Domenica dedicata ai sedicesimi di finale nella parte bassa del tabellone del Miami Open Presented by Itaù; esce Stefanos Tsitsipas.
[31] B. Nakashima b. D. Goffin 6-3 6-7(5) 6-3
Brandon Nakashima supera in tre partite David Goffin, capace di eliminare nel turno precedente Carlos Alcaraz, e si iscrive per la prima volta in carriera, la quarta in un Master 1000, agli ottavi di finale del Miami Open, nella medesima casella già occupata da Grigor Dimitrov. L’americano è inizialmente inavvicinabile in battuta e si aggiudica il primo set con un break nel secondo game, ma nel secondo parziale si distrae in apertura e consegna la battuta al rivale. Goffin capitalizza con intelligenza il vantaggio fino al contro-break nell’ottavo game, ma nel tie-break torna in vantaggio e rimette in equilibrio il conto dei set.
All’inizio del set decisivo Goffin si muove meglio e si apre la strada per il break nel primo game; Nakashima però, nonostante denunci qualche segno di appannamento nella condizione atletica, reagisce e rende immediatamente la pariglia al tennista vallone, che concede l’1-1. Qui il set prende la direzione più favorevole per il campione 2022 delle ATP Next Gen: Nakashima impone il suo maggiore punch e con lucidità sceglie gli affondi che gli consentono di cogliere un nuovo break al sesto game e di salire 5-2.
Goffin rimane nel match scrivendo 3-5 ma Brandon ha ormai ripreso il controllo delle operazioni come nella prima parte della sfida e chiude la vicenda con lo stesso punteggio del primo set.
[14] G. Dimitrov b. [22] K. Khachanov 6-7(3) 6-4 7-5 (Michelangelo Sottili)
Grigor Dimitrov batte per la quinta volta su sei confronti Karen Khachanov, che tuttavia aveva vinto l’ultimo, a Parigi-Bercy 2024. 6-7(3) 6-4 7-5 il punteggio maturato in due ore e 38 minuti, con un primo set in cui un Dimitrov quasi perfetto in battuta (due punti ceduti) se la perde proprio al tie-break (due doppi falli).
Dopo aver subito Khachanov nei pochi scambi lunghi, Grigor ne ha vinti un paio determinanti per l’esito del secondo parziale e, alla fine, ha avuto la meglio il tennis a tutto campo di Dimitrov – uno spettacolo l’undicesimo gioco, quello del sorpasso all’ultima curva. 46-41 (Grisha) contro 23-31 i rispettivi bilanci winner/unforced.
IL MATCH – Entrambi rimangono saldamente ancorati ai rispettivi turni di battuta, specialmente Dimitrov, che lascia le classiche briciole e si affida a variazioni di spin e velocità con il rovescio, presentandosi a rete con soddisfazione. Khachanov fa il suo da fondo e, quando si arriva al tie-break, è in vantaggio (5-1) solo negli scambi oltre gli otto colpi. Dimitrov inizia con un doppio fallo, terzo punto perso finora in battuta, il primo sulla seconda. Minibreak recuperato e di nuovo perso con un punto da 27 colpi. Altro gratuito bulgaro al servizio e Khachanov si prende il parziale.
Ancora senza l’ombra di una palla break, sul 2 pari del secondo set ci si ferma perché qualcuno tra il pubblico non si sente bene. Greg Allensworth lascia la sedia per far avere bibita e borsa del ghiaccio alla signora in difficoltà, mentre i due in campo scambiano qualche palla. Al settimo gioco Grigor si mette a vincere degli scambi lunghi guadagnandosi lo 0-40 in risposta, ma Karen si aggiudica il successivo punto da venti scambi, il più teso e importante del match finora, nonostante uno strepitoso dritto bulgaro in disperata difesa che ribalta lo scambio, senza però che Dimitrov riesca ad approfittarne.
Khachanov agguanta la parità, ma il classe 1991 capisce che il momento è proprizio e riesce a strappare. Un altro doppio fallo parecchio inopportuno rischia di compromettere il vantaggio; Grigor cancella però il 15-40 e, se non riesce a trasformare tre set point in risposta sul 5-3, chiude agevolmente il parziale al gioco successivo. 17-13 il suo bilancio vincenti/non forzati. Nella partita finale, i break point tornano a farsi vedere al settimo e ottavo gioco, ma il servizio trae d’impaccio. Sul 5 pari, Grigor gioca un tennis particolarmente bello, vario ed efficace, chiude a rete e sale 6-5 e servizio. Khachanov cerca di complicargliela, lo agguanta sulla parità annullando due match point, ma la prima battuta ne vale un terzo che Dimitrov trasforma, avanzando agli ottavi in attesa di Goffin o Nakashima.
[24] S. Korda b. [9] S. Tsitsipas 7-6(4) 6-3 (di Giovanni Pelazzo)
Dopo i segnali positivi lanciati a Dubai, Stefanos Tsitsipas torna a circondarsi di punti interrogativi. Tre vittorie e due sconfitte tra Indian Wells e Miami sono un bottino piuttosto magro per chi aspira a traguardi più alti: se in California lo stop con Rune (poi finalista) è forse ancora accettabile, meno lo è la sconfitta in Florida con Sebastian Korda. Dopo il successo sudato all’esordio su Tseng, Tsitsipas non parte benissimo ed è il primo a subire un break, nel fatidico settimo game. Sotto 3-5, però, il greco riesce a rientrare in partita, strappando la battuta a Korda e trascinandolo al tie-break.
Anche in questo caso è il tennista a stelle e strisce a partire meglio (avanti 3-2 e due servizi), a farsi riperndere e alla fine a rimettere il musetto davanti, chiudendo 7-4 un tie-break (e un set) molto tirato. Tsitsipas accusa il colpo e capitola nel secondo parziale, finendo sotto 0-4 e riuscendo solo a limitare i danni recuperando un break di svantaggio prima della fine. Ciò comunque non impedisce a Korda di imporsi 7-6(4) 6-3 in poco più di un’ora e mezzo, conquistando la prima vittoria contro un top 10 dall’estate 2024 (l’ultima a Montreal contro Zverev). È soltanto la seconda volta in stagione – dopo Adelaide – in cui Seb riesce a vincere due match nello stesso torneo: sfiderà Munar o Monfils per spingersi ancora più in là.