J. Fonseca b. [5] F. Cerundolo 6-4 7-6(1)
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Joao Fonseca è il vincitore con il ranking più basso di sempre dell’IEB+ Argentina Open, il primo nato nel 2006 ad alzare un trofeo ATP, decimo più giovane dal 1990 a riuscire nell’impresa. Fonseca si è imposto in finale per 6-4 7-6(1) in un’ora e tre quarti sul n. 28 del ranking Francisco Cerundolo, un confronto inedito eppure dal sapore superclásico: parliamo di un brasiliano e un argentino, Seleção vs Albiceleste, Lula contro Milei.
Un anno fa Joao si trovava dalle parti del 650° posto della classifica e si apprestava a giocare il secondo evento (e match) ATP della carriera, di nuovo nella natia Rio de Janeiro, dove aveva battuto Fils e Garin per arrendersi ai quarti a Mariano Navone, altra rivelazione di quel torneo pur con meno potenzialità. Sfondato il muro della top 100 dopo l’Australian Open 2025, Fonseca salirà alla 68^ piazza all’uscita del nuovo ranking ATP.
Non un bellissimo match ma con emozioni soprattutto nelle fasi finali, sicuramente influenzato da una certa tensione, per entrambi errori non forzati in numero decisamente superiore ai vincenti (ma molto meglio Joao nel secondo set), rari serve&volley a sfruttare la posizione arretrata dell’altro; che da questo scenario sia stato il giocatore molto meno esperto a prevalere dà la misura delle potenzialità di Fonseca che, incurante di aver mancato due volte la chance di chiudere la contesa con il servizio a disposizione, ha giocato un tie-break stellare.
Primo set – Troppi regali dal dritto argentino
Francisco inizia come ci si aspetta, tirando a tutta il dritto, però è impreciso e si ritrova sotto 0-40; Joao gli prende il tempo alla terza opportunità e parte con la testa avanti. Anche il primo turno di battuta brasiliano è tutt’altro che impeccabile, quindi bisogna aspettare il terzo gioco perché il servizio diventi un fattore positivo. Fonseca sembra ancora un po’ teso, ma il dritto gli viaggia già parecchio.
Cerundolo non chiude subito il settimo gioco cercando esageratamente la riga laterale, idea poco sensata visto che dall’altra parte non c’è un fenomeno della corsa e il suo quarto (forse quinto) unforced di dritto del game manda di nuovo avanti Fonseca che questa volta – nonostante un’orrida smorzata peraltro presto imitata dall’avversario – conferma il vantaggio, 5-3. Fran fa il suo in battuta e palla lato Brasile. Nervi sotto controllo quanto basta, due prime che non tornano indietro dalla parità e parziale in saccoccia per Fonseca. 9-18 il suo bilancio vincenti/gratuiti, 7-17 quello di Cerundolo.
Secondo set – Fonseca serve due volte per chiudere e fallisce, ma solo per fare il fenomeno nel tie-break
Joao riparte carico e ben intenzionato a sfruttare la fiducia di un set vinto senza esprimere il proprio miglior tennis, non andando però oltre la palla break, anche perché il colpo preferito di Cerundolo riprende a funzionare al meglio. Si inceppa di nuovo al quinto gioco, però, in realtà iniziato decisamente bene e poi affossato dalla ricerca della linea laterale quando davvero due metri in meno sarebbero stati sufficienti.
Braccio brasiliano un po’ trattenuto, ma il kick&volley a cancellare la palla dell’immediato contro-break lo alleggerisce ed è 4-2 Fonseca.
Tre giochi tranquilli preludono al momento di servire per il titolo, poi lo 0-30 che Joao si ritrova ad affrontare con due dritti sbagliati; la risposta fallita sulla seconda gli dà il respiro per agguantare Cerundolo, ma un brutto rimbalzo e un errore bimane significano 5 pari.
Lungi dal cambiare l’inerzia della partita, l’occasione mancata è dimenticata con rapidità impressionante e il brasiliano torna avanti, ma niente da fare: un doppio fallo, un dritto strappato cercando inutilmente di sfondare il lato destro argentino e ancora il bimane fuori misura portano la frazione al tie-break.
Al servizio, Cerundolo sbaglia con il dritto, mentre Joao fornisce anticipazioni del giocatore destinato a diventare. Una volée smorzata e un dritto lungolinea che lasciano fermi sono gli ultimi due punti che permettono a Fonseca di far suo il gioco decisivo per 7-1 e con esso set e finale.
Come detto, a 18 anni, 5 mesi e 26 giorni diventa il decimo campione ATP per giovine età (dal 1990). Ecco la classifica presa direttamente dal sito dell’associazione dei pro:
Giocatore | Torneo | Età |
1) Lleyton Hewitt | 1998 Adelaide | 16a 10m 18g |
2) Andrei Medvedev | 1992 Genova | 17a 9m 21g |
3) Andrei Medvedev | 1992 Stoccarda | 17a 10m 19g |
4) Andrei Medvedev | 1992 Bordeaux | 18a 20g |
5) Kei Nishikori | 2008 Delray Beach | 18a 1m 19g |
6) Rafael Nadal | 2004 Sopot | 18a 2m 12g |
7) Lleyton Hewitt | 1999 Delray Beach | 18a 2m 15g |
8) Carlos Alcaraz | 2021 Umago | 18a 2m 20g |
9) Michael Chang | 1990 Toronto | 18a 5m 7g |
10) Joao Fonseca | 2025 Buenos Aires | 18a 5m 26g |