Si vedono lampi d’Italia mentre si aspetta Sinner (Giovanni Pelazzo, Tuttosport)
C`è un tennista italiano giovane, forte e imbattuto nel 2025 che sta iniziando a (far) sognare. Non si tratta evidentemente di Jannik Sinner, certo pure lui giovane, sempre vittorioso quest`anno e già più forte di tutti – come dimostra quel n. 1 Atp ancora intatto 40 settimane dopo l`insediamento – ma di un ragazzo 6 anni più giovane dell`altoatesino. Ancora minorenne (compirà 18 anni il prossimo 30 marzo ma ieri si è già fatto un bel regalo di compleanno anticipato), Federico Cinà ha raggiunto la sua prima finale in carriera a livello Challenger: è il primo 2007 a riuscirci. E stamattina a Creta sfida il bulgaro Kuzmanov (378). Cinà non è certo un cognome sconosciuto nel tennis, papà Francesco è stato lo storico coach di Roberta Vinci, portandola in finale allo US Open e fino al n. 7 del mondo. Dopo la lunga collaborazione con Vinci, Francesco Cinà ha scelto di provare a far emergere il figlio Federico. Non è mai facile scindere la figura dell`allenatore da quella paterna, soprattutto per un ragazzo così giovane. «Fuori dal campo lo sento solo come papà, non lo vedo come un coach – raccontava Federico un paio di mesi fa a Ubitennis – In campo sto bene con lui, siamo entrambi tranquilli. Poi ogni tanto si discute, normale, succederebbe con tutti gli allenatori». In tarda mattinata (ore 11 italiane), Federico andrà a caccia del suo titolo più importante – Challenger 50 di Creta – dopo che a inizio mese era arrivato il successo nell`ITF di Sharm el-Sheikh al primo torneo della stagione (9-0 finora il bilancio stagionale del palermitano).[…] Nel suo percorso in Grecia Cinà ha sconfitto uno dopo l`altro Dellavedova, Sultanov, Kirkin e Karatsev, tutti più in alto in classifica di lui e senza lasciare per strada nemmeno un set. Stregato da Novak Djokovic («è il mio giocatore preferito, mi piace molto come colpisce la palla e come copre il campo ed è fortissimo mentalmente»), quest`anno Cinà tra un torneo e l`altro sosterrà anche l`esame di maturità. La finale a Creta lo fa salire al best ranking di n. 441 ATP (+116 posizioni in pochi giorni), che diventerebbe n. 380 in caso di successo finale. La prossima settimana Cinà è poi atteso al Masters 1000 di Miami, dove grazie a una wild card farà il suo esordio nel circuito maggiore (e magari sul sito ATP aggiorneranno anche il suo profilo con una foto). Prima di pensare alla Florida però, nonostante un percorso a singhiozzo in singolare e in doppio, l`Italia esce con un trofeo anche da Indian Wells. A portarlo a casa, tra una sfida a ping pong e i duelli di volée in allenamento, sono Sara Errani e Andrea Vavassori, teste di serie n. 1 del tabellone di doppio misto, bravi a superare dopo il bye all`esordio coppie molto ostiche come Arevalo/Babos (quarti) e Krawczyk/Skupski (testa di serie n. 4 in semifinale) per approdare in finale. Qui hanno rimontato un set a Mattek-Sands/Pavic (teste di serie n. 3), sconfiggendoli 6-7 6-3 10-8 e celebrando con la solita esultanza testa contro testa che gli azzurri avevano già messo in mostra nel trionfo all`ultimo US Open. Vavassori ha riportato l`attenzione sulla specialità, declassata per i prossimi Us Open: «È stata la dimostrazione che il doppio misto può funzionare alla grande, ci siamo divertiti noi e il pubblico. Proporrò un circuito di doppio misto, con un ranking a parte. Così la gente potrebbe seguire le coppie. Il tennis è uno dei pochi sport in cui gli uomini e le donne possono giocare insieme, è una bella cosa». Questa sera le finali di singolare. Nel femminile Sabalenka contro Mirra Andreeva che a 17 anni ha battuto Swiatek.