Finisce contro Arthur Fils la corsa di Flavio Cobolli al Rolex Monte-Carlo Masters, ma non si spegne l’entusiasmo attorno al giovane romano d’adozione che, anche in questa settimana, ha confermato di essere in un momento di crescita tangibile. Dopo sei match in sette giorni, il fisico ha presentato il conto e il talento francese ne ha approfittato. Nessun dramma però per Flavio, consapevole della fatica e pronto a ripartire con la consueta voglia.
“Fils è un giocatore molto forte, sono partite difficili – ha dichiarato Cobolli al termine dell’incontro – ero molto stanco e già da stamattina mi sentivo come se l’adrenalina della settimana fosse scesa di botto. Mi sono sentito strano, ma devo comunque fare i complimenti a lui perché ha sbagliato molto poco e non sono riuscito a stargli dietro.”
Un’analisi lucida, senza alibi, ma con la consapevolezza di chi inizia a sentire di potersi sedere stabilmente al tavolo dei grandi. Non è solo una questione tecnica, ma anche mentale: “L’importante è continuare su questa strada, riesco a stare più attaccato ai match.” Un passaggio importante, specie per un giocatore che sta iniziando a gestire ritmi ben più frenetici rispetto al recente passato. “Quando fai sei partite in sette giorni è dura, prima avevo fatto otto partite in tre mesi e questo si è fatto sentire, ma sono contento del torneo e del risultato di ieri. Non c’è stato appagamento, ma stanchezza.”
Ora, testa di nuovo bassa e lavoro. Il tour non aspetta e Cobolli, con grande maturità, ha già pianificato il prossimo step. “Sfrutterò questi giorni a Monaco per allenarmi. Poi fino a sabato starò qui ad allenarmi per preparare l’altro torneo di Monaco (quello in Baviera, n.d.r.).”
Il bilancio della settimana resta positivo. Il torneo lascia buone sensazioni e la sensazione, sempre più concreta, che Flavio sia sulla strada giusta. La stanchezza si smaltisce, la fiducia resta. E questa, nel tennis, vale spesso più di un punto vincente.