Cosa pensa il numero due del mondo relativamente alla vicenda che riguarda l’accordo con la WADA del numero uno, Jannik Sinner? Riguardo al tennis rimandiamo all’ultima conferenza stampa di Alexander Zverev al termine della finale dell’Australian Open, da lui persa in tre set. Ma se invece ci spostiamo al tanto discusso “Caso Clostebol“, terminato con una sospensione di tre mesi per Jannik Sinner, primo tennista ATP, il tedesco è stato lapidario in un’intervista rilasciata a ‘Clay’ alla vigilia dell’ATP 500 di Rio de Janeiro, torneo cui prenderà parte.
“Per me, si deve decidere se è effettivamente colpa sua oppure no” – esordisce il 27enne di Amburgo. “E’ una situazione strana. Tutta la questione è stata molto lunga: all’inizio è stato assolto, ma poi la WADA ha voluto riguardare meglio questo caso. Secondo me, due sono le opzioni. La prima è il caso in cui non hai colpe e, di conseguenza, non dovresti proprio essere sospeso o punito. La seconda, invece, è quella in cui hai colpe per essere risultato positivo a degli steroidi. Ecco, in quel caso tre mesi non sono una sospensione”.
Alcuni connazionali di Sinner si sono già schierati in suo favore: Matteo Berrettini, Luca Nardi e Andrea Vavassori tra i tanti. Tra quelli internazionali, poi, anche Casper Ruud e Richard Gasquet hanno preso le difese dell’atleta altoatesino. Nick Kyrgios (ovviamente), Stan Wawrinka e in parte anche un frustrato Daniil Medvedev, invece, non sono stati molto morbidi con il numero 1 al mondo. Critico verso questo accordo è quindi anche Zverev, che ha concluso il suo intervento ribadendo la sua posizione riguardo all’intero caso. “Tutta questa situazione, da un anno a questa parte, come ho detto è stata lunga, ma è stata anche piuttosto strana”.