Dopo il successo (quasi) a sorpresa all’Australian Open 2025, che le è valso il primo Slam della carriera, Madison Keys tornerà a giocare al BNP Paribas Open 2025 di Indian Wells, a più di un mese di distanza dall’ultima partita disputata. Al primo turno usufruirà di un bye, mentre al secondo se la vedrà con una tra Jessica Bouzas Maneiro ed Anastasia Potapova. Intanto la statunitense è intervenuta nella consueta conferenza stampa prima dell’inizio del torneo. Ecco, dunque, un estratto delle sue dichiarazioni più interessanti.
D: Madison, bentornata ad Indian Wells. Raccontaci cos’hai fatto di recente durante l’ultimo mese, dal tuo successo a Melbourne
Madison Keys: “Ho passato un po’ di tempo a casa per resettare, sono tornata ad allenarmi, ho fatto un po’ di riabilitazione e sono tornata al 100%. Ora non vedo l’ora di cominciare lo swing negli Stati Uniti”.
D: Sono passati 24 anni da quando una statunitense ha vinto questo torneo. Cosa ne pensi del modo in cui stai giocando e le tue opportunità?
Madison Keys: “Penso che le donne statunitensi abbiano fatto davvero bene e in modo costante. E stiamo facendo tutte bene. Penso che sia da un po’ di tempo che non ci sono così tante americane che facciano così bene come stiamo facendo noi ora. Io sono davvero eccitata. E non ci sono solo i nomi che tutti conoscono e che ovviamente sono un po’ più stabili, ma anche una serie di nuovi talenti che stanno facendo davvero molto bene. Non sarei sorpresa di vedere altri grandi risultati dalle statunitensi”.
D: Sei stata molto esplicita nel corso della tua carriera in merito ai pericoli derivanti dai social media. Molti di questi derivano dal gioco d’azzardo nello sport. Secondo te è positivo o negativo?
Madison Keys: “Non credo che sia una domanda da bianco o nero, solo perché penso che dipenda dalla persona a cui lo stai chiedendo. Ovviamente ci sono tante collaborazioni che nascono dalle scommesse. Quindi alla fine tanti tornei guadagnano molti soldi dalle partnership che hanno con le compagnie di betting. E questo ci permette di lavorare. In questo senso posso vedere dove è vantaggioso per i giocatori, anche se non è la mia cosa preferita. Dipende da quale punto di vista lo guardi. Vorrei che ci fosse un modo per avere tutti i grandi vantaggi che i tornei ottengono da questo con un po’ più di protezione per i giocatori“.
D: Puoi parlarci dell’illuminazione che hai avuto a Melbourne e di come le cose sono cambiate?
Madison Keys: “Penso che ci sia stata molta onestà con me stessa e un modo diverso di affrontare le cose. Credo che la parte difficile e bella sia quella di avere delle conversazioni oneste con sé stessi, anche perché penso che in molti casi non si sappia davvero perché ci si senta in un certo modo e cosa stia succedendo. Cercando di fare introspezione e scoprire i propri strati interiori aiuta a mettere insieme i pezzi. Credo che per molto tempo avessi questa convinzione che i migliori giocatori o quelli che vincevano i grandi tornei fossero in grado di spegnere in qualche modo i loro nervosismi e non doverli affrontare“.
“Quindi quando cominciavo a sentirli andavo in una sorta di panico. Non so perché questo pensiero sia entrato nella mia testa, ma è stato necessario parlarne per capirlo. C’è stato un anno di lavoro su queste cose, in cui mi sono sentita sempre più a mio agio in campo. So che per molte persone sembra che tutto sia accaduto improvvisamente, ma anche durante la scorsa stagione ci sono state partite davvero molto difficili e in cui stavo attivamente cercando di affrontare tutto ciò”.
D: Quando arrivi in un torneo grande come questo dopo l’Australian Open, senti qualcosa di diverso? Ti stai approcciando in modo diverso?
Madison Keys: “In realtà ho portato il trofeo a casa con me. Penso che arrivando a questo torneo, mentirei se dicessi che non ho maggiori aspettative dopo l’inizio di stagione che ho avuto. Allo stesso tempo penso che sia molto importante per me e per il mio team ricordare come lo abbiamo ottenuto e cosa stiamo facendo. Penso che il giusto equilibrio sia essere onesti con le mie aspettative in aumento, ma anche sapere che nessuno possa davvero ottenere tanto dopo un cambiamento mentale così”.