Per la prima volta in quasi due anni e mezzo, Nick Kyrgios è tornato a far parlare di lui sul campo da tennis e non fuori. Circa 900 giorni dopo, l’australiano ha vinto un match nel circuito ATP, al Miami Open, battendo Mackie McDonald per 3-6, 6-3, 6-4 con un nastro adesivo intorno al polso destro, dopo aver preso diversi antidolorifici.
Kyrgios compirà 30 anni il mese prossimo e non vinceva una partita ufficiale dall’ottobre 2022, quando sconfisse Kamil Majchrzak a Tokyo, prima di ritirarsi alla vigilia dell’incontro contro Taylor Fritz ai quarti di finale. Da quel momento è iniziato il calvario infortuni per l’australiano: ha dovuto subire due operazioni per la lacerazione di un legamento del polso e anche del ginocchio, che l’hanno messo fuori dai giochi per quasi tutto il 2023 (tolto un solo match di singolare) e per tutta la stagione 2024. “Non voglio mentire: ero quasi sul punto di piangere in campo. Gli ultimi due anni sono stati piuttosto brutali”, ha detto Kyrgios nell’intervista post-partita, “Sono stato ingessato per 12 settimane. Non potevo muovere il polso. I chirurghi dicevano che non avrei mai più giocato”. Kyrgios ha toccato il suo best ranking nell’ottobre del 2016, come numero 13 della classifica ATP, prima di precipitare fuori dagli 800 del mondo. Ha potuto partecipare al torneo di Miami grazie a un ranking protetto, torneo dove per altro è stato semifinalista nel 2016, come testa di serie numero 24 e nel 2017, da testa di serie numero 12, eliminato al terzo set dal vincitore del torneo Roger Federer.
“Di solito vincevo spesso, era una cosa normale, ma ora non credo di essermi ancora reso conto che fino a poco tempo fa non riuscivo neanche a colpire una pallina e ora ho battuto un ottimo giocatore”, ha detto Kyrgios al termine del match. Ci sono voluti 13 ace all’australiano e il 77% di prime di servizio in campo per recuperare un match che non era partito bene contro Mcdonald. Dopo un set di svantaggio durato solamente 28 minuti, nel quale Kyrgios aveva vinto lo 0% dei punti con la seconda di servizio e il 63% con la prima, il bad boy del tennis ha chiuso il secondo parziale con il 100% dei punti con la seconda e l’80% con la prima di servizio, commettendo la metà degli errori non forzati rispetto al primo set.
Il terzo parziale era un appuntamento al buio con l’australiano, ma gli errori continuavano a diminuire mentre i colpi vincenti salivano, da 14 a 16. “È piuttosto surreale” ha detto Kyrgios al termine del match e non saremo certo noi a contraddirlo. Nonostante McDonald oggi sia fuori dai primi 100 del mondo, il californiano resta un avversario ostico, capace di eliminare Rafael Nadal all’Australian Open del 2023, ed è arrivato al main draw del Miami Open dopo aver superato le qualificazioni. Mentre fino a mercoledì sera, il finalista di Wimbledon 2022, aveva iniziato l’anno con 0 vittorie a fronte di 3 sconfitte. E viste le sue condizioni, con il recente ritiro da Indian Wells per il dolore al polso e la quantità di antidolorifici che continua a ingerire per giocare almeno una partita, credere che andrà lontano in questo torneo, così come nel resto dell’anno è davvero difficile (se non impossibile). Ma finché il tennis, quello reale, riesce a tenerlo occupato e lontano dalle tastiere sulle quali ha preso l’abitudine di digitare tweet sconcertanti…meglio così.
Al prossimo turno, Kyrgios affronterà la testa di serie n. 22 Karen Khachanov, due volte semifinalista Slam. I due sono cresciuti insieme e si sono affrontati tre volte: nei loro ultimi 2 incontri, Kyrgios ha vinto all’Australian Open del 2020, ma ha perso allo U.S. Open nel 2022. “Siamo cresciuti insieme da juniores. È un cavallo di battaglia pazzesco, molto professionale. Praticamente lui fa l’opposto di quello che faccio io”, ha detto Kyrgios sorridendo.