Ex coach di Lorenzo Sonego (con il quale è intercorso un rapporto quasi ventennale e che sotto la sua guida è riuscito a raggiungere il proprio best ranking con la posizione numero 21 nella graduatoria maschile), attuale allenatore del veterano Stefano Travaglia e della giovane (classe ‘2007) Lucrezia Musetti, Gipo Arbino ha compiuto settant’anni il 5 marzo scorso. Un traguardo importante, certo. Ma che rappresenta solo un dettaglio tra i sentieri tennistici che il Nostro intende ancora percorrere. “Se mi guardo indietro, il bilancio è assolutamente positivo.”. Ha sottolineato Arbino in una bella intervista rilasciata a Tuttosport. “Non mi sento gli anni compiuti, e se ci penso non mi sembra neppure vero, ricordandomi quando da giovane consideravo già anziano un cinquantenne.”.
Messo da parte il percorso con Sonego, adesso il presente di Gipo si chiama Stefano Travaglia: “In questo momento Il giocatore ascolano sta recuperando da un infortunio al tendine rotuleo che lo ha fermato per alcuni mesi.“. Ha continuato il coach torinese. “Sembra in fase di risoluzione e ci auguriamo una rapida ripresa. Il nostro rapporto professionale era iniziato bene, con alcuni ottimi risultati nei Challenger. Stefano era rientrato in breve tempo tra i top 200 ATP. Abbiamo lavorato in particolare sul rovescio e sugli appoggi e la strada intrapresa era quella giusta.“. Poi, l’attenzione di Arbino si è spostata su Lucrezia Musetti: “Con Lucrezia il percorso è diverso. È in rampa di lancio e ha un grosso potenziale. In questa fase stiamo frequentando il circuito ITF, dei 15.000 e 25.000 $ per acquisire esperienza e punti. Il prossimo impegno dovrebbe essere in un 35.000 $ in Sicilia, compatibilmente con il recupero da un piccolo problema fisico patito nell’ultimo periodo.”
Inevitabile, anche una riflessione sul rapporto – interrottosi quasi a sorpresa lo scorso anno – con Lorenzo Sonego. “Il mio sogno è sempre stato quello di portare un tennista tra i migliori 100 del mondo e con Sonego si è avverato. Ovviamente per merito di entrambi. Ho vissuto momenti indimenticabili legati a tutti i più grandi tornei del circuito, gli Slam per primi. Le emozioni più forti sono arrivate con la semifinale conquistata da Lorenzo a Roma.“. Un addio, quello con il tennista azzurro, da cui non è stato facile ripartire. “In un primo momento ho patito il distacco, ora però mi guardo indietro e rimangono le grandi imprese fatte insieme. Ho ancora voglia di mettermi in gioco e offrire la mia esperienza che consente di evitare i classici errori di gioventù che tutti commettiamo.”.
Insomma, idee chiarissime per Arbino, che ha chiosato parlando dei suoi obiettivi futuri e di quella che è stata la sua vita all’interno dell’universo tennistico. “Porsi un obiettivo e cercare di raggiungerlo, cambiandolo e facendolo diventare sempre più importante cammin facendo. Ho sacrificato tanto sotto il profilo personale e anche degli affetti, guidato dalla passione e dagli obiettivi. Ho sempre dedicato molto ai miei giocatori seguendoli spesso nei tornei che disputavano e a qualsiasi livello. Per chi mi è stato a fianco come compagna di vita capisco che non sia stato facile. Oggi sono anche un nonno felice di due nipoti, un maschio e una femmina.”.