“Dovrà finire prima o poi questa lunga storia d’amore”, cantava Gino Paoli nel suo nostalgico pezzo anni ’80, narrando di un amore intenso e duraturo, ma destinato a sgretolarsi. Così è accaduto, in un anonimo lunedì di marzo, nel quale si è interrotta la storica collaborazione tra Jasmine Paolini e Renzo Furlan, binomio intangibile per dieci lunghi anni. Come profetizzato da Gino Paoli nel suo iconico testo, anche i sentimenti più profondi – prima o poi – si deteriorano e svaniscono, ma traslando il tutto in termini tennistici – come in questo caso – non è esattamente di amore che si parla. Romanticizzare un rapporto professionale come quello tra Jasmine e Furlan – durato più di dieci anni – ne addolcisce l’epilogo, ma non cambia la forma, separando definitivamente le due strade, ed evocando, probabilmente, l’esigenza di Jas nel cambiare guida, alla ricerca di nuovi stimoli ed elementi da introdurre nel proprio bagaglio.
L’azzurra ha congedato il coach con un toccante post pubblicato sui social, nel quale si evincono la stima e l’affetto reciproco maturato negli anni: “Renzo è stato una parte fondamentale della mia crescita, sia come giocatrice che come persona. Tutto quello che ho imparato da lui mi accompagnerà sempre e continuerà a guidarmi nel futuro, e resterà comunque una persona importante in questo nuovo capitolo. Sono profondamente grata per il tempo che mi ha dedicato, per le sue energie e per tutti i sacrifici fatti, spesso lontano da casa e dalla sua famiglia. Provo per lui una grande riconoscenza e un immenso rispetto, per la professionalità, la passione e i valori che mi ha trasmesso in tutti questi anni”.
Un’avventura iniziata nell’ormai lontano settembre 2015, con una Jasmine appena maggiorenne, guidata da una figura paterna che le ha illuminato il cammino, forgiandola come giocatrice e come donna, e non a caso giunta ai massimi livelli di questo sport. Il processo d’apprendimento è stato tutt’altro che rapido, e i risultati latenti dei primi tempi hanno fatto sorgere dubbi sulla scelta di Furlan, dedicatosi a tempo pieno a Jasmine soltanto a partire dal 2020, quando avvenne la conclusione del suo contratto con la federazione serba. La scossa del 2021, con il trionfo nello Slovenia Open, è un’avvisaglia alla carriera di Paolini, che prenderà nettamente quota soltanto nel magico 2024, l’anno della consacrazione di Jasmine. Il primo “1000” a Dubai, seguito da quell’estate da favola in cui il mondo conobbe il terribile duo formato da Jas e Sarita, conquistatrici di Roma dinanzi all’infuocato Foro Italico. Con Furlan a fianco, e il sostegno perenne sugli spalti dell’amica Errani, va tutto a gonfie vele per Paolini, e le due finali Slam consecutive le riservano anche un posto tra le grandi nel ranking; coronando poi il mese d’agosto con l’Oro Olimpico a Parigi ’24.
Un tale balzo in classifica non può di certo passare inosservato, e Furlan riceve infatti il premio come miglior coach dell’anno nel 2024, non potrebbe andar meglio così per l’Italtennis e Jasmine, che aggiunge la ciliegina sulla torta qualificandosi per le WTA Finals – dove si fermerà ai “gironi” sia in singolare che in doppio – e conquistando la Billie Jean King Cup insieme alle altre azzurre, sotto la guida della stoica Tathiana Garbin. Sembra quasi impensabile una separazione tra Furlan e Jasmine, il suo ruolo da coach pare inviolabile.
Un inizio di 2025 scarno di risultati, e la pressione del circondario che non riconosce più la Paolini dei mesi precedenti, iniziano a far vacillare l’azzurra, che al termine del torneo di Miami – dove ha ottenuto il miglior risultato stagionale con una semifinale – decide di porre fine alla decennale collaborazione con Renzo Furlan, alle porte di un trimestre infernale. La news dell’imminente separazione, ha destato dubbi sul futuro della panchina di Jasmine, sulla quale si sono aperti diversi scenari. Come annunciato dal Corriere Dello Sport, i nomi di “Sarita” e Pablo Lozano – coach della stessa Errani – scalpitano per entrare a far parte dello staff tecnico della numero 6 della classifica, pronta a tornare in campo a Stoccarda, dal 14 aprile. I punti da difendere in questo lasso di 2025 sono davvero tanti, e urge immediatamente una degna figura sostitutiva di Furlan, “esiliato” dal progetto in uno dei momenti più delicati della stagione. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, un altro nome papabile è quello di Tathiana Garbin, attuale Capitana della Nazionale femminile, e già assidua seguace di Paolini nelle sue spedizioni in giro per il mondo. Ipotesi meno concrete quelle di Riccardo Piatti e Davide Sanguinetti, indirizzato verso l’uscita dal team di Rybakina, nonostante il suo recentissimo ingresso. Chi sarà il prossimo coach della numero uno d’Italia?