Sinner è fermo. Eppur si muove (Daniele Azzolini, Tuttosport)
Fermarsi può essere emozionante come scalare le più alte montagne del Tibet, scrive Pico Iyer, saggista inglese che di nome, quello vero, fa Siddhart. E non c’entrano le esperienze da alterazione psichedelica, che hanno spinto una generazione a cercare la “Lucy in the Sky with Diamonds” più aderente alle proprie aspirazioni. Piuttosto, c’entrano i pensieri, i sogni, il valore delle osservazioni su ciò che è stato, e l’opportunità di fare il punto su ciò che siamo. Il viaggio di Jannik Sinner, come sapete, è in stato di quiete, e lo sarà ancora per quarantotto giorni filati, fino al fatidico 4 maggio, data in cui potrà riprendere in mano la sua vita precedente, quella da tennista, ma l’attesa non si annuncia priva di emozioni e di incoraggianti riflessioni. Basta sapere dove cercarle. Una, per dire, ha preso forma in questa innocua settimana di marzo, se l’uggia di non essere al via ciel Masters di Miami […] non anestetizzerà a Sinner la gioia dei nuovi obiettivi raggiunti. “Eppur si muove” la classifica dei Numeri Uno, anche quando tutto appare uguale a se stesso come trattenuto in un castello incantato. Succede, questo, grazie al concorso degli avversari di più certificata nobiltà, come s’è visto nelle due settimane di Indian Wells, che al contrario della faglia sulla quale risiede il primo Masters stagionale, non riescono a causare quelle scosse di assestamento […] che era logico attendersi leggendo i loro stessi annunci. Al punto che Jannik può applaudire come vincitore del torneo il suo buon amico e sodale di doppio, Jack Draper, per il quale ha di sicuro fatto il tifo. Ma la classifica dei capoclasse non attinge ai risultati settimanali. Vive nella Storia. E in quella succede che, un passo alla volta, Sinner abbia ormai superato quota 40 settimane da quando è in carica e si sia felicemente accostato al successivo traguardo, posto a quota 41. Il primo era la Cronoscalata Nastase, il secondo la Cima Murray. E qui si può mettere un punto e prendere atto di come i numeri stiano fornendo le prime risposte ad alcune domande che da tempo circolano per l’aere […]. Quanto è lontano Sinner dai Fab Four? Domanda oziosa, di rete, visto che una sfida con Federer non è mai andata in scena, quelle con Nadal sono andate tutte perdute e gli appuntamenti con Djokovic si stanno diradando e sono fermi al 4-4 grazie alle ultime tre vittorie del nostro che dalla Davis 2023 non ha più perso contro il serbo. E poche diverse a confronto, con il risultato che ognuno possa dire la sua, senza tema di smentita. Resta il fatto che Andy Murray, ai tempi, aveva il suo posto tra i Favolosi. C’è chi aggiunge, “per volere dei giornalisti inglesi”, e in buona sostanza è vero. Malgrado ciò vinse tre Slam […], due Olimpiadi di seguito (l’unico), 14 Masters 1000, una Davis e fu numero uno dal 7 novembre 2016 al 14 agosto 2017. Quarantuno settimane, per l’appunto. Le stesse che ha appena compiuto Jannik, ugualmente “favoloso” a modo suo…. Prossime tappe, le 43 settimane di Guga Kuerten. Sono a un passo e garantiranno a Sinner il tredicesimo posto nella classifica all time […]. Poi l’assalto a Courier, 58 settimane di primato, che Jannik potrà raggiungere se sarà così bravo a tenere a distanza la concorrenza fino a dopo Wimbledon. Lontana la Top Ten… Il decimo è Hewitt, 75 settimane consecutive da primatista e 80 complessive. Un obiettivo per fine anno. O forse per il prossimo. Si vedrà… Ma altri progetti bussano alla porta del più forte. E di ieri l’annuncio della separazione […] di Jannik Sinner dalla StarWings Sport di Lawrence Frankopan, che negli ultimi cinque anni ha curato l’immagine e i relativi profitti del Numero Uno gestendone la carriera commerciale. Da ora tutto passa nelle mani di Avima Sports and Business Management, società fondata da Alex Vittur, amico di Jannik da sempre e animatore di buona parte delle società che partecipano al piccolo […] impero del tennista. Sinner avrebbe voluto […] che la StarWings entrasse nella Avi, oppure si occupasse di lui in forma esclusiva. Frankopan ha ringraziato e ha preferito tenersi gli impegni presi con altri atleti. Resta il fatto che anche in chiave commerciale, Sinner persegue la strada che l’ha condotto al numero uno del tennis, creando team e strutture di supporto a sua immagine e somiglianza, da lui controllate e a lui devolute. E il capo […] dell’azienda che porta il suo nome, e anche in questo fa da battistrada, sul solco tracciato da Federer e Nadal che hanno fatto le stesse scelte prima di lui, a chi ne vorrà prendere atto, o magari limitarsi a prendere spunto. Ma come si vede, anche nel tennis dove è tutto fermo, Sinner sa come muoversi.
