Un altro argomento attualmente molto dibattuto è quello riguardante la sospensione dell’allenatore di Elena Rybakina, Stefano Vukov, per la violazione del Codice di Salvaguardia della WTA. Una vicenda, questa apparentemente sì, trattata in modo poco trasparente – al netto di un’indispensabile riservatezza per i dettagli estremamente delicati –, tanto che la WTA non ha neppure reso pubblica l’entità della sanzione e della quale sappiamo qualcosa per le rivelazioni di un insider.
A ogni modo, Schett ha pochi dubbi: “Secondo me ha fatto il lavaggio del cervello a Elena” e secondo la commentatrice sarebbe anche il motivo per cui la stessa Rybakina ha negato la veridicità delle accuse. “Si può vedere come la tratta e come le parla. La situazione è degenerata allo US Open del 2024 e il team e la famiglia hanno tentato di allontanarlo. Ritengo giusto che sia stato bandito dalla WTA”.
Barbara racconta di averne parlato anche con Goran Ivanisevic, per un brevissimo periodo allenatore di Rybakina, secondo il quale “il problema è che hanno una relazione anche nella vita privata. Vukov vuole intrufolarsi e riprendersi il suo posto in squadra. Questo è ovviamente una catastrofe. Dopo tutto quello che ha fatto, deve uscire dalla sua vita. In Australia ho sentito io stessa cosa gridava dal box dei giocatori”.
Quello che la WTA si propone è evitare altri casi in cui “tutti” sapevano ma nessuno agiva. Il caso più eclatante viene presto nominato. “Il problema è che molti giocatori non osano dire nulla perché hanno paura delle conseguenze personali. Per esempio, avevo una paura folle del padre di Jelena Dokic. Probabilmente non avrei mai detto nulla perché pensavo che mi avrebbe ammazzata. Forse con Dokic è andata un po’ diversamente che con Rybakina, perché lei è stata anche picchiata, ma quando hai venticinque anni potresti non sapere ancora cosa sta realmente succedendo. Forse non lo vedi così tragico come capirai in seguito. Ma credo che alcuni giocatori abbiano già parlato alla WTA di Rybakina e Vukov. È importante mantenere l’anonimato perché hanno paura. E sono anche curiosa di vedere cosa succederà al padre di Leylah Fernandez, perché il modo in cui tratta sua figlia è folle… È terribile che una cosa del genere esista ancora oggi e sia parzialmente accettata”.
Secondo Schett, il problema delle ‘relazioni di dipendenza’ è impossibile da eliminare completamente e tutto si riduce a trovare le giuste soluzioni. “Nel tennis ci sono persone che continuano a intrufolarsi e a costruire relazioni di dipendenza per ricavarne soldi e successo. Probabilmente sarà sempre così. L’unica domanda è come affrontarlo. Ecco perché è importante avere un ambiente sano che richiami l’attenzione su determinati eventi. Naturalmente, è più difficile quando una relazione inizia in privato, perché la dipendenza della donna aumenta ancora di più. Ne sono stata testimone, per esempio, con Patty Schnyder. A causa del suo compagno, per anni non ha avuto contatti con i suoi genitori e la sua famiglia. Ci si chiede come sia stato possibile, visto che Patty è una donna intelligente. Anch’io ho avuto momenti con il mio ex ragazzo e allenatore che oggi considero in modo molto più critico. Ma credo che le cose stiano migliorando perché la società parla più apertamente di queste cose”.