Lorenzo Musetti si aggiudica il derby contro Matteo Berrettini agli ottavi di finale del Rolex Monte-Carlo Masters in seguito alla vittoria contro Jiri Lehecka sul Court des Princes al terzo set in quasi 2 ore e mezza di gioco. In conferenza stampa ha raccontato le sue impressione nel match contro il ceco e quelle in previsione della sfida con il compagno di Coppa Davis.
D: Complimenti Lorenzo, dopo il primo set sei riuscito a vincere una grande partita.
Lorenzo Musetti: “Si per fortuna tra gli spalti c’era mio zio che è cardiologo e quello ha compensato con la sofferenza mia e del team. (ride) A parte gli scherzi, un’altra partita sofferta. Quello che salta all’occhio è che inizio in un modo e finisco in un altro. Una volta partivo alla grande e finivo in discesa, quindi un grande cambiamento da quel punto di vista. Oggi ci credo di più e ho più esperienza. Sono veramente felice“.
D: Come te la spieghi questa difficoltà ad entrare nel match?
Lorenzo Musetti: “Non ho ancora parlato con il mio team ma credo siano state un mix di cose. Il fatto di voler dimostrare tanto a volte in un certo senso mi blocca. Credo di essere partito molto bene nel primo game, però poi è bastato un punto: quel break preso al secondo game sul mio servizio che mi ha buttato giù completamente. E queste cose non me le posso più permettere. Il fatto di saper lottare soffrendo è una cosa che devo sicuramente aggiungere al mio bagaglio. Sono sempre stato il bello talentuoso che deve giocare “champagne” e che non si sporca le mani. Mentre oggi mi sono sporcato le mani e anche i piedi“.
Scanagatta: Prossimo match con Matteo. Le due partite che avete già giocato valgono relativamente perché c’erano stati dei problemi per entrambi. Una volta aveva un problema lui alla caviglia e una volta forse avevi un problema tu?
Lorenzo Musetti: “No, il problema era che lui è stato più bravo e meritava di vincere. Sono state due partite completamente diverse quella di Napoli e quella di Stoccarda. Questa volta giocheremo su una superficie dove non ci siamo mai affrontati, ma dove tutte e due siamo abbastanza di casa. Non avremo più il tifo a nostro favore come siamo stati abituati fino ad oggi. Ma ieri Matteo ha detto una cosa giusta secondo me, ha detto: “Mi piace giocare questo tipo di partite”. Credo che sia una bella occasione giocare con un amico che rispetto davvero tanto e che viene anche lui da un periodo difficile. E’ una bella visibilità per noi e per il tennis. Anche se non c’è Jannik è bello far vedere che c’è un movimento di giovani e non giovani che portano in alto i risultati dell’Italia“.
D: Un po’ di tempo fa hai detto che una partita così non l’avresti vinta. Che cosa è cambiato principalmente dentro di te per riuscire a vincere una partita sporca come quella di oggi?
Lorenzo Musetti: “Da quel game del 5 pari nel secondo set dove ho confermato il break e poi il set, ecco da lì in poi mi sono liberato e ho iniziato a giocare più giusto. L’inerzia della partita ovviamente è cambiata, lui ha iniziato a fare più fatica. Nel corso della mia carriera ho perso diverse partite giocando meglio rispetto ad oggi però alla fine ho capito che l’estetica del gioco conta relativamente poco per un giocatore come me“.