A distanza di mesi dal “Caso Purcell”, ecco che sbuca fuori una vicenda parecchio simile a quella riguardante il rinomato doppista australiano, e il protagonista di quest’ultima è proprio un suo connazionale: Thomas Fancutt.
Il tennista aussie, ex numero 382 del ranking di singolare e attualmente 123° del doppio, come confermato dal comunicato dell’ITIA, “ha scelto di sottoporsi a una sospensione provvisoria volontaria nell’ambito del Tennis Anti-Doping Programme (TADP). Fancutt ha ammesso una violazione dell’articolo 2.2 del TADP relativa all’uso di un metodo proibito e ha scelto di entrare in una sospensione provvisoria il 19 marzo 2025. La sospensione ha effetto immediato e il tempo trascorso in sospensione provvisoria sarà accreditato a fronte di qualsiasi futura sanzione. Durante la sospensione provvisoria, a Fancutt è vietato di giocare, allenarsi o partecipare a qualsiasi evento tennistico autorizzato o sanzionato dai membri dell’ITIA (ATP, ITF, WTA, Tennis Australia, Fédération Française de Tennis, Wimbledon e USTA) o da qualsiasi associazione nazionale”.
Proprio come citato nel comunicato, il famigerato “articolo 2.2 del TADP” è il medesimo, che nel dicembre 2024, non fu rispettato da Max Purcell, che in quel caso in particolare ammise di aver “inconsapevolmente assunto un’infusione di vitamine oltre il limite consentito. Ero convinto di avere sempre fatto tutto per rispettare le normative anti-doping – ha aggiunto l’ex numero 8 del ranking di doppio – ma il limite era stato superato“. Circa l’episodio del connazionale Fancutt, quest’ultimo non ha rilasciato dichiarazioni dopo la recentissima sospensione dall’attività professionistica – iniziata, a tutti gli effetti, il 19 marzo 2025.