Il Challenger 75 ‘Zadar Open’ (terra battuta) si conclude con la
vittoria di Borna Coric, il ragazzo di casa, se così possiamo
chiamarlo. Il nativo di Zagabria infatti ha già 28 anni e in
passato, prima che il fisico lo tradisse, aveva navigato in ben
altri mari, tanto da arrivare nel 2018 al n.12 della classifica
mondiale. Poi svariati problemi fisici ne hanno pesantemente
zavorrato la carriera costringendolo a ridimensionare di molto
le proprie ambizioni. Ma lui non si è lasciato scoraggiare e in
tutta umiltà ha saputo ripartire dal basso. In realtà con alterne
fortune, fino a che in questo inizio di stagione, dopo tre
sconfitte al primo turno (AO, Challenger di Quimper e ATP di
Montpellier), i pianeti si sono finalmente allineati regalandogli
ben tre successi consecutivi: Lugano, Thionville e questo di
Zadar. La cui finale non è stata certo una formalità perché il
suo avversario, il francese Valentin Royer, era annunciato in
gran forma, con le sue 14 vittorie consecutive che gli avevano
fruttato i due Challenger di Kigali e il nuovo best ranking al
n.121 ATP. E questa grande condizione l’ha messa in mostra
anche nell’atto finale del torneo opponendo una fiera
resistenza, tanto che aveva vinto il primo parziale (l’unico che
sia riuscito a strappare un set a Coric) prima di cedere
abbastanza nettamente alla distanza col punteggio di 3-6 6-2
6-3 dopo oltre due ore di gioco. Per Coric è la sesta vittoria a
livello Challenger, insaporita dal tanto agognato rientro, per
ora solo virtuale, in top 100, per la precisione al n.98 ATP.
E adesso è di nuovo il momento di fare le valigie perché lo
aspettano a Napoli, a nostro parere il più bel torneo della stagione, dove sarà la settima testa di serie, ma ben consapevole di poter ambire al bersaglio grosso. Anche in termini di graduatoria perché la nuova classifica uscirà solo il 31 marzo dopo Miami…e quindi ci starebbero anche i punticini di Napoli. Pure Royer fa un piccolo passo in avanti
migliorando nuovamente il suo best alla posizione n.115. Ora
per lui una settimana di riposo e poi trasferta italiana per il
Challenger di Barletta. A proposito di italiani è impossibile
dimenticare il prode Enrico Dalla Valle che, raggiungendo le
semifinali, ha ottenuto il miglior risultato della propria carriera. A fermarlo è stato Royer che gli inflitto un fin troppo severo 6-2 6-1. Ora per il ravennate due settimane di allenamenti e poi il 7 aprile il ritorno alle competizioni ad Antalya, scendendo di livello a caccia di punti.
Si giocava ovviamente anche in altre parti del mondo, con in
programma tre tornei, tutti di categoria 75 e tutti su terra
battuta. A Murcia bella vittoria del padrone di casa, lo
spagnolo Carlos Taberner che in finale ha avuto la meglio
sull’olandese Jesper de Jong (n.105) col punteggio di 7-6(3) 4-
6 6-2 al termine di un match molto combattuto durato ben due
ore e 28 minuti. Siamo davvero contenti per il 28enne valenciano che era reduce da un paio di stagioni non proprio brillanti. Con questo successo, l’ottavo in carriera, risale alla posizione n.144, lontano ma non lontanissimo dal n.85 che fu il suo best nel 2022. In Messico (Yucatan) si sono trovati in finale Juan Pablo Ficovich e Felipe Meligeni Alves, per l’ennesimo derby tra Argentina e Brasile. L’ha spuntata Meligeni Alves che si è imposto 6-2 1-6 6-2. Per il 27enne brasiliano è la quarta vittoria Challenger, a quasi due anni di distanza da quella di Lione.
In Paraguay a trionfare è stato lo statunitense Emilio Nava
che in finale ha battuto Thiago Monteiro (n.99 ATP) col
punteggio di 7-5 6-3. Per Nava è la terza vittoria a livello
Challenger (Shymkent 22 e Casinalbo 23 i precedenti) che lo fa
risalire alla posizione n.204 (con un best da 124). Cioè una
carriera onesta ma non forse quella che ci si aspettava quando
da ragazzo primeggiava a livello juniores. Ricordiamo che nel
2019 fu lui la vittima del nostro Musetti nella finale degli AO,
qualche mese prima di perdere anche a New York, per mano di Jonas Forejtek.