Patrick Mouratoglou è il decano dei coach. L’attuale allenatore di Naomi Osaka – e in passato di campionesse come Serena Williams e Simona Halep – ha dato in un’intervista concessa a Lorenzo Ercoli per il Corriere dello Sport il suo punto di vista sull’attuale momento del tennis maschile, orfano, ma ancora per poco, del numero uno del mondo Jannik Sinner.
“Per Jannik c`è già una buona notizia: durante la sua assenza, nessuno gli ha rubato il posto. Novak ha raggiunto una finale, ma non l`ha vinta. Carlos e Alexander non hanno giocato bene. Se Alcaraz avesse vinto Indian Wells e Miami, cosa nelle sue corde, avrebbe affrontato con più fiducia il ritorno di Sinner”. Sempre impegnato con il suo circuito UTS, giunto alla seconda tappa andata in scena a Nimes il coach si è detto soddisfatto del livello raggiunto dal suo circuito, con ben sei top 20 in campo lo scorso weekend in Francia, ma lui giura di non essere in competizione con l’ATP. “Sono contento di ciò che abbiamo organizzato, ma non competo con l’ATP. Il mio obiettivo è fare qualcosa per il futuro del tennis e portare nuovi appassionati. Un giorno si potrebbe fare con l’ATP stessa”.
Tornando all’attualità il rientro di Sinner si avvicina, ma nessuno ha saputo approfittare della sua assenza forzata. “Jannik non sarà condizionato da questi tre mesi. Abbiamo visto cosa ha dovuto affrontare e, nel frattempo, quanto è riuscito a vincere. Ha un mindset da numero 1: era il più forte tre mesi fa e lo sarà anche al suo ritorno. In questo periodo, gli altri non avevano solo l’occasione di fare punti, ma anche quella di vincere tornei e accumulare fiducia per affrontarlo con più determinazione. Eppure, non ci sono riusciti”.
Certo che le nuove generazioni corrono, e i vari Mensik e Fonseca sono pronti a pestare i piedi a quelli davanti a loro: a quando il loro momento? “Nelle carriere dei giocatori destinati a diventare top 3 e vincere Slam, tutto accade in fretta. E non credo che loro due faranno eccezione. Penso che l’ingresso in Top 10 arriverà piuttosto rapidamente. Da lì in poi, però, c`è un grande salto da fare sul piano mentale ed emotivo: è un passaggio che richiede tempo, com’è stato anche per Sinner”.
A proposito di Sinner, a fine anno Cahill lo lascerà. Che caratteristiche dovrà avere il suo sostituto? “Non so se Vagnozzi avrà bisogno di avere qualcun altro al suo fianco ma, senza fare nomi, se arriverà un nuovo elemento, dovrà essere una figura esperta; credo sia questa la logica che portò all`inserimento di Cahill. L’armonia è una delle chiavi del successo nel team di Sinner quindi sarà fondamentale che chi entra sappia integrarsi bene e possieda grandi doti comunicative”.
In chiusura un pensiero sulla lettera che i Top 20 hanno recapitato agli Slam. “Non sono un giocatore, quindi non posso dire troppo. Sicuramente vanno trovate delle soluzioni perché per me non è normale, considerando i soldi che girano nel business, che solo i Top 100 vivano bene per davvero con il tennis. Per me questo è uno dei grandi temi, nessuno in passato ha provato a fare qualcosa per loro. Chiedere e ottenere più soldi per questi atleti è qualcosa che ritengo cruciale per il futuro del tennis”.