[32] B. Nakashima b. M. Arnaldi 6-2 6-4

Dopo la bella vittoria in due set su Andrey Rublev al turno precedente, Matteo Arnaldi quasi non scende in campo contro Brandon Nakashima, che si limita a una prestazione essenziale con ottime percentuali al servizio (13 su 18 con la seconda…) per prendersi la sfida 6-2 6-4 in un’ora e un quarto.
Peccato perché Matteo lo aveva battuto in febbraio a Delray Beach (7-6 6-4, mentre era stato sconfitto alle Next Gen Finals 2022, unico altro confronto) e pareva, anzi, era chiaramente il forma in questo periodo, ma il sole del lunedì californiano è stata l’unica luce della brutta giornata del nostro che, nonostante ciò, ci ha provato fino alla fine o, meglio, proprio alla fine, quando è riuscito a guadagnarsi l’unica palla break dell’incontro, annullata con determinazione dall’avversario.
Primo set – Matteo, se ci sei batti un colpo
Arnaldi sceglie di iniziare in battuta e va sotto al terzo game dove il puntazzo vinto in difesa non compensa i due doppi falli e un paio di scelte sbagliate. Brandon fa valere la prima di servizio e consolida il vantaggio, 3-1. Matteo inizia male anche il turno successivo, ma si ritrova prontamente e rimane in scia. È solo un’illusione, però, perché poche prime (e un’altra seconda fuori bersaglio) non permettono all’azzurro di prendere il mano il gioco e ci mette pure l’errore di dritto a campo aperto che gli costa un altro break. A Nakashima non è richiesto nulla più che fare il suo in battuta e così fa, chiudendo 6-2 davanti a un Arnaldi non pervenuto, così come il sito ATP che dà undici punti giocati complessivamente finora. La grafica, più affidabile, dice 5 vincenti a testa, 12-6 i non forzati.
Secondo set – Poco cambia, anche se un piccolo guizzo nel finale…
Si ricomincia sullo stesso leimotiv, con il terzo game fatale al nostro: Nakashima ci mette un’ottima risposta, Matteo gli errori (altri due sul servizio) e il ventitreenne di San Diego brekka e poi tiene a zero. Un buon game di Arnaldi fa sperare per il turno di risposta successivo; l’altro prova a lanciare un salvagente sotto forma di prime fuori bersaglio, ma perde un solo “15”.
Il punteggio sembra voler ripercorrere esattamente quello della precedente frazione quando, mettendoci anche un colpo fortunato, Brandon va a doppia chance del 5-2, ma un serve&volley e un regalone made in California sulla brutta smorzata azzurra (non la prima e nemmeno la seconda) tengono a galla il sanremese. Il momento è propizio, Nakashima non può non pensare che potrebbe essere ormai finita e in effetti qualche vago spiraglio si intravede, troppo poco però per questa versione di Matteo, che almeno obbliga l’avversario a chiuderla in battuta sul 5-4.
Quando tutto è troppo facile, basta che l’altro si metta a tenere qualche palla in campo e ti rendi conto di dover fare qualcosa in più, per la prima volta quel giorno. È così che arriva la prima palla break per Arnaldi, con un drittone spaziale, ma Brandon serve bene esterno e viene avanti a prendersi il punto. Un bruttisismo slice azzurro significa match point Nakashima, trasformato grazie al gratuito numero 28.
Lo statunitense avanza così agli ottavi, in attesa del vincente del match tra Khachanov e Shelton.
Le parole di Matteo Arnaldi dopo il match: