M. Giron b. [4] C. Ruud 7-6(4) 3-6 6-2
Come se non fosse già abbastanza il clamore causato dal KO al secondo turno del BNP Paribas Open di Indian Wells del n° 1 del tabellone ATP Alexander Zverev, gli organizzatori del torneo si vedono privati di un’altra testa di serie: a sconvolgere ulteriormente il torneo del deserto c’è l’eliminazione al debutto, dopo il bye iniziale, di Casper Ruud. Il norvegese, quarto favorito ai nastri di partenza, si fa sorprendere in oltre due ore e tre quarti di lotta dal californiano doc Marcos Giron, che davanti al pubblico di casa si esalta trovando la vittoria più importante della carriera. Il n° 48 al mondo s’impone 7-6(4) 3-6 6-2.
Marcos a fine partita era completamente in estasi, lui nato a Thousand Oaks nella contea di Ventura in California, si tratta della sua quinta affermazione contro un Top 10, la seconda ai danni di Casper Ruud (già sconfitto nel ‘500’ di Tokyo due anni fa, per 6-3 6-4. Al tempo Casperino era n.°8). Al massimo aveva battuto il n.°6 ATP: era accaduto al secondo turno del Masters 1000 di Toronto 2023, trionfando su Holger Rune.
“E’ stata una vittoria incredibile. Sarà una di quelle partite a cui penserò con grande felicità e affetto quando smetterò di giocare. Ottenerla qui nel mio torneo preferito è semplicemente speciale. È il torneo in cui vengo da quando ero solo un ragazzo. Un’atmosfera indescrivibile“. ha dichiarato a caldo un incredulo Giron, che adesso è pronto a godersi la sua seconda presenza al terzo turno di Indian Wells opposto all’australiano – campione di Montreal – Alexei Popyrin che a sua volta ha battuto il belga Zizou Bergs 7-6(4) 7-5 ottenendo appena il secondo successo del 2025.
Il n° 8 degli Stati Uniti se l’è però dovuto sudare fino in fondo questo prestigioso acuto: nel primo set, difatti, Marcos ha perfino cancellato 4 set point al servizio, in svantaggio 5-4, ma dove ha veramente mostrato una performance di straordinario livello è stata nella frazione finale. Terzo set, in cui ha vinto l’80% di punti sulla prima (12/15) dopodiché ha lasciato che le emozioni prendessero il sopravvento sulla razionalità: gran boato conclusivo con cui il tennista di casa ha festeggiato la concretizzazione del match point.
[12] H. Rune b. C. Moutet 6-2 6-4
Quando nella metà campo avversaria ti ritrovi un giocoliere come Corentin Moutet, e soprattutto nel momento in cui nelle ultime stagioni non hai fatto della continuità il tuo punto di forza, dover fare conti con il mancino francese, venirne fuori gestendola in maniera normalizzante essendo stato in grado di tenere sempre sopite le folate di talento del n° 79 ATP è un gran bel merito per Holger Rune. Il 6-2 6-4 consumatosi in poco più di un’ora mezzo vale per il danese molto più di un mero e semplice approccio di routine in un ‘1000’ a 96 giocatori per un calibro massimo. I due giocatori hanno messo la stessa percentuale di prime, pari al 68%, con la notevole differenza che il figlio di Aneke ne ha convertito in punti il 71% (24/34) mentre Moutet appena sotto il 50%. 12-8 e 8-23 i rispettivi bilanci tra vincenti e non forzati. Anche l’immediato prosieguo del torneo non sarà per nulla banale per il n° 13 al mondo: un terzo turno contro un altro mancino, un altro francese, il n° 18 del seeding Ugo Humbert che ha superato Kei Nishikori.
[8] S. Tsitsipas b. T. Seyboth Wild 6-2 6-4
Adesso abbiamo la certezza, Matteone nazionale potrà provare a prendersi la rivincita e far ringurgitare agonisticamente parlando, a Stefanos Tsitsipas quella clamorosa e isperata demi volée di diritto eseguita dal greco sulla palla break del 4-4 del secondo se, nel loro ultimo incrocio ai quarti di finale dell’ATP 500 di Dubai. L’ateniese, quel match l’ha poi portato a casa al terzo e successivamente ha finito per vincere il torneo: probabilmente per come si era configurato il tabellone, togliendo un trofeo all’azzurro. Sarà il loro settimo duello, l’ottavo se si considera nel computo anche il primissimo scontro andato in scena nel secondo turno delle quali dello US Open con tre break disputati e la vittoria di Tsitsi in rimonta. Stefanos conduce 5-1, anche se bisogna ricordare che negli ottavi di Melbourne del 2021 Berrettini si ritirò prima di scendere in campo. Al di là di queste considerazioni, entrambi arriveranno al match nel migliore dei modi e in un periodo di forma assolutamente pimpante. Tsitsipas ha infatti disposto agilmente di Thiago Seyboth Wild, 6-2 6-4 in 1h28‘ con il 69% di prime in campo, il 76% di trasformazione e addirittura l’80% di conversione della seconda palla (12/15). 24 winners greci, 21 gratuiti brasiliani (il tennista sudamericano ha anche messo a referto 5 doppi falli) La spunterà la nuova Babolat di Stefanos o il solito Martello romano? Intanto, il desiderio di Matteo è stato realizzato.
Gli altri match
Il programma in questa terza giornata di gare, per quanto concerne il tabellone principale, a Tennis Paradise oltre ai secondi turni della metà alta del seeding, prevedeva che si disputassero anche i primi turni rimasti ancora incompiuti. A passare ai trentaduesimi sono stati Quentin Halys, vincente sul qualificato Pablo Carreno Busta 6-3 6-4, e l’argentino Mariano Navone che ha sconfitto decisamente da sfavorito il giovane rampante (finalista alle Next Gen ATP Finals di Gedda) Learner Tien: arreso alla compattezza charrua con il punteggio di 7-5 6-4 in 1h52‘.
Troveremo invece al terzo turno del torneo, il campione dell’edizione autunnale del 2021 Cameron Norrie che dopo aver superato Luca Nardi ha dato piena conferma di esserci, rimontando brillantemente alla distanza la testa di serie n° 23 Jiri Lehecka per 3-6 6-4 7-5 in oltre due ore e venti di interessantissimo confronto di stile e caratteristiche: il mancinismo delle traiettorie, la tattica dello scacchista contrapposta alla pulizia tecnica all’impatto della scuola ceca e dei suoi sempre ficcanti colpitori. A fare la differenza anche e soprattutto la sapienza britannica nel districarsi quando l’adrenalina sale e la lucidità cala a vista, 10 palle break annulla te su 12 da parte di Cam che invece ne fatte bastare 3 avendone a disposizione in totale la metà delle occasioni ceche.
A completare il quadro, segnaliamo le comode vittorie di Alex Michelsen nel derby americano con Colton Smith (termina la favola del predicatore evangelico dell’Arizona dopo i successi su Fognini, Kotov e Cobolli) per 6-3 6-4 in 1h48‘ e di Arthur Fils a danni di Gabriel Diallo – il canadese paga 28 non forzati. Il francese avanza con un duplice 6-2 in un’ora e dieci scarsa di match e trova Lorenzo Musetti. Il gigante californiano aspetta invece chi vincerà tra Medvedev e Bu.