Un fulmine a ciel sereno. Un vero e proprio attacco frontale. Volendo, potremmo sintetizzare così il comunicato diramato – attraverso il proprio sito ufficiale – dalla PTPA (Professional Tennis Players Association). Per la prima volta dalla sua fondazione, infatti, la suddetta associazione è passata all’attacco, annunciando di aver attivato – in maniera ufficiale – una serie di azioni legali contro gli organi di governo del tennis mondiale – ATP, WTA, ITF e ITIA – per provare a tutelare gli interessi dei giocatori da un sistema che “corrotto, illegale e abusivo“, a detta dell’associazione.
Queste le parole espresse dalla PTPA nel comunicato in questione: “Dopo anni di sforzi in buona fede per riformare il tennis professionistico, la Professional Tennis Players Association (PTPA) ha intrapreso un’azione legale. Insieme a oltre una dozzina di tennisti professionisti e per conto dell’intera popolazione dei giocatori, e il rinomato studio legale internazionale e storico difensore dei giocatori Weil, Gotshal & Manges LLP hanno avviato una serie di azioni legali negli Stati Uniti, nel Regno Unito e nell’Unione Europea contro gli organi di governo dello sport: ATP, WTA, ITF e ITIA. Le cause legali espongono abusi sistemici, pratiche anti-competitive e un palese disprezzo per il benessere dei giocatori che persistono da decenni.
“Tennis is broken“, la forte dichiarazione di Ahmad Nassar, direttore esecutivo della PTPA. “Dietro la patina glamour che i convenuti promuovono, i giocatori sono intrappolati in un sistema ingiusto che sfrutta il loro talento, sopprime i loro guadagni e mette a repentaglio la loro salute e sicurezza. Abbiamo esaurito tutte le opzioni di riforma attraverso il dialogo e gli organi di governo non ci hanno lasciato altra scelta che cercare di ottenere responsabilità attraverso i tribunali. Risolvere questi fallimenti sistemici non significa sconvolgere il tennis, ma salvarlo per le generazioni di giocatori e fan a venire. L’ATP, la WTA, l’ITF e l’ITIA operano come un cartello“. Continua il lungo comunicato.
Durissime, anche le prese di posizione da parte di Pospisil e Cirstea, a corredo del comunicato: “Non si tratta solo di soldi, ma di correttezza, sicurezza e dignità umana“, ha sottolineato Vasek Pospisil, co-fondatore e membro del comitato esecutivo della PTPA. “Sono uno dei giocatori più fortunati e ho dovuto dormire in macchina quando andavo alle partite all’inizio della mia carriera: immagina un giocatore della NFL a cui viene detto di dover dormire in macchina durante una partita in trasferta. È assurdo e ovviamente non accadrebbe mai. Nessun altro sport importante tratta i suoi atleti in questo modo. Gli organi di governo ci costringono a contratti ingiusti, impongono programmi disumani e ci puniscono per aver parlato. Le azioni legali intraprese oggi riguardano la correzione del tennis per i giocatori di oggi e per le generazioni future. È tempo di responsabilità, di una vera riforma e di un sistema che protegga e dia potere ai giocatori. Tutte le parti interessate meritano uno sport che operi con correttezza e integrità“.
Per Sorana Cirstea “le giocatrici non possono permettersi il lusso di aspettare all’infinito un cambiamento significativo. Nonostante le ripetute preoccupazioni e le dichiarazioni, ci siamo scontrate con promesse vuote. Le condizioni attuali, ovvero programmi impegnativi, incertezza finanziaria e supporto inadeguato, non sono sostenibili. L’azione legale non è la prima scelta, ma in questa fase è necessario imporre la responsabilità e garantire miglioramenti attesi da tempo. Le giocatrici meritano di meglio e le generazioni future meritano di meglio. Non ci arrenderemo finché non si verificherà un vero cambiamento“.