A. Tabilo b. [3] N. Djokovic 6-3 6-4
The moment Tabilo secured his second win over Novak Djokovic 🙌 #RolexMonteCarloMasters https://t.co/Si8sKNnAzT pic.twitter.com/kogc8QEbYg
— Tennis TV (@TennisTV) April 9, 2025
A distanza di quasi un anno, stessa scena, stesso copione: Novak Djokovic esce sconfitto da Alejandro Tabilo. Due set senza storia, identici nella sostanza a quelli dello scorso maggio al Foro Italico. Il serbo non è mai riuscito a imporre gioco, né a richiamare in campo quel talento e quella grinta che lo hanno reso una leggenda. Dall’altra parte della rete, un Tabilo ispirato e deciso, che si prende l’iniziativa e conferma una verità non scritta ma sempre valida: la prima scintilla, nel tennis, è la voglia di vincere. Djokovic oggi non l’aveva. Il cileno sì. Il 6-3 6-4 finale è solo il naturale epilogo di questa differenza.
“Non so spiegare cosa sia successo, è stato orribile. Mi aspettavo di giocare così, ma speravo che non accadesse. Non avevo molte aspettative”, dice Novak in una conferenza stampa fulminea, durata meno di un minuto. Poche parole, ma chiarissime: il disagio sembra profondo, la forma lontana parente del campione che è stato.
Dopo settimane di attesa, tra pause programmate e silenzi che hanno alimentato più di un dubbio, Djokovic torna finalmente in campo. Lo fa nella cornice prestigiosa del Country Club di Monte-Carlo, torneo che lo ha visto trionfare solo due volte – 2013 e 2015 – ma che troppo spesso si è rivelato ostico. Alla sua 18ª partecipazione, Novak debutta contro Alejandro Tabilo, cileno mancino dal tennis estroso, talento ancora in cerca di continuità, ma pericoloso sulla terra.
Djokovic, alla prima uscita ufficiale sul rosso dopo la vittoria alle Olimpiadi di Parigi, arriva con sei successi consecutivi alle spalle. Tabilo, invece, ha già messo in saccoccia un buon primo turno contro Rinderknech e porta in campo tutta la voglia di misurarsi con i grandi. Tra i due un solo precedente, proprio a Roma, dodici mesi fa: vinse Tabilo in due set rapidi, 6-2 6-3.
Primo set: Tabilo gioca bene e si porta avanti
L’inizio sembra promettente: Djokovic parte aggressivo e ottiene subito un break. Ma è solo un’illusione. Nel gioco successivo, Tabilo risponde immediatamente. 1-1 e tutto da rifare. Il match fatica ad accendersi, con errori da entrambe le parti, ma è il serbo a sbagliare di più. Concede tre palle break al cileno: annulla la prima con un lungo linea preciso, ma sulla seconda è Tabilo a fare il punto, passandolo con un rovescio stretto in diagonale. È il break che vale il 4-2.
Il cileno non trema, conferma il vantaggio e si porta sul 5-2. I game finali del set sono pura gestione: Djokovic tiene il servizio ma non riesce a incidere in risposta. Tabilo chiude con uno smash comodo: 6-3.
Secondo set: Nole si salva, ma è solo un sussulto
Nei primi due game, tutto come da copione con i due giocatori a difesa del servizio, ma al terzo, Djokovic si incarta di nuovo: due palle break concesse, una salvata con un ace, l’altra buttata via con un dritto steccato. Tabilo ringrazia, va 2-1, poi consolida il vantaggio: 3-1. Il serbo sembra spento, svuotato. Non è tanto Tabilo a dominare, quanto Djokovic a non essere presente.Nel settimo game il serbo ha due chance per rientrare, ma entrambe le risposte terminano lunghe. Tabilo sale 5-3. Djokovic riesce ad accorciare con una splendida palla corta annullando il primo match point sul 5-3, ma è solo un sussulto. Al secondo tentativo, Tabilo chiude i conti con personalità e un dritto che lascia Djokovic fermo. Finisce 6-3 6-4. Nel prossimo turno, il cileno affronterà il vincente tra Vacherot e Dimitrov.