Sinner cambia il management l’amico Vittur l’unico agente (Massimo Calandri, La Repubblica)
Tra premi e sponsor, Jannik Sinner è un campione da […] 40 milioni di euro l’anno. Un meritato tesoro, frutto del suo straordinario talento ma anche del lavoro di alcune persone che negli anni gli sono state vicino. Tra queste Alex Vittur, l’uomo che lo ha scoperto da ragazzino e poi lo ha convinto a continuare col tennis, quando invece stava per preferire lo sci: gli è sempre rimasto accanto, è la sua bussola e il titolare dell’agenzia Avima, che ne cura gli interessi. Un altro è Lawrence Frankopan, manager sportivo: ha cominciato a seguire Jannik 5 anni fa, quando l’allora diciottenne altoatesino stava per sbocciare: gli ha costruito intorno un impressionante volume d’affari e rapporti commerciali con importanti marchi, tra cui il contratto da 150 milioni in 10 anni con la Nike. All’improvviso, le strade di Jannik e Frankopan […] si dividono. Ufficialmente, Sinner […] avrebbe voluto che il ceo di StarWing Sports lavorasse in esclusiva per lui, il manager suo malgrado ha dovuto declinare l’offerta e allora il tennista si affiderà completamente a Vittur e all’Avima. Frankopan conferma: «Dati i miei impegni a lungo termine con StarWing Sports, non sono stato in grado di accettare la loro offerta di lavorare in esclusiva per Avima, ma sono grato di avere avuto l’opportunità di lavorare per un talento come Jannik, e orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato insieme. Gli auguro tutto il meglio e molto successo nei suoi sforzi futuri». Anche Sinner ha avuto belle parole per il manager: «Lawrence Frankopan e il suo team mi hanno supportato così tanto, e questo rimarrà per sempre con me. Vorrei ringraziarli per la loro dedizione nel corso degli anni». Studente di Oxford, Frankopan ha fondato la StarWing Sport Management nel 2011: Stan Wawrinka il primo tennista importante di cui ha curato gli interessi, la svolta era arrivata nel 2014 col successo dello svizzero agli Australian Open. Nel 2020 il colpo di fulmine con Sinner: «Una perla rara: è giovanissimo e ti parla con lealtà, forza, educazione. E’ davvero qualcosa di straordinario. Una benedizione, lavorare con lui», diceva di Jannik. Alex Vittur invece ha studiato alla Cattolica di Milano, con master ad Harward e alla Economic School di Londra: ha 41 anni ed è stato un buon tennista […], tanto da vincere il titolo italiano a squadre con Seppi e Vagnozzi. Era stato lui a segnalare Sinner a Massimo Sartori, il primo allenatore che poi lo ha portato a Bordighera da Riccardo Piatti, e ci sono buone ragioni per credere che sia stato sempre lui a suggerire il passaggio a un altro coach – l’amico Vagnozzi – e al l’australiano Darren Cahill.
