Una delle grandi sorprese del Rolex Monte-Carlo Masters 2025 è senza ombra di dubbio Alexei Popyrin. Non tanto per il fatto che abbia staccato il pass per i quarti di finale, anche perché non dobbiamo dimenticare che nel corso del 2024 si sia laureato campione al Masters 1000 di Montreal. Ciò che fa specie in questa situazione è il successo contro Casper Ruud, che dagli addetti ai lavori veniva dato per favorito. E che, tra le altre cose, veniva indicato come uno dei migliori 5 del ranking ATP sulla terra rossa. È vero, il norvegese ha palesato una serie di difficoltà non così comuni per lui, ma è anche giusto dare tutti i meriti al classe 1999, bravo a rimanere lì e ad utilizzare tutte le armi possibili ed immaginabili per creare il maggior numero di problemi al suo avversario.
Ed è proprio su Alexei Popyrin che vogliamo concentrare la nostra attenzione. Il suo cammino al Rolex Monte-Carlo Masters 2025 è degno di un approfondimento, anche se la sorpresa è relativa. Già l’anno passato, infatti, aveva raggiunto a queste latitudini gli ottavi di finale, eliminato in una lotta ‘fratricida’ solamente da Alex de Minaur, che non a caso in questa edizione è ancora tra i migliori 8. Non solo, perché su questa superficie l’australiano ha vinto uno dei suoi tre titoli, il secondo, ad Umago nel 2023, battendo in finale Stan Wawrinka, non uno qualsiasi. A livello di Masters 1000, però, si tratta del primo quarto di finale sulla terra rossa.
È poi interessante sciorinare qualche dato che esalti la resilienza di questo giocatore, forse troppo spesso sottovalutato. In primis Alexei Popyrin è autore di due delle tre eliminazioni da parte di un tennista australiano ai danni di un collega in top 10 nella storia di questo torneo. Oltre a Casper Ruud (n° 7) in questa edizione, infatti, il nativo di Sidney aveva fatto lo scherzetto già ad Andrey Rublev (n° 6) nel 2024. Il terzo caso è stato quello di John Alexander, che nel 1979 fece lo scalpo a Guillermo Vilas (n° 4). Inoltre diventa il quarto giocatore nella storia negli ultimi 30 anni a raggiungere i quarti di finale chiudendo tutti i precedenti incontri in tre set.
Alexei Popyrin lo ha fatto battendo Ugo Humbert, Frances Tiafoe e Casper Ruud. Il primo a riuscirci era stato Tim Henman, che nel 2004 superò Vincent Spadea, David Sanchez Munoz e Nicolas Massù. In ordine cronologico il caso successivo fu quello di David Ferrer nel 2006, proprio contro il cileno, con Dominik Hrbaty e con Juan Carlos Ferrero. Infine, nel 2019, è stata la volta di Guido Pella, in grado di battere Laslo Djere, Marin Cilic e Marco Cecchinato. C’è però un dato ulteriormente curioso a riguardo. In tutti questi casi il tennista in questione ha poi finito la propria corsa ai quarti di finale. L’augurio all’australiano, che con l’ultimo successo arriva a quