Lorenzo Musetti si gioca quest’oggi un posto in semifinale al Rolex Monte-Carlo Masters. Per farlo deve superare la sua bestia nera: il greco Stefanos Tsitsipas, mai battuto nei cinque precedenti. La posta in palio è alta dato che Musetti potrebbe diventare il quarto italiano a raggiungere la semifinale a Monte-Carlo da quando il torneo è diventato un ATP Masters 1000 nel 1990. Impresa compiuta in precedenza da Jannik Sinner (2023-24), Fabio Fognini (2013, 2019) e Andrea Gaudenzi (1995) sono riusciti ad arrivarci.
MUSETTI – Per il toscano si tratta della terza partecipazione ai quarti di finale in un Masters 1000, dopo Parigi-Bercy 2022 e Monte-Carlo 2023. La buona notizia è che il numero 2 d’Italia è a suo agio sulla terra rossa: Musetti ha vinto 12 delle ultime 14 partite giocate sulla terra battuta, con l’exploit della medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Parigi (battendo Auger-Aliassime) e la finale raggiunta a Umago (persa contro Francisco Cerundolo). Certo stavolta si trova di fronte un top 10, contro cui ha un bilancio di 8-25 (4-12 sulla terra) in carriera. Oltretutto Lorenzo è alla ricerca della sua prima vittoria contro un primi 10 da quando ha battuto l’allora numero 3 Alexander Zverev a Vienna.
TSITSIPAS- Stefanos Tsitsipas, numero 8 del mondo, nel Principato di Monaco si sente a casa. Il greco ha un bilancio di 20-1 a Monte-Carlo dal 2021, avendo vinto 3 delle ultime 4 edizioni del torneo (unica sconfitta contro il numero 10 Fritz nei quarti del 2023). Il numero 1 greco cerca la sua diciassettesima semifinale in un ATP Masters 1000 (con un record di 7-9), la prima da quando ha vinto il titolo a Monte-Carlo lo scorso anno. C’è però da dire che Tsitsipas non batte un Top 20 da quando ha sconfitto il numero 18 Baez nel terzo turno delle Olimpiadi di Parigi lo scorso agosto (0-5 da allora). La pessima notizia è che detiene un record di 14-2 contro gli italiani sulla terra: le uniche sconfitte le ha subite contro Sinner al secondo turno di Roma 2020 e Berrettini nella semifinale di Gstaad lo scorso luglio.
STILI DI GIOCO – Musetti è un giocatore di grande mobilità, capace di trovare angolazioni insidiose passando rapidamente dalla difesa all’attacco. Il punto di forza di Tsitsipas è il servizio (quarto per serve quality a 7.58, via Tennis Data Innovations Insights) rispetto a Musetti, il quale pare aver cambiato qualcosa nel suo e si sta ancora adattando. Anche lato dritto il greco è molto più potente, e a Monte-Carlo sembra sempre perfettamente in controllo da quel lato.
Il tasto dolente è il rovescio: quello di Tsitsipas può essere un punto debole, perché ha bisogno di tempo per preparare il colpo. E anche quando ha tempo, spesso gioca colpi carichi di topspin solo per rimettere in piedi lo scambio e cercare l’occasione di colpire di dritto. Ma sulla terra il suo rovescio può diventare un’arma, avendo più tempo per prepararlo. Musetti invece è a suo completo agio con quel fondamentale, può giocarlo da qualsiasi posizione, trovando spesso dei passanti in situazioni scomode di difesa. Le variazioni che può imprimere possono togliere ritmo a Tsitsipas, quindi è lecito aspettarsi che questo possa essere uno dei punti chiave in favore dell’azzurro. Musetti ha risposto molto bene fin qua a Monte-Carlo (terzo a 7.43 via Tennis Data Innovations Insights) e dovrà farlo anche oggi se vuole avere una chance contro il greco.
LE DICHIARAZIONI DI MUSETTI – “E’ passato un po’ di tempo, ma sono comunque sempre state partite molto combattute. Sicuramente non avevo la maturità e l’esperienza che ho adesso. Ho avuto anche tante chance in tanti match. Credo anche con uno Tsitsipas un po’ diverso. Poi magari sarà lo Tsitsipas che ha dimostrato di poter essere al top sulla terra rossa. Ma devo dire che mi sento un giocatore più maturo, così come è cambiato anche il mio atteggiamento. La partita di ottavi e quelle delle giornate precedenti devono essere da esempio per entrare in campo con fiducia e poter vincere questa partita“.
“Devo ancora parlarne col mio team, ma è un giocatore che con servizio e dritto fa molto male. Un avversario che si muove molto bene e si sente a suo agio su questa superficie. Il rovescio è dove fa un po’ più di fatica. Anche lui è un giocatore come Matteo che cerca di girarsi molto sul dritto. Credo che la parola chiave sarà ‘solidità’, ma non solidità nel senso di mettermi lì ed essere passivo nel gioco; solidità nel senso tattico, come oggi, attenersi a un piano fino alla fine. Specialmente se funziona come ha fatto oggi. Non vedo l’ora di scendere in campo“.