Il dado è tratto. O forse sarebbe meglio dire: il dado sta per essere lanciato. Le semifinali sono il momento della verità, quello in cui il sogno di alzare il trofeo diventa più vicino, ma anche più difficile da afferrare. Sul cemento di Miami, Aryna Sabalenka e Jasmine Paolini si giocano l’accesso alla finale in una sfida che, seppur non inedita (cinque i precedenti tra le due), ha sempre regalato partite vibranti, mai scontate. La legge del tennis vuole che nei duelli tra opposti il pronostico non sia mai scritto. Il copione più ovvio sarebbe quello della classica “Davide contro Golia”: quella di storia ci ha insegnato che nulla è impossibile, questa invece è affidata al campo.
Come ci arrivano le due protagoniste?
Il percorso di Aryna Sabalenka: macchina da tennis
Sabalenka arriva a questa semifinale con un percorso impeccabile. Dopo aver saltato il primo turno grazie al bye riservato alle teste di serie, la bielorussa ha esordito con la rumena Elena Ruse, ritiratasi dopo un primo set perso 6-1. Nel match successivo ha battuto la padrona di casa e campionessa in carica Danielle Collins, grazie ad un doppio 6-4 in un match dominato dal primo all’ultimo punto. Nei quarti di finale, la numero uno del mondo ha trovato dall’altra parte della rete Qinwen Zheng, avversaria ostica, ma che Sabalenka ha saputo gestire con la solita potenza e determinazione, chiudendo la pratica con un 6-2 7-5 in 1h:35m di gioco.
Le statistiche della bielorussa nel torneo parlano chiaro e sono esemplificative di una cosa: la pressione costante sulle sue avversarie. Supera il 75%, infatti, la percentuale di punti vinti con la prima di servizio, segno inequivocabile di dominio, fin dal primo tocco di palla. E non finisce qui: la sua aggressività in risposta le ha permesso di convertire il 60% delle palle break; significa fiato sul collo all’avversaria nel momento cruciale di un set. Questi numeri potrebbero già per comprendere la dominanza tennistica della bielorussa. Se non bastasse, aggiungiamo un altro elemento alla già ricca tavola imbandita di statistiche della numero 1 al mondo: dovesse arrivare in finale, Sabalenka raggiungerebbe per la prima volta in carriera i 10000 punti in classifica. Un traguardo che sarebbe pietra miliare nella sua carriera e nel tennis femminile in generale. Finora solini sette giocatrici sono riuscite a superare quella soglia: Serena Williams (che detiene il record assoluto di punti, 13161), Iga Swiatek, Ashleigh Barty, Caroline Wozniacki, Dinara Safina, Maria Sharapova e Victoria Azarenka.
Jasmine Paolini: una scalata storica
Dall’altra parte del campo, Jasmine Paolini continua a scrivere pagine importanti per il tennis italiano. La 28enne toscana, sesta testa di serie del torneo, ha raggiunto la sua prima semifinale a Miami, nonché la prima per il tennis italiano femminile, e la seconda a livello WTA 1000 dopo quella di Dubai lo scorso febbraio (torneo che, è giusto ricordare, vinse). Il suo cammino, a dir la verità, non è stato di quelli troppo proibitivi, ma le partite vanno comunque vinte. E questo non può essere mai dato per scontato, soprattutto in un 1000: dopo aver esordito al secondo turno con una vittoria convincente su Rebecca Sramkova (6-4 6-4), Paolini ha dovuto affrontare Ons Jabeur al terzo round, uscendo vincitrice grazie al ritiro, per un problema fisico, della tunisina nel primo set (quando era avanti l’azzurra 4-3). Negli ottavi di finale ha poi avuto la meglio su Naomi Osaka, battendo la giapponese in rimonta 3-6 6-4 6-4: è stato il match della svolta, quello che ci ha restituito la giocatrice che tutto il mondo del tennis aveva ammirato lo scorso anno.
La vittoria su Magda Linette ai quarti è solo una logica conseguenza di quel match, una conseguenza che porta all’abitudine alla vittoria e alla consapevolezza di essere una di quelle da battere. Ciò che impressiona della toscana è la sua versatilità: nonostante una fisicità non statuaria rispetto alle avversarie che incontra, riesce a compensare con una mobilità eccellente, un’ottima lettura del gioco e una capacità di variazione che mette in difficoltà anche le giocatrici più potenti. I suoi colpi in topspin sul diritto e la capacità di accelerare improvvisamente sul rovescio le danno un’arma importante per contrastare lo strapotere fisico di Sabalenka.
I precedenti tra le due tenniste
I confronti diretti tra Sabalenka e Paolini vedono la bielorussa in vantaggio per 3-2. Il loro ultimo incontro è avvenuto nel novembre 2024 durante il round robin delle WTA Finals a Riyadh, con Sabalenka vincitrice in due set (6-3, 7-5). Tuttavia, Paolini ha dimostrato di potersela giocare, strappando due vittorie: una nel 2022, al secondo turno di Indian Wells, l’altra (più datata) nel 2017 al primo turno di Ilkley. Questi precedenti raccontano di una sfida più equilibrata di quanto il ranking possa suggerire. Paolini ha già dimostrato di poter mettere in difficoltà la bielorussa, soprattutto quando riesce a variare il ritmo e a non farsi schiacciare dal gioco di potenza dell’avversaria.
Le chiavi tattiche del match
La semifinale tra Sabalenka e Paolini si giocherà su alcuni fattori chiave:
- Il servizio di Sabalenka – Se la bielorussa riuscirà a mantenere alte percentuali con la prima, sarà difficile per Paolini trovare soluzioni in risposta. Tuttavia, la toscana ha dimostrato di saper leggere bene le traiettorie avversarie e potrebbe cercare di variare le sue posizioni in risposta per spezzare il ritmo della numero uno del mondo.
- La profondità dei colpi di Paolini – Per evitare di essere sopraffatta dalla potenza di Sabalenka, l’italiana dovrà mantenere un palleggio profondo e angolato, cercando di spostare la bielorussa e di farle giocare colpi in corsa, situazione in cui perde parte della sua efficacia.
- La gestione della pressione – Sabalenka è abituata a partite di questa importanza, mentre per Paolini si tratta di un’esperienza relativamente nuova, nei 1000 e soprattutto dopo un periodo in cui nulla sembrava girare come volesse. C’è da dire che le aspettative non possono essere su di lei e l’azzurra ha dimostrato di avere riacquistato una mentalità solida: sono aspetti da non sottovalutare.
Pronostico finale
Sulla carta, Sabalenka parte nettamente favorita. Ha più esperienza, un gioco più potente e un ranking che parla da sé. Paolini, dal canto suo è in fiducia e ha già dimostrato di poter giocare alla pari con le migliori. Se riuscirà a imporre il suo ritmo, a spezzare il gioco lineare di Sabalenka e a sfruttare ogni occasione a disposizione, potrebbe avere una chance per scrivere un’altra pagina storica per il tennis italiano.