La possibilità c’era e con essa la preoccupazione. Guardando alle grandi aziende e al loro funzionamento dall’interno, soprattutto nel rapporto con i testimonial e in chi li rappresenta, o meglio, in chi ne veicola il brand e con esso il messaggio che vuole trasmettere, in quante occasioni abbiamo visto, a seguito di fatti più o meno noti, l’interruzione del rapporto professionale? La storia è piena di questi casi: da Maria Sharapova a Lance Armstrong, da Michael Phelps ad Alex Schwazer, solo per citarne alcuni.
E Jannik Sinner? Nonostante il controverso accordo tra il numero 1 al mondo e la WADA, i principali sponsor del tennista altoatesino non hanno fatto un passo indietro. Anzi, Intesa Sanpaolo, Rolex e De Cecco hanno manifestato pubblicamente, seppur con sfumature diverse, il loro supporto nei confronti dell’atleta. Un segnale forte, che conferma la solidità del legame con i brand che lo affiancano.
La vicenda e la strategia della difesa
Il caso ha scosso il mondo del tennis e non solo. La positività a tracce infinitesimali di Clostebol – una sostanza proibita – ha messo Sinner sotto i riflettori per motivi ben lontani dai successi sul campo. Dopo un iniziale verdetto favorevole dell’ITIA, la WADA ha deciso di impugnare il caso presso il TAS, costringendo l’entourage del tennista a una scelta: affrontare un lungo e incerto contenzioso o trovare un accordo per una sospensione ridotta.
Sinner ha optato per la seconda via: patteggiamento e tre mesi di stop, limitando i danni sul piano sportivo e d’immagine. Una decisione pragmatica, che gli permetterà di tornare in tempo per i grandi appuntamenti della stagione sulla terra battuta, inclusi gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros. Tuttavia, la decisione non è stata esente da critiche. Alcuni esperti del settore ritengono che avrebbe potuto combattere per una piena assoluzione, ma il rischio di una squalifica più lunga ha spinto lui e il suo team a una scelta più cauta.
Gli sponsor non arretrano: il sostegno di Rolex e Intesa Sanpaolo
Il mondo del tennis ha assistito a casi in cui le aziende hanno preso le distanze dagli atleti coinvolti in controversie. Ma con Sinner è andata diversamente. Rolex, Intesa Sanpaolo, Fastweb, Lavazza, De Cecco non hanno interrotto i loro contratti, confermando la fiducia nell’integrità dell’atleta.
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In particolare, due sponsor hanno deciso di esporsi pubblicamente. Intesa Sanpaolo, con un post istituzionale sui suoi canali social e addirittura pubblicato a tutta pagina sul Corriere della Sera, ha ribadito il valore del percorso di Sinner e la fiducia nel suo talento “Jannik, avanti sempre insieme”. Rolex, con una strategia più discreta ma ugualmente significativa, nel pieno della loro essenza comunicativa, ha mantenuto in evidenza i contenuti legati a Sinner sulle proprie piattaforme social, un chiaro segnale di continuità, includendo Jannik Sinner nella Rolex Family, nuova campagna pubblicitaria della maison ginevrina, il cui lancio è previsto per il 25 febbraio. Sulla stessa lunghezza d’onda anche De Cecco nelle ultime ore ha rilanciato uno spot in cui si concretizza al meglio il messaggio della sfida e di come si affrontino anche quelle più difficili. Ovviamente con Sinner protagonista.
Questo tipo di reazione non è scontata nel mondo dello sport. Spesso, aziende di alto profilo tendono ad assumere un atteggiamento prudente, sospendendo o addirittura terminando le sponsorizzazioni in casi simili. Il fatto che ciò non sia accaduto con Sinner dimostra non solo la solidità della sua immagine, ma anche il valore che le aziende attribuiscono alla sua reputazione e ai suoi risultati sportivi.
Una gestione della crisi che paga
Questa compattezza da parte degli sponsor è il risultato di una gestione della crisi oculata da parte del team di Sinner. Nessuna dichiarazione impulsiva, massima collaborazione con le istituzioni sportive e un comportamento che ha trasmesso trasparenza e serietà.
L’obiettivo era chiaro: evitare di compromettere un’immagine costruita negli anni, fatta di dedizione, lavoro e talento. I partner commerciali hanno colto il messaggio e, invece di defilarsi, hanno scelto di restare. Una prova di fiducia che vale più di qualsiasi dichiarazione ufficiale. Inoltre, il caso Sinner potrebbe rappresentare un precedente importante per altri atleti coinvolti in situazioni simili, dimostrando che una gestione oculata della comunicazione può fare la differenza nell’opinione pubblica e nelle decisioni delle aziende. Quest’ultima è solo una nostra ipotesi, ma che potrebbe comunque segnare un prima e un dopo nella storia dei rapporti tra gli atleti e le sponsorizzazioni.
Il ritorno in campo e la ripartenza
Il calendario di Sinner riprenderà con gli appuntamenti sulla terra battuta e, dopo tre mesi di stop, il focus sarà tutto sulla rincorsa agli Slam. Con gli sponsor ancora al suo fianco e un’immagine che, nonostante la tempesta, ne esce meno danneggiata di quanto si potesse immaginare. Nel frattempo, importante sarà lavorare duramente ed espellere ogni tipo di tossina che questa storia ha lasciato nel corpo dell’azzurro, considerando che una pausa forzata di tre mesi non è mai facile da gestire per un atleta professionista. Il suo staff tecnico avrà il compito di prepararlo nel miglior modo possibile, per evitare cali di forma e garantire una ripresa efficace nei tornei più importanti.
Perché, in fin dei conti, quello che conta è la percezione: e agli occhi di sponsor e tifosi, Jannik Sinner rimane un campione da sostenere. La fiducia che gli sponsor hanno deciso di mantenere potrebbe rivelarsi un ulteriore stimolo per l’atleta, che avrà una motivazione in più per tornare più forte di prima e dimostrare, ancora una volta, di meritare questo sostegno.