Il “Day 3” del Miami Open riserva al pubblico della Florida un upset del tutto inaspettato, a causa dell’uscita di scena di Daniil Medvedev – numero 7 del seeding – sconfitto da un Jaume Munar in versione maratoneta. Un risultato (6-2 6-3) che intacca persino la perfetta statistica del russo, che aveva sempre superato il primo turno in Florida, permettendo dunque alla spagnolo di ottenere la prima vittoria contro un Top 10 in un Master 1000.
Altrettanto ruvido il match di Stefanos Tstisipas, trovatosi un set e un break in svantaggio contro il tennista di Taipei, Tseng, quasi impeccabile per più di un’ora di gioco, poi calato grazie ad una matura reazione del greco. Meno tortuoso il cammino del 24 volte Slam Novak Djokovic, uscito indenne dalla sfida con Rinky Hijikata, che rimarrà nella storia per esser stata la vittoria numero 410 raggiunta dal serbo nei Master 1000, eguagliando così lo storico rivale Rafael Nadal.

J. Munar b. [7] D. Medvedev 6-2 6-3

Inizio elettrizzante tra Daniil Medvedev e Jaume Munar, con quest’ultimo particolarmente ispirato e presente dal punto di vista fisico. È il russo ad avere in mano il pallino dello scambio, ma è proprio nella fase difensiva che Munar si esalta, trascinando in trappola l’avversario, infilzato dai lob improvvisi dello spagnolo. Il canovaccio tattico è chiaro e definito sin da subito, e gli scambi prolungati – oltre a rendere molto godibile l’incontro – mandano stranamente in confusione l’ex numero uno del mondo, che non riesce a sbrogliarsi dalla profonda palla di Munar, sorprendentemente in vantaggio di break a metà set.
Nessuna reazione da parte di Meddy, intorpidito anche da un fastidio fisico che lo distoglie totalmente da un parziale ormai saldamente nelle mani delle avversario, che rincara la dose con un ulteriore break e conquista il set per 6-2.
Il crollo verticale subito dal russo porta una folata di danni irreparabili, e non si parla soltanto di punteggio. Mentre Munar amministra il match come fosse il navigato tennista tra i due, Daniil perde ogni freno scagliando violentemente la racchetta per aria, subendo anche “point penalty” a causa della recidività. L’ira di Medvedev non converge, però, in energia positiva, e lo spagnolo continua a dettar legge anche nel secondo set, sconvolgendo un pubblico ormai ammutolito e saturo dei comportamenti poco consoni del tennista russo. Giunto quasi al punto di consegnarsi all’avversario, Medvedev ha un improvviso moto d’orgoglio, che scuote fortemente sé stesso e l’ostile pubblico di Miami, desideroso di vedere una battaglia.
Il russo impiega tutti i mezzi necessari per recuperare il gap di svantaggio, ma trova – sfortunatamente – un Munar in condizione atletica impeccabile che sbarra la strada a Meddy, sconfitto in due set (6-2 6-3) dal numero 56 del ranking.
[9] S. Tsitsipas b. [Q] C. Tseng 4-6 7-5 6-3

È il settimo gioco a smuovere l’equilibrio del match tra Tsitsipas e Tseng, serrato nei primi minuti, poi scosso dall’irruzione del tennista di Taipei, centratissimo nello scambio rispetto a un greco più disordinato. Forte del break di vantaggio, Tseng entra in una sorta di bolla, mostrando un tennis inedito, con vincenti che immobilizzano il nativo di Atene. A pochi punti dalla fine del primo parziale, Tsitsipas si rivela ancora poco fluido e poco deciso nelle scelte, singhiozzando su un dritto in progressione che avrebbe parecchio infastidio l’avversario nell’economia del set, conquistato proprio da quest’ultimo per sei giochi a quattro.
Il vento sembra cambiare all’alba del secondo set, con Tsitsipas passato all’attacco senza fronzoli. Giungono nell’immediato le prime palle break in favore del greco, annullate dall’onnipresente avversario, che capovolge la situazione nel gioco successivo, strappando di forza il servizio a Tsitsipas, grazie al suo ritmo martellante. Non sembrano mettersi affatto bene le cose per il vincitore di Dubai, in svantaggio di un set e un break, e un traguardo che si allontana sempre più verso l’orizzonte. Il greco è costretto a rimediare – dopo un’ora di gioco pallida e tutt’altro che convincente – aggrappandosi al suo dritto e a qualche errorino del tennista di Taipei, che non conferma il vantaggio. Una volta ristabilita la parità, Stefanos trova più fluidità nei suoi colpi, risvegliando anche un rovescio non così brillante – come intravisto nelle uscite precedenti – che inganna sul lungolinea Tseng, più innocuo rispetto ai game precedenti. Tsitsi alza il tiro e acciuffa il break proprio nel finale di set, rimandando tutto al terzo.
L’inerzia dell’incontro si stravolge, e vira prepotentemente dalla parte del greco, che viaggia su altri ritmi rispetto a Tseng, in procinto di terminare le riserve d’energia, ed anche la sua permanenza in Florida. Non sorprende il break giunto in favore del greco con estrema facilità, seguito da un Medical Timeout chiamato proprio dal giocatore di Taipei. Sono timidissime le chance di rientro di Tseng, costretto ad alzare bandiera bianca dopo due ore di gioco. Stefanos Tsitsipas mette la firma sul match con lo score di 4-6 7-5 6-3, e affronterà nel turno successivo il vincente del derby statunitense tra Sebastian Korda e Eliot Spizzirri.