Flavio Cobolli apre nel migliore dei modi la sua avventura al Rolex Monte-Carlo Masters superando al primo turno un avversario ostico come Dusan Lajovic, ex semifinalista nel Principato, con una prova solida e convincente. Due set portati a casa con determinazione e lucidità, ma anche con la consapevolezza che la strada, in questo momento della carriera del romano, è quella giusta. “Sono molto contento della partita e di come sono andati i due set – racconta Cobolli in conferenza stampa– poteva anche essere più lunga, ma l’approccio è stato quello corretto”.
Un’affermazione che arriva a pochi giorni di distanza dal trionfo di Bucarest, un titolo che poteva rappresentare un rischio in termini di tensione e calo emotivo, ma che invece è stato gestito con grande maturità: “Abbiamo lavorato molto in questi giorni proprio per non rilassarmi dopo la vittoria di domenica, sia dal punto di vista dell’atteggiamento in campo che dal punto di vista tecnico. E oggi, anche se il punteggio può far pensare diversamente, è stata una partita dura, tirata. E comunque era la mia prima volta su questo campo, la prima partita qui a Monte Carlo: non è mai banale”.
Un debutto non scontato, che però Flavio ha saputo trasformare in un’occasione per ribadire la propria crescita, anche grazie a sensazioni subito positive fin dai primi palleggi nel Principato: “Già dal primo allenamento di ieri sentivo che colpivo la palla in maniera diversa, più piena, più sicura. Sto bene fisicamente e, forse, sto trovando il mio equilibrio definitivo. La fiducia c’è, il gioco pure, e questo mi rende davvero contento”.
Uno dei temi ricorrenti nella parabola ascendente del 22enne azzurro è proprio la costanza: mettere in campo quello che si lavora durante la settimana. “L’obiettivo è continuare così – spiega – provando a portare in partita quello che faccio in allenamento, mantenendo sempre la giusta attitudine mentale. Il livello ormai nel tennis è altissimo e molto livellato: per vincere una partita bisogna essere sempre centrati al 100%”.
Guardando al secondo turno, il sorteggio propone un avversario insidioso in ogni caso: sarà uno tra Arthur Fils o Tallon Griekspoor, due giocatori solidi e dalle caratteristiche molto diverse. Flavio, però, non vuole fare troppi calcoli: “Sono entrambi fortissimi, onestamente credo che cambi poco”.
E poi c’è il contesto, quel sapore speciale che solo Monte Carlo sa regalare, soprattutto per chi arriva dall’Italia. “È bellissimo avere i tifosi italiani dalla propria parte – confessa – qui siamo a due passi da casa e si sente il calore del pubblico. Sono venuto qui con la consapevolezza di potermela giocare, di poter giocarmi le mie carte”.
Una vittoria che vale, anche simbolicamente: per il ranking, per la fiducia e per consolidare un percorso che sta iniziando a parlare la lingua dei grandi. E Cobolli, oggi, sembra ascoltarla e comprenderla molto bene.