Ci sono tre argentini e un serbo. No, non è l’inizio di una barzelletta ma il programma delle semifinali dell’ATP di Santiago. Non se la prenda Nicolas Jarry, ma Laslo Djere sarà l’unico non sudamericano tra i quattro che si litigheranno il trofeo della competizione cilena. Il serbo ha battuto con una grande prova Jaime Faria con il punteggio di 7-6 4-6 6-4 e troverà nella prima semifinale Francisco Cerundolo, vittorioso in rimonta su Tomas Martin Etcheverry 4-6 6-3 7-5 nel primo derby argentino dei quarti di finale. L’altra gara tra connazionali ha visto trionfare Camilo Ugo Carabelli 6-4 6-3 a scapito di Federico Coria, alla terza sconfitta consecutiva nei confronti diretti. Il nativo di Buenos Aires incontrerà nella seconda semifinale un Sebastian Baez fresco vincitore a Rio de Janeiro, in striscia positiva da sette incontri con Damir Dzumhur ultima vittima arresasi con un doppio 6-4.
L. Djere b. J. Faria 7-6(5) 4-6 6-4
Il serbo pronto a guastare la festa ai sudamericani, agli argentini in questo caso. L’intruso dei Fab Four dell’ATP di Santiago sarà Laslo Djere che fa suo il quarto di finale con Jaime Faria al termine di un match lungo, risoltosi in due ore e quaranta minuti. Una battaglia punto a punto che, nonostante qualche chance, non ha visto break nel primo parziale che ha trovato verdetto grazie al tie break: 7-5 per Laslo. Il portoghese è in crescita e gioca bene, ma il break subito nel settimo game dopo aver sciupato in totale 6 palle break potrebbe essere la mazzata psicologica che pone fine all’incontro. Niente affatto, il lusitano non si da per vinto e sfruttando un calo dell’attuale numero 103 del ranking riesce a sovvertire in toto il parziale: due break di fila e un 6-4 che rimanda i titoli di coda al terzo. Il balcanico è conscio di aver gettato alle ortiche il match e determinato a riprenderselo, strappa il servizio a Jaime nel turno inaugurale. Il nativo di Lisbona continua a lottare ma il break e contro break non alterna niente, questa volta Djere non si lascia più sfuggire il timone dell’incontro: 6-4 e game,set and match.
[1] F. Cerundolo b. [5] T. M. Etcheverry 4-6 6-3 7-5
Il talento contro il lottatore. Due figli di Buenos Aires. La testa di serie numero uno contro la numero cinque. Ingredienti scoppiettanti che non hanno tradito le attese, con Francisco Cerundolo che vince la guerra “fratricida” contro Tomas Martin Etchverry al termine di quasi 3 ore di battaglia. Tre set lottati in un derby che ha regalato spettacolo, con un set per parte prima che il verdetto premiasse Francisco. Il primo set è appannaggio di Tomas Martin, con i turbamenti dell’ultimo game, set point sprecato e due chance annullate all’avversario, che non gli hanno fatto pagare dazio. Il numero 26 del ranking cambia passo e sfruttando un break agli albori del secondo round, allunga il match al risolutivo terzo set. Come spesso accade, diventa una battaglia di nervi dove Etchverry deve subito togliersi dall’impaccio andando ad annullare tre palle break in apertura, da lì in poi regna l’equilibrio senza opportunità per entrambi. Sembra profilarsi un tie break dove naturale conclusione, ma Cerundolo sfodera un killer instinct niente male prendendosi il turno in battuta del rivale nell’undicesimo game, per poi chiudere 7-5 e regalarsi la sfida con Djere.
C. Ugo Carabelli b. F. Coria 6-4 6-3
Quando si va sul rosso, il derby tra di loro non sembra poter prendere altra direzione. Per la quarta volta in cinque incontri è Camilo Ugo Carabelli a spuntarla contro Federico Coria che rimane allo US Open 2023 come unico successo nei confronti diretti. Due ace ciascuno, 10 break e la sensazione che il servizio non abbia inciso particolarmente per spostare il match. Il primo parziale ha bisogno del settimo game per incendiarsi, quando Camilo respinge l’assalto di Federico e disinnesca un break point. Break che, invece, arriverà a suo favore riuscendo a passare solo all’ottavo tentativo. Sembra tutto fatto, ma quando il nativo di Buenos Aires va a servire per il set, cede il servizio al rivale. Il meno giovane in campo non tiene fede alla sua esperienza e non coglie l’opportunità, mancando la chance di allungare il parziale: 6-4 Ugo Carabelli. Il classe 1991 prova a reagire con un break piazzato in partitura di secondo padizale, ma viene prontamente ripreso dal numero 69 del ranking. Strappare il servizio diviene una routine su cui non poter far leva, si conteranno 7 break nell’arco del secondo round. Coria non riesce a tenere un turno al servizio, gli sarà fatale il break subito nell’ottavo gioco che lascerà sulla racchetta del classe 1999 l’occasione di chiudere il match: Coria viene lasciato a zero ed è 6-4 6-3.
[3] S. Baez b. D. Dzumhur 6-4 6-4
Sebastian is on fire, o per meglio dire está caliente. Si allunga a sette la striscia di vittoria consecutive di Baez, con l’argentino che non ha nessuna intenzione di fermarsi per completare al meglio lo swing sudamericano. Reduce dal successo di Rio De Janeiro, el pollito archivia la pratica Dzumhur con un 6-4 6-4, che gli ha fatto difetto solo nella parte iniziale del secondo set, rimontando e trovando ugualmente il bandolo della matassa. Onore al merito anche al bosniaco, che prova a rimanere competitivo in più occasioni salvo poi arrendersi dopo 96 minuti di gioco. Parte forte il giocatore albiceleste che piazza i primi quattro punti dell’incontro, strappando il servizio all’avversario. Il trentaduenne di Sarajevo è costretto subito a rincorrere, riuscendo a riportare il match on serve nell’ottavo gioco. Equilibrio che dura lo spazio di un mattino, con Baez autore dell’immediato contro break che gli consente di chiudere in modo chirurgico 6-4. Il numero 90 del ranking va sotto anche all’alba del secondo set e, senza più niente da perdere, tira fuori le energie per piazzare due break di fila che lo portano inaspettatamente 3-1. Il passaggio a vuoto non turba la testa di serie numero 3 del torneo che si rimette a giocare e riporta il match sul 3-3. Altra girandola di break, con l’argentino di nuovo ad avere in mano il set: altro 6-4 e derby prenotato con Ugo Carabelli.