Carlos Alcaraz è tornato a Indian Wells da bi-campione in carica e lo ha fatto come sempre: con il sorriso e la voglia di lasciare ancora il segno in quello che lui stesso definisce uno dei suoi tornei preferiti. L’ex numero uno al mondo non ama perdere tempo: la precocità della sua carriera e dei suoi successi sono lì a dimostrarlo. Così nel campo, così nella vita, nell’organizzazione di una routine che non lascia spazio ai momenti di nulla: lo spagnolo si è subito immerso nella routine del torneo, con il giusto mix tra allenamento e svago. “Non ho ancora avuto modo di allenarmi, ma lo farò nel pomeriggio. Sono felice di essere di nuovo qui, è sempre un piacere tornare a giocare in questo torneo” ha raccontato Alcaraz durante il Media Day.
L’inseguimento della storia
Alcaraz arriva a Indian Wells con un obiettivo ambizioso: vincere per la terza volta consecutiva. Un’impresa riuscita soltanto a due leggende come Roger Federer e Novak Djokovic. La consapevolezza di poter scrivere un’altra pagina di storia c’è, ma il 20enne di Murcia cerca di non farsi condizionare dalla pressione. “So che solo due giocatori ci sono riusciti prima di me, ma cerco di non pensarci. Voglio solo godermi il torneo. Questo è un posto speciale, aspetto un anno intero per tornare qui” ha dichiarato, ribadendo l’importanza di vivere l’esperienza con leggerezza e senza farsi travolgere dalla pressione delle aspettative in un costante paragone con il passato.
La gioia come segreto del successo
Uno degli aspetti più amati dal pubblico è l’energia positiva che Alcaraz porta in campo, quel mix di grinta e divertimento che lo rende unico. “Il tennis è la mia passione, il mio amore. Fin da bambino sognavo di essere qui e ora sto vivendo il mio sogno. Ho capito che il mio miglior tennis lo gioco quando mi diverto, quindi il mio obiettivo è sempre quello: godermi il momento. Ogni tanto perdo il focus sulla parte divertente di quello che faccio, focalizzandomi sul risultato. Importante è per me però ritrovare subito il focus ed il giusto equilibrio per me e il pubblico“.
Un cambio di superficie inaspettato
Quest’anno Indian Wells ha sorpreso i giocatori con un cambiamento della superficie, alcuni dicono resa più veloce rispetto al passato, non considerando però che giocare nel deserto porta con se tutta una serie di fattori climatici e fisici che non possono essere non considerati nella gestione del rimbalzo della pallina, dei movimenti sul campo. Un dettaglio che ha colto di sorpresa anche Alcaraz: “Non capisco bene la ragione di questo cambiamento dopo 25 anni, ma vedremo come andrà. Devo ancora provarlo, ma credo di potermi adattare bene a qualsiasi condizione“. In valore assoluto e aldilà di ogni singola dichiarazione, queste parole confermano la sua duttilità e la fiducia nelle proprie capacità di adattamento.
L’assenza di Sinner e il focus su sé stesso
Con l’assenza di Jannik Sinner potrebbe cambiare qualcosa? Alcaraz non cambia l’approccio, confermandosi focalizzato su se stesso: “Jannik non giocherà ma ci sono tanti giocatori di valore. Il torneo è aperto e io sono concentrato solo su me stesso e sul mio tennis“.
Il servizio: lavori in corso
Un altro tema caldo è il lavoro sul servizio, un aspetto su cui Alcaraz ha apportato modifiche dall’Australian Open. “Ci sto lavorando, sto cercando di migliorare, è un upgrade che sto facendo. La mia seconda di servizio è solida, mentre la prima può ancora migliorare. A volte in partita non va come vorrei, ma l’importante è continuare a crederci” ha spiegato, concludendo con una battuta: “Forse presto diventerò un serve-bot! (giocatore dal servizio potente che mette a segno molti ace durante il match n.d.c.)”.
Golf e famiglia: l’equilibrio perfetto
Per Alcaraz, un torneo non è solo allenamento e partite, ma anche relax e distrazione. A Indian Wells trova la combinazione perfetta grazie al golf e alla presenza della sua famiglia. “Fare qualcosa di diverso dal tennis mi aiuta a staccare la mente e a gestire la pressione. Questo è uno dei motivi per cui amo tanto questo torneo: posso giocare a golf con il mio team e la mia famiglia, e questo mi fa sentire a casa“.
In buona sostanza, un Alcaraz sereno, concentrato sul torneo e indifferente a tutte quelle che sono le info relative ad un cambio di superficie e ad un eventuale cambio di condizione. Come può questo impensierire un giocatore che è stato capace di vincere su tutte le superfici ed in tutte le condizioni in cui ha giocato? Di sicuro l’appuntamento con la storia lo stuzzica: vincere tre volte consecutivamente Indian Wells è cosa riuscita solo ai grandissimi. Ambisce ad essere uno di loro.