[1] A. Sabalenka b. M. Kessler 7-6(4) 6-3
Dopo il febbraio poco divertente da lei stessa descritto nell’incontro con la stampa prima dell’inizio del torneo, Aryna Sabalenka vince un match non scontato al BNP Paribas Open di Indian Wells con la ormai realtà a livello top 50 McCartney Kessler, tennista vivace e coraggiosa, corredi utilissimi a buoni colpi fondamentali. La numero uno del seeding e del mondo ha palesato un atteggiamento che diremmo per lei usuale: ricerca del punto o del colpo che toglie equilibrio allo scambio, anche quando i tempi non paiono maturi, efficacia nel cogliere il break al momento giusto mista ad atteggiamenti svagati e a errori evitabili in diversi frangenti del match.
È comunque una buona Sabalenka, che dando maggiore continuità ai momenti di forcing può certo arrivare sino in fondo al torneo; nei sedicesimi di finale il suo avversario sarà la nostra Lucia Bronzetti.
Il match
Inizialmente si scambia poco perché Sabalenka sferra tre ace nei primi due turni al servizio e Kessler non si fa pregare per dar seguito alla buona qualità dei colpi di inizio gioco; l’americana si costruisce inoltre il primo asso con una traiettoria a uscire da destra, non potentissima ma lesta a perdere il campo alla destra della tennista bielorussa. Kessler cede campo nel quarto game e deve affrontare una prima palla-break, che addomestica con coraggio anche perché per il momento Aryna risponde con una certa noncuranza e manca il campo di non poco in un paio di occasioni: dopo diciotto minuti il tabellone dice 3-2 per la favorita del torneo.
La numero uno del mondo con il passare dei minuti par essere in grado di avvicinare le linee del campo con i suoi colpi incrociati e l’efficacia del suo servizio le permette di lavorare in risposta in buona tranquillità: in quattro turni alla battuta la tigre di Minsk lascia per strada solo un quindici. Il percorso della tennista di Calhoun è più ricco di accidenti ma lei si ingegna persino nella volée in tocco a due mani di rovescio per rimanere aggrappata alla partita e acciuffa la parità a quota quattro. Sabalenka alterna cose egregie a sbracciate esagerate e non riesce a risolvere la questione-break, circostanza che la obbliga allo shootout finale.
Il tredicesimo game ha come protagonista il dritto della regina del circuito: è con uno spaventoso drive in cross che Aryna pesca per il 2-1 una riga prodigiosa che lascia Kessler a occhi sbarrati verso il punto d’impatto, e di nuovo sul 4-2 il passing forehand lungolinea in corsa spegne lo slice di rovescio in approccio alla rete della rivale. Per concludere Sabalenka scaglia una risposta incrociata, sempre di dritto: 7-6 dopo cinquantasei minuti, sedici sono sia gli errori non forzati che i punti vincenti per lei.
Aryna raccoglie i pensieri e rientra in campo in risposta; le vicende dell’epilogo del primo parziale le consigliano di continuare sulla medesima china e lei trova subito il break, guarda caso con un dritto lungolinea di nuovo nei dintorni della riga. Kessler sente la pressione quando serve sullo 0-2 ma reagisce bene ed è brava ad allungarsi sulla sinistra per chiudere con la volée di rovescio la strada a un passante di dritto, lo stesso che le aveva aperto le difese durante il tie-break.
La fase centrale della frazione ricalca gli accadimenti del primo set; ora però McCartney sembra più in difficoltà a trovare soluzioni utili. Sabalenka però non muta atteggiamento di gara e inoltre sbaglia per due volte il dritto choppato per accorciare lo scambio. Per due volte la pallina affonda nella rete e l’americana trova modo di non perdere ulteriore terreno, fino al momento di servire sul 3-5: qui di nuovo Sabalenka bussa con i suoi colpi in diagonale devastanti e si costruisce la strada per il matchpoint, che trasforma puntuale.