Spesso si parla della crescita complessiva dell’Italia del tennis nel corso degli ultimi anni, tanto a livello maschile quanto a livello femminile, e tra coloro i quali hanno contribuito a tutto ciò si inserisce anche Luciano Darderi. Il classe 2002, nato in Argentina a Villa Gesell ma trasferitosi nel Bel Paese all’età di 10 anni grazie anche alle origini del nonno, si è fatto conoscere al pubblico ‘mainstream’, come si dice di questi tempi, al Cordoba Open 2024, quando partì dalle qualificazioni ed arrivò a conquistare il suo primo titolo – e finora unico – a livello ATP. Sorprese tutti battendo in finale Facundo Bagnis, fece capire di trovarsi parecchio a suo agio sulla terra rossa e, anche nei mesi successivi, ha dato prova della sua crescita togliendosi qualche soddisfazione qua e là su altre superfici, raggiungendo un best ranking di numero 32 del mondo.
Con il passare del tempo, però, la crescita sembra essersi arrestata e, a poche ore dal suo esordio al Movistar Chile Open 2025, dove sarà testa di serie n° 8, contro Jaime Faria, ci ritroviamo a scongiurare l’ipotesi che il suo sia il classico esempio di ‘one-season wonder’. Sempre che di ‘wonder’ si possa parlare per un giocatore che comunque ha vinto un ATP 250. Luciano Darderi, infatti, dal torneo di Santiago de Chile in poi deve dimostrare che il suo 2024 non è stato solo un caso e che non abbia vissuto un exploit, ma che la sua crescita possa proseguire e che lui possa trovare altre soddisfazioni nel corso della sua ancor giovane carriera.
I numeri delle difficoltà di Darderi
Gli ultimi mesi, infatti, sono stati davvero molto complicati per il classe 2002, che è entrato in un vortice negativo da cui sembra davvero far fatica ad uscire. In questo 2025, ad esempio, ha vinto un solo incontro in totale, quello contro Hugo Dellien a Rio de Janeiro, in cui ha comunque approfittato del ritiro del suo avversario. Per il resto Luciano Darderi ha rimediato solo sconfitte al debutto contro Nuno Borges ad Auckland, Pedro Martinez all’Australian Open e Francisco Cerundolo a Buenos Aires. L’argentino lo ha tra l’altro battuto proprio in Brasile al secondo turno.
Allargando il quadro agli ultimi mesi del 2024, possiamo inoltre notare come l’ultima vittoria a livello ATP dell’oriundo sia datata 22 ottobre. Quel giorno, infatti, il classe 2002 superò a Vienna, in due set, Dominic Thiem, all’ultimo match della carriera e in condizioni evidentemente non ottimali. Ancor prima, tornando indietro nel tempo, la sua ultima affermazione risaliva a Cincinnati contro Alejandro Tabilo. È vero, dobbiamo considerare che proprio a Cincinnati e agli Australian Open 2025 si è dovuto ritirare per alcuni problemi fisici, che però nel complesso non spiegano fino in fondo la sua involuzione.
Proprio a questo proposito il Movistar Chile Open 2025 di Santiago de Chile rappresenta per lui un torneo molto importante. Luciano Darderi, su quella che resta la superficie preferita e in un torneo che non presenta in tabellone giocatori fuori portata (la prima testa di serie è proprio Francisco Cerundolo, oggi n.26 ATP) avrà infatti la possibilità di dimostrare che quei pochi mesi del 2024 non sono stati solo un lampo di luce nel buio più oscuro. Dovesse fare strada potrebbe anche beneficiarne psicologicamente ed affrontare i tornei di caratura superiore sulla terra rossa con maggiore fiducia. L’imperativo è insomma quello di riscattarsi finchè il ranking gli permette di entrare direttamente nei tabelloni principali di molti tornei ATP (oggi è n.59). In caso contrario il rischio è quello di scendere nel ranking ATP e rimanere intrappolato in un vortice che già lo sta risucchiando verso il basso.