Ad Andrea Vavassori piace molto giocare a tennis, si sa. Così non bisogna stupirsi troppo di ritrovarlo in campo al Challenger 125 di Bahrein (cemento outdoor) pochi giorni dopo aver trionfato in doppio all’ATP 500 di Rotterdam. Mentre il suo socio Simone Bolelli si prendeva una settimana di meritato riposo, lui s’imbarcava per i paesi arabi (“forse per l’ultima volta in economy, poi mi sa che faccio l’upgrade” ha detto ridendo), assolutamente intenzionato a battere il ferro finché è caldo. Una bulimia tennistica che ovviamente si spiega anche con motivi logistici, infatti in questo modo sarà già in zona per la doppietta ATP di Doha e Dubai, acclimatato e allenato. In Bahrein però si è iscritto in singolare, continuando a fare i conti con la sua magnifica ossessione per una specialità dove è assolutamente convinto di non aver ancora dato il suo meglio. Il bello di Andrea è che lui, per usare le sue parole, ha sempre ‘osato l’impensabile’. Ce lo disse quando frequentava i Challenger, ancora alla ricerca di un compagno fisso di doppio. Ora, risolto il problema grazie a Simone, ed entrato a vele spiegate in top 10, testardamente non vuole abbandonare il suo sogno di essere un singolarista di livello. Non so voi, ma io non mi sento assolutamente di scommettergli contro, anche perché nel corso degli anni abbiamo avuto modo di apprezzarne la caparbietà e soprattutto abbiamo notato i grandi miglioramenti del suo bagaglio tecnico. Un tempo il suo unico obiettivo era arrivare velocemente a rete, adesso il suo gioco si è fatto più completo, arricchendosi di quella pazienza che gli permette di tessere la sua tela prima di lanciarsi all’attacco. Tecnicamente poi non si può ignorare l’enorme miglioramento sul rovescio che ora non è più di puro contenimento ma è diventato molto più aggressivo, cosa che ovviamente gli torna utile anche in doppio. Così le due specialità finiscono per nutrirsi a vicenda dei rispettivi progressi, in perfetta osmosi. Se n’è accorto all’esordio il bulgaro Dimitar Kuzmanov, giocatore degnissimo (n.360), che si è dovuto arrendere 6-3 2-6 6-3 senza mai dare l’impressione di poter prevalere. Se n’è accorto ancor di più il giorno dopo il kazako Michail Kukushkin (n.110) che, pur giocando una buona partita, si è ritrovato senza armi mentre il torinese lo rimontava col punteggio di 2-6 6-3 6-2. Andrea, dopo aver perso il primo set, è stato semplicemente inappuntabile piazzando i break al momento giusto e resistendo poi con freddezza ai tentativi di rientro dell’avversario. Come ad es. nel terzo set quando sul 5-2 e servizio ha dovuto fronteggiare una palla break che avrebbe potuto far venire in mente strane idee al 37enne nativo di Volgograd. Nei quarti contro il canadese Alexis Galarneau (n.178) avrebbe dovuto giocare nel primo pomeriggio di giovedì ma la pioggia si è messa sorprendentemente di traverso, facendo saltare tutta la sessione dedicata ai quarti di finale. Tutto rimandato a venerdì, con inevitabile doppio turno. L’azzurro in caso di vittoria dovrà affrontare il vincente della sfida tra il francese Terence Atmane (n.163) e lo statunitense Brandon Holt (n.166).
Al Challenger 75 di Tenerife (cemento outdoor), il secondo del pacchetto organizzato da MEF di Marcello Marchesini, erano pochi gli italiani in gara, cosa singolare visto che il torneo, pur giocato su suolo spagnolo, ha un imprinting decisamente italiano. Pochi e nemmeno tanto fortunati perché sia Giovanni Fonio che Federico Arnaboldi sono stati eliminati all’esordio. Fonio, proveniente dalle qualificazioni, nulla ha potuto contro il tedesco Dominik Koepfer (n.118), prima testa di serie del torneo, e ha ceduto 6-3 4-6 6-2.dopo una bella difesa come conferma punteggio. Meno convincente la prestazione di Federico Arnaboldi che ha subito un doppio 6-2 dallo spagnolo Barranco Cosano (n.257), confermando un inizio di stagione un po’ difficile.
Ci sono anche quelli che hanno affrontato una lunga e disagevole trasferta a New Dehli (Challenger 75, cemento outdoor), non premiata purtroppo dai risultati. Enrico Dalla Valle ha infatti perso all’esordio 2-6 6-2 6-3 dall’australiano James McCabe (n.215) e Jacopo Berrettini non ha superato le qualificazioni eliminato nel turno decisivo dall’ucraino Eric Vanshelboin (n.410) con un duplice 7-5.