[WC] F. Cinà b. [Q] F. Comesana 7-6(4) 7-6(2)

Come sfruttare al meglio una wild card? Chiedere a Federico Cinà. Diciassette anni (tra qualche giorno diciotto), repertorio di colpi di ottimo livello, convinzione in campo alle stelle e ambizioni, se si può, ancora più in alto. Il tennista azzurro, alla prima partita in carriera a livello ATP, ha mostrato a tutto il mondo di che pasta è fatto. Con un convincente 7-6(4) 7-6(2), in un’ora e quarantasei minuti, il numero 441 al mondo – che con questa vittoria salirà almeno alla 370esima posizione mondiale – ha tolto una certezza dopo l’altra a Francisco Comesana all’esordio nel Miami Open presented by Itaù.
Dopo essersi procurato un set point nella prima frazione, l’argentino ha faticato a reggere il ritmo imposto dall’italiano, roccioso in difesa ma anche straordinariamente propositivo nella fase di attacco, specie con il dritto dopo il quale spesso si è avventurato verso la rete. Giunto a match point nell’ottavo gioco del secondo set, ‘Pallino’ ha sentito il profumo della vittoria e si è un po’ irrigidito, permettendo all’avversario di agganciarlo. Nel secondo tie-break, però, Federico è tornato a esprimere il suo livello di inizio parziale e, complice un po’ di ‘braccino’ del numero 67 al mondo, questa volta con coraggio è venuto a prendersi il successo.
Il primo match in un tabellone principale 1000 (per entrambi) termina così in favore del finalista del Challenger di Creta che, nonostante la poca esperienza a questi livelli, ha giocato le sue carte migliori in quasi tutti i frangenti del match, conquistando così la prima affermazione su un top 100 (la vittoria più prestigiosa fino a questo momento era arrivata lo scorso novembre sul numero 178 ATP). Ora, il sogno prosegue contro Grigor Dimitrov, finalista uscente, in una partita che ‘Pallino’ ricorderà per tutta la vita.
Primo set: Cinà, gran tennis, gran carattere. Cancella un set point e nel tie-break sale in cattedra
Convinto e aggressivo Cinà in apertura di incontro, il secondo di giornata sul campo 5. Il dritto viaggia che è una meraviglia, mentre quello di Comesana è ancora un po’ imballato. Due vincenti azzurri, due gratuiti argentini ed è subito break per Federico. Il servizio, poi, si mostra caldo già dal suo primo turno di battuta e, tra altre chiusure in avanzamento e ottime prime, il quasi 18enne nato a Palermo si mette in tasca il game a 0. In seguito, il giustiziere di Sascha Zverev a Rio entra in partita. Nonostante qualche difficoltà riesce a togliere lo 0 dalla sua casella dei giochi. Il colpo di inizio gioco continua a funzionare a dovere all’italiano, che però a causa di qualche gratuito finisce per concedere palle break. La prima la cancella con carattere con il dritto, ma nella seconda un altro dritto termina fuori di un soffio e permette così a Comesana di agganciare sul 3-3. Game impeccabile del sudamericano e pochi attimi dopo arriva pure il sorpasso.
Il match decolla, entrambi sembrano aver trovato nel dritto l’arma con cui fare la differenza. Il primo che prende in mano le redini dello scambio attraverso questo colpo, nella quasi totalità dei casi finisce per portarsi a casa il punto. I servizi dominano il secondo frangente del parziale, fino a che nel dodicesimo game un po’ di incertezza di Cinà nel guadagnarsi la rete porta l’argentino a set point. Francisco, qui, spedisce un dritto in corridoio e presto si arriva quindi al tie-break. Anche in questo caso sono i turni di battuta a dare il ritmo partita. Il primo a passare in vantaggio di un minibreak è l’azzurro, che sfrutta un errore di dritto dello sfidante per poi issarsi sul 4-2 e, grazie a un ace, sul 5-2. Rovescio lungolinea imprendibile, altra prima vincente e dopo cinquantatré minuti ‘Pallino’ archivia il primo set 7-6(4) in suo favore.
Secondo set: Cinà manca di coraggio nella chiusura. Se ne rende conto e rimedia al tie-break dominandolo
Trova delle buone soluzioni il numero 67 ATP nel gioco inaugurale della seconda frazione. Si arrampica fino a palla break, ma qui ancora Cinà è attento da fondocampo e, sempre grazie ai suoi ottimi dritti, è bravo a sventare la chance avversaria avanzando spesso verso la rete. La solidità dell’azzurro piano piano inizia a sgretolare le certezze di Comesana, che fatica a sfondare finendo spesso per commettere errori. Dal lato opposto della rete, il 441esimo tennista al mondo si difende alla grande, avanza appena può con i suoi ottimi colpi a rimbalzo e nel quarto gioco strappa la battuta all’avversario per poi allungare senza troppe difficoltà sul 4-1.
Arriva a match point Cinà nell’ottavo gioco, ma la combinazione servizio-dritto dell’argentino fa proseguire la partita. Si salva poi il sudamericano, mentre il 17enne italiano subisce un passaggio a vuoto in corrispondenza del suo turno di battuta per chiudere la contesa. Errori su errori e Cinà restituisce il break a 0. Ben presto, con la fiducia azzurra ormai sempre più in discesa, si arriva sul 5-5. Ma ecco che in qualche modo Federico riesce a portarsi a casa il gioco fondamentale che gli vale il 6-5 e nel cambio di campo si fa trattare il quadricipite sinistro, molto probabilmente a causa di un affaticamento. Nonostante qualche tremolio argentino sarà di nuovo il tie-break il severo giudice del set.
Questa volta il primo minibreak è appannaggio di Comesana, che però lo restituisce nell’immediato. Risposta fulminante dell’italiano e l’argentino non riesce a controllare: si gira, come nel primo set, sul 4-2 per Cinà. La fiducia è ritrovata, il 67esimo tennista al mondo indietreggia, non se la sente più di spingere e si fa trafiggere dai colpi del giovane sfidante, che dopo un’ora e quarantasei minuti si aggiudica il primo match ATP della sua vita con lo score di 7-6(4) 7-6(2), prenotandosi così una sfida da sogno con Grigor Dimitrov al secondo turno.