Terza giornata di gare all’Hard Rock Stadium di Miami: il tabellone maschile si allinea al secondo turno, ovvero ai trentaduesimi di finale, con la disputa dei primi turni mancati. In campo, perciò, la metà alta del main-draw, cioè quella presieduta dal n.°1 del seeding Alexander Zverev che esordirà nel torneo venerdì. Di seguito il resoconto della prima parte del programma, ossia i primi due incontri dei vari campi del Miami Open con orario d’inizio alle 16 italiane (le 11 in Florida).
Z. Bergs b. N. Borges 7-6(2) 7-5
Un mai domo Zizou Bergs (n.°51 ATP) supera in una contesa conclusasi in due parziali, ma lottatissima nelle modalità, il portoghese Nuno Borges (n.°42 ATP) compiendo un incredibile rientro nel secondo set da uno svantaggio di 5-2, con tanto di set point frantumato, pur non essendo in perfette condizioni fisiche (due MTO richiesti) e dedicandosi alla lettura di un libro ai cambi di campo. Strano passatempo da assolvere durante un match agonistico di tennis, forse gli è servito per non focalizzarsi sulle problematicità atletiche. Sta di fatto che ha funzionato, adesso per il belga ci sarà Rublev. 7-6(2) 7-5 in in 2h20‘ di partita.
IL MATCH
Il primo di cinque incontri previsti sul Court 5 della Florida presenta un intenso duello: entrambi i protagonisti in campo sfruttano alla perfezione la rapidità della superficie per dare sfoggio al miglior rendimento possibile del loro fondamentale d’inizio gioco. Dopo il break e contro-break, battute registrate che dominano incontrastate: prima di giungere però al tie-break è Zizou che rischia nuovamente di vedersi scippare il servizio nel quinto game, quando salva 3 diverse palle break rimontando dal 15-40. Arrivati al tredicesimo gioco, tuttavia, è proprio il tennista belga ad avere la meglio nonostante avesse perso i primi due punti del tie-break. Scattato voracemente sul 5-2, sigilla il primo set in suo favore mandando a segno il primo set ball: 7 punti 2 per il 7-6 in 1h18‘ di durata. Dopo un parziale altamente livellato e decisosi sul filo del rasoio, ne segue un secondo diametralmente opposto. Borges scappa subito via 2-0 e da lì non si volta più indietro, avrebbe anche l’opportunità di accrescere il proprio vantaggio (break point sul 4-1) ma il nativo di Lommel riesce in qualche modo quantomeno a rimanere in scia. Tale insperato – ma riuscito – tentativo di restare aggrappato allo score si rende proficuo alla clamorosa rimonta che il giocatore delle Fiandre mette a segno: in risposta sul 4-5, annulla un set point – che avrebbe trascinato al terzo la sfida – e alla seconda palla break piazza l’aggancio (5-5). Nel successivo, Zizou risale di nuovo da una situazione all’apparenza irreversibile: rimonta dal 15-40 prima di trovare lui l’accelerata decisiva breakkando a 15 sul 6-5. Straordinaria resilienza del n.°1 del Belgio, più forte dei problemi fisici accusati – due MTO nei momenti topici dell’incontro, prima di contro-breakkare sul 4-5 cancellando un set point e prima di chiudere il match in battuta nel dodicesimo gioco. 9 aces, il 72% di punti con la prima 31 (37 gli errori gratuiti) vincenti per Zizou Bergs che ora trova il n.°8 del seeding Andrey Rublev.
[Q] J. Fearnley b. B. Bonzi 7-6(6) 2-6 6-4
Ad aprire il programma sul Campo 1 del Miami Open, la sfida che ha premiato il qualificato Jacob Fearnley (n.°83 ATP) a discapito di Benjamin Bonzi (n.°63 ATP). Sarà dunque il ventitreenne di Edimburgo, vittorioso per 7-6(6) 2-6 6-4 in 2h22′ di scontro, l’ostacolo nel debutto di Alexander Zverev. Grandissimo equilibrio nella prima frazione: i servizi la fanno da padrone, nessuna palla break e dritti fino al tie-break. Nel gioco decisivo, dopo un rapido scambio di mini-break tra quinto e settimo punto, è il britannico a piazzare la zampata dirimente trasformando in risposta il suo secondo set point: 7-6, 8 punti a 6 in 57 minuti di gioco. 7 aces complessivi nel set (4 per Jacob e 3 per Benjamin) mitigati da 4 doppi falli (3 a marca British). Il qualificato di sua Maestà ha messo più prime in campo (75%) mentre ad avere la migliore percentuale di punti sul primo servizio è stato il ventottenne di Nimes (86%, 24/28). Meno portato al comando del punto, oltre che più falloso nei momenti decisivi, Bonzi chiude il parziale inaugurale con un -9 tra vincenti e non forzati, -5 recita invece il differenziale di Fearlney. La reazione transalpina non si fa però attendere: anzi è semplicemente veemente. Il n.°3 di Francia fa risuonare le trombe della Marsigliese: pareggia i conti con un inequivocabile 6-2 in 37 minuti, frutto di due break vantaggio. Frazione completamente a senso unico, anche se proprio Benjamin è stato primo ad offrire chances alla battuta cancellando una pericolosissima palla break sotto 2-1 (game alla fine portato a casa alla quarta palla game).
Il terzo set ritorna però agli origini, dopo il vicendevole regalo in battuta ad aprire le danze tutto procede senza scosso sino al 5-4 quando Jacob in ribattuta, sul 30-30, dà l’ultima sgasata vincendo gli ultimi tre punti dell’incontro e vola così all’appuntamento con Sascha. 13 aces e 33 winners per il britannico. Piuttosto recente l’unico precedente, al secondo turno dell’Australian Open di quest’anno: 6-3 6-4 6-4 a favore del tedesco.
[PR] R. Opelka b. [WC] C. Eubanks 6-3 7-6(4)
Senza problemi l’approccio al torneo di Reilly Opelka, che vince il derby statunitense contro il monomane di Atlanta Christopher Eubanks: mai realmente pericoloso nel corso del match. 6-3 7-6(4) in poco meno di un’ora e mezza per garantirsi lo scontro con Holger Rune. Tra due grandi bombardieri, a differenza di quanto accaduto nei match descritti in precedenza, curiosamente il primo set viene indirizzato nello svolgimento regolare della frazione. Opelka lentamente si costruisce il momento propizio. Sia Reilly sia Christopher si creano la possibilità di allungare, ma ambedue cancellano la sola palla break concessa (rispettivamente nel quinto e nel secondo gioco). Tuttavia quando i break point tornano a fare capolino, il gigante del Michigan non perdona una seconda volta: alla terza occasione del game, sul 4-3 arriva il fatidico segmento di rottura del punteggio. A quel punto è pura accademia per l’ex n. 17 ATP, che tiene a zero il quinto turno di servizio e passa all’incasso: 6-3 in 38 minuti. Dopodiché, i servizi salgono in cattedra e il tie-break diviene così l’attracco scontato per nave States in questa seconda frazione: è il finalista di Toronto 2021 a prendere il largo sul 4-3 per poi chiudere qualche minuto dopo. Sinora si erano già affrontati 3 volte, sempre sul suolo natio, sempre sul cemento outdoor e sempre con il medesimo esito finale: successo del ragazzone di St Joseph nel 2016 ad Atlanta, nel 2019 nel ‘500’ di Washington e in questa stagione a Delray Beach. Nessun precedente invece tra Opelka e Rune.
[LL] H. Gaston b. Y. Nishioka 6-4 3-1 rit.
Kei Nishikori dà forfait all’ultimo minuto, al suo posto ripescato il mancino francese Hugo Gaston (sconfitto nel turno finale delle quali 7-5 6-2 da Billy Harris, a sua volta eliminato nella sessione serale di mercoledì da Spizzirri, dopo aver battuto per 6-2 6-4 il libanese Habib). Niente derby nipponico con Nishioka, e soprattutto scongiurato l’eventuale secondo turno contro Matteo Berrettini.