Arnaldi: “Ritornerò nel giro della Davis” (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport Stadio)
Matteo Arnaldi non è il tennista azzurro più reclamizzato, ma è forse quello che più di tutti può essere accostato al termine “dedication”. Lavoro, dedizione, occhi fissi sugli obiettivi. Il sanremese, oggi numero 35 ATP, è reduce dal successo a Indian Wells su Andrey Rublev […] e si appresta a un grande Masters 1000 di Miami […]. Il livello nell’ultimo mese si è alzato vertiginosamente. «L’obiettivo è trovare maggiore continuità […], limitare gli alti e bassi». Arnaldi è stato grande protagonista del trionfo in Davis del 2023 […], ma anche nella passata stagione è stato decisivo nel girone di Bologna. «Ci sono tantissimi italiani forti, ma spero di rientrare nel giro azzurro». Sotto la guida di coach Alessandro Petrone, che lo segue ormai da anni, nulla è precluso. Come è andata la off-season svolta in Australia? Su cosa ha puntato per il salto di qualità? «Dal punto di vista tecnico-tattico sto cercando di essere più aggressivo. Credo e spero si sia visto nelle ultime partire, l’idea è quella di crescere con il servizio e giocare un tennis offensivo mantenendo le mie qualità da fondo campo». Ha Iniziato a trovare continuità e buone vittorie nelle ultime settimane. Come si sta sentendo in campo e perché ha scelto la trasferta nordamericana dopo gli Australian Open? «L’obiettivo era quello di trovare continuità e vincere tante partite. Sono riuscito nel mio intento, soprattutto nelle ultime settimane, e ne sono felice. In Nordamerica mi è sempre piaciuto giocare, c’ero andato anche nel 2024 e non vedevo l’ora di tornarci». La stagione 2024 è stata la prima in cui ha giocato interamente nel circuito maggiore. Ci sono stati momenti di difficoltà, anche psicologica, o si è subito ambientato? «Mi piace stare nel tour: amo girare per il mondo, quindi sicuramente da questo punto divista è stato facile. D’altro canto non è mai semplice mantenere il livello alto per un anno intero, soprattutto quando si devono confermare i buoni risultati della stagione precedente. Ho vissuto di alti e bassi, però come primo anno intero nel circuito maggiore non si può dire che sia andata male». Lei è noto per dedizione e professionalità. E’ una dote naturale? «È un aspetto piuttosto naturale, si. Ho sempre avuto intenzione di vivere così la mia vita nel tennis e di dare tutto me stesso per raggiungere grandi risultati. La dedizione e la professionalità nel lavoro quotidiano, giorno dopo giorno, mi hanno portato a essere dove mi trovo ora. Quando arriva il day-off alla fine della settimana, però, non è che mi dispiaccia (ride; ndr)». Qual è stato il momento più difficile della sua carriera? «Ce ne sono stati diversi, però il periodo del covid non è stato per niente falle. Stavo vincendo le prime partite a livello futures, conquistando i miei primi punti ATP. Lo stop forzato mi ha portato a scendere in classifica, a perdere posizioni e a non poter disputare i tornei che avrei voluto. Le annate 2020 e 2021 sono state parecchio dure». La sua scelta migliore. «Non credo ce ne sia una in particolare. Assieme al mio team ho preso molte decisioni al momento giusto e altre che, apparentemente, potevano non sembrare corrette al 100% e che invece si sono rivelate vincenti con il passare del tempo. Non penso ci sia una qualche scelta che abbia inciso più di altre, anzi a volte sono le decisioni sbagliate a darti una spinta in avanti». Si sta parlando tanto di Joao Fonseca. Secondo lei può essere in grado di seguire le orme di Sinner e Alcaraz? «È certamente molto giovane e molto forte, su questo non c’è alcun dubbio. Il lavoro da fare è tanto, ma Fonseca ha sia il tennis che il giusto mindset». Che effetto le fa vedere undici italiani in Top 100 ATP? E quanto è contento di accogliere in questo gruppo anche il suo grande amico Francesco Passato? «Ne parliamo spesso tra noi. Siamo tutti amici e felici l’uno per l’altro. Fa piacere passare del tempo, in giro per il mondo, con ragazzi con cui si è cresciuti insieme. Ognuno, poi, ha la propria strada e il proprio lavoro individuale da portare avanti. lo e Francesco abbiamo un rapporto diverso, siamo molto amici e quindi appena ne abbiamo la possibilità ci troviamo nei tornei». Come vive la vita extra campo? «In maniera tranquilla, come sempre. Mi piace seguire altri sport, come ad esempio il basket; mi diverto con la mia ragazza e cerco di uscire un po’, ove possibile, dall’ambiente tennis». A prescindere dalla classifica, che obiettivi si pone per il 2025? «L’obiettivo principale è raggiungere ciò che mi è mancato nella passata stagione: la continuità. Sia all’interno dell’annata che nei match del singolo evento. Voglio esprimere un livello alto per tanti match e tanti tornei». Immagino le sia dispiaciuto, dopo le grandi prove in Davis di due anni fa, non aver fatto parte della spedizione vincente del 2024. Rientrare in Nazionale è un obiettivo? «Sì, certamente mi è dispiaciuto. A me piace molto giocare in Davis e anche lo scarso anno a Bologna credo di averlo dimostrato. C’è sempre una grande energia, un’atmosfera diversa che ti permette di dare qualcosa in più. Ci sono tanti italiani in Top 100 e non sarà facile tornare a vestire la maglia azzurra, ma è sicuramente uno degli obiettivi stagionali. A maggior ragione con le Finals in Italia…».
L’anno delle attese e delle novità (Giuseppe De Bellis, Undici)
Ci eravamo lasciati con l’attesa del nuovo anno. Ora che nel 2025 ci siamo, guardiamo già all’arrivo della primavera e dell’estate, con lo sport italiano che si prepara a vivere mesi intensi tra attesi ritorni, delusioni evidenti e nuove speranze. Il tennis accoglierà con entusiasmo il rientro di Jannik Sinner, il calcio maschile si lecca già le ferite dopo un’annata deludente nelle competizioni europee. Il grande evento che segnerà la primavera sportiva italiana è appunto il rientro in campo di Sinner, fermo da inizio febbraio a causa della sospensione di tre mesi per una violazione involontaria delle norme antidoping. Il tennista altoatesino, attuale numero uno del Ranking ATP, tornerà ufficialmente il 4 maggio 2025: giusto in tempo per partecipare agli Internazionali d’Italia. Durante il periodo di stop, Sinner non si è mai fermato del tutto, lavorando sul piano fisico e mentale. Il suo obiettivo è conquistare il Roland Garros e poi avvicinarsi a Wimbledon, dove spera di arrivare in uno stato di forma che gli consenta di giocare anche in questo caso per vincere. Nel frattempo guarderemo gli impressionanti progressi del plotone dei tennisti italiani […] che settimana dopo settimana superano turni e salgono in classifica. Un entusiasmo, quello attorno al tennis italiano, che ha uno specchio deformato nel calcio: le squadre di Serie A hanno fallito in gran parte nelle competizioni europee. Questo flop ha acceso il dibattito sulla competitività della Serie A, con molte critiche rivolte alla gestione economica dei club, alla mancanza di investimenti nei giovani e alla difficoltà di trattenere in Italia i migliori talenti. Ciò accade un anno esatto dopo un risultato opposto, che aveva garantito all’Italia la quinta squadra in Champions. Il prossimo obiettivo, ora, sarà ricostruire e ripartire. Ma l’amarezza resta. A dare una ventata di ottimismo al calcio italiano ci pensa la Nazionale femminile, che si prepara agli Europei 2025, in programma in Svizzera dal 2 al 27 luglio. Dopo un per corso di qualificazione brillante, le Azzurre puntano a essere una delle sorprese del torneo e a riscattare la delusione del Mondiale 2023. Un riscatto che non è solo sportivo e tecnico, ma anche culturale. E proprio di cultura ci sentirete parla […] molto presto. Per Undici e il suo percorso è in arrivo un appuntamento importante, subito dopo la fine dell’estate. Ne parleremo qui, e non solo, prossimamente. •