La stagione 2024 si era chiusa in maniera deficitaria per il greco Stefanos Tsitsipas. Chiusa la stagione su terra con la vittoria di Montecarlo, la finale di Barcellona e i quarti tra Roma e Parigi, per il tennista nato ad Atene era calato il sipario, con tutte brutte prestazioni e pochi sprazzi di bel gioco. Il 2025 era ripartito seguendo lo stesso copione. La sconfitta con Shevchenko in United Cup aveva dato i primi segnali negativi, l’eliminazione all’esordio in quel di Melbourne aveva dato conferma di ciò. Sembrava il proseguo di una crisi senza fine sino all’approdo in quel di Dubai, con il greco che trova l’uscita dal tunnel negativo, anche grazie a un cambio di racchetta che potrebbe aver inciso sul suo rilancio, e ritrova un titolo che gli mancava proprio da Montecarlo.
Per il greco è quel momento dell’anno. Il ritorno in quella che può definire casa, avendo sollevato il trofeo del Rolex Monte-Carlo Masters per ben tre volte, 2021, 2022 e 2024. Alla vigilia del torneo del cuore che lo vedrà esordire contro il vincente tra Thompson e Mpetshi-Perricard, il greco ha rilasciato dichiarazioni su come è cambiato il suo approccio ai microfoni di Sky Sport.
“Montecarlo per me è un luogo di emozioni incredibili, un luogo in cui ho vinto e che chiamo casa. È la storia. Non capita spesso di giocare in un country club, avere questa possibilità mi fa provare gratitudine verso il tennis. La parola che descrive questa mia frase è: cruciale. Ho cominciato a decidere da solo per me stesso. All’inizio non è stato facile, ma era il momento di prendere il controllo della mia vita e di essere responsabile di ciò che volevo per la mia vita, per il mio tennis, con chi volevo lavorare e in che modo.”
Il greco, nonostante gli alti e i bassi degli ultimi periodi crede fermamente nel lavoro che sta svolgendo con un obiettivo chiaro e ben definito, sollevare il trofeo da vincitore in uno dei torneo del Grande Slam: “Sarei felice di vincere uno Slam, non importa quale. Credo che sia l’emozione più bella per un giocatore. Sto lavorando per arrivarci, non so quando accadrà, ma vorrei provare ancora grandi emozioni in campo. Non lo farei per me stesso, ma per il mio coach, gli amici, i miei genitori e tutte le persone che hanno sognato con me”.