei primi giorni del 2025 era in qualche modo tornata sui propri passi, riaccogliendo Vukov nel team, e difendendolo pubblicamente, in maniera quasi ossessiva: “Le accuse nei suoi confronti sono totalmente false, non mi ha mai maltrattata” era il mantra di Elena, ripetuto in tutte le conferenze stampa. Va tutto bene.
E lo stesso Vukov, manco a dirlo, ha sempre minimizzato: “So semplicemente come farla arrabbiare” ha dichiarato il coach, orgoglioso, sottolineando come le sfuriate e le parole forti avessero lo scopo di provocare una reazione di Elena, in modo tale da farla rendere al meglio.
Tennis Australia, però, intanto, non aveva concesso l’accredito a Vukov, impedendogli di mettere piede nell’impianto che ospita il primo slam stagionale e provocando così il malcontento della kazaka: in tutto questo, l’allenatore teoricamente in carica, Ivanisevic, ritrovatosi nel ruolo piuttosto fastidioso di terzo incomodo e completamente imbarazzato dalla situazione, aveva valutato le dimissioni ma alla fine era rimasto al fianco di Rybakina solamente per rispetto e per la durata del torneo, salutandola subito dopo.
Pochi giorni fa la numero 7 del mondo ha ufficializzato l’ingaggio di Davide Sanguinetti, che affiancherà ovviamente l’ombra di Vukov: “È qualcosa per cui serve tempo e dobbiamo abituarci a stare insieme” ha dichiarato Elena. Fino al prossimo colpo di scena.