Alexander Zverev, che dopo la delusione della finale dell’Australian Open si è un po’ piantato, vincendo solamente quattro dei successivi otto incontri, ha cominciato con il piede giusto il suo Miami Open, eliminando Jacob Fearnley con il punteggio di 6-2 6-4: il numero 2 del mondo nel corso della conferenza stampa post-partita ha raccontato la sua versione del match, è entrato nei dettagli di un momento complicato a livello di risultato e ha infine espresso la sua opinione sull’azione legale della PTPA nei confronti di ATP, WTA, ITF E ITIA. Andiamo ad analizzare le parole del finalista dell’Australian Open.
Domanda: “Quanto sei soddisfatto del tuo livello di gioco di oggi? “
Zverev: “Sì, molto, è stata una buona partita. A Indian Wells non mi ero sentito a mio agio in campo, avevo oggettivamente giocato molto male, ho già la sensazione di aver migliorato alcuni dettagli rispetto a un paio di settimane fa. Spero che quella di oggi sia stata la prima di tante partite qui a Miami. I risultati negativi delle ultime settimane sono la conseguenza di una serie di scelte sbagliate: non ho dato il tempo giusto alla mia mente di rilassarsi dopo la sforzo di Melbourne, non mi sono riposato abbastanza. La finale dell’Australian Open è stata una batosta devastante. La deludente sconfitta di Indian Wells mi ha regalato perlomeno qualche giorno in più per rilassarmi e allenarmi”
Domanda: “In quanto membro del Consiglio dei Giocatori puoi dirci la tua opinione sulla questione principale degli ultimi giorni, ovvero la causa della PTPA? Come speri che finisca questa vicenda?”
Zverev: “Sinceramente penso ci siano delle valide ragioni nel documento proposto dalla PTPA: allo stesso tempo credo che i giocatori (e le loro associazioni, di conseguenza) dovrebbero rimanere uniti, e non invece passare il tempo a litigare. Non ho ancora capito precisamente che cosa vogliano ottenere. L’ATP è in un periodo positivo, il tour attualmente ha grandi risorse e molto denaro da mettere sul tavolo, e quindi non rischia di scomparire: questa vicenda potrebbe diventare più pericolosa per WTA, perchè è un’associazione decisamente più debole e fragile, senza le risorse necessarie per affrontare questa causa”
Domanda: “Quali sono la valide ragioni a cui ti riferisci?”
Zverev: “Non entrerò nei dettagli ma penso che ci sia una serie di cose che il tour possa affrontare e organizzare in un modo migliore: è per questo motivo che ho deciso di entrare a far parte del Consiglio dei Giocatori. I giocatori rappresentano le star del circuito, i giocatori, per certi versi, sono il circuito, ma a volte le loro opinioni non vengono ascoltate e ci pensate questa cosa è abbastanza paradossale. È come se chi gestisce il circuito – da una parte – e i giocatori – dall’altra – abbiano preso due strade separate, quando in realtà queste due entità dovrebbero lavorare insieme. L’ATP è nata per proteggere i giocatori ma a volte è come se abbia dimenticato il suo scopo principale: c’è la questione della programmazione stagionale, la questione della durata dei tornei, la questione dei profitti. La mia sensazione è che negli ultimi 15-20 anni sia diventata una struttura aziendale che si concentra maggiormente sulla crescita dei tornei che sulla protezione degli atleti: non sono sicuro sia una scelta giusta, perchè la salute dei tennisti e la longevità delle loro carriere dovrebbe essere l’obiettivo principale dell’ATP, e non lo sviluppo dei tornei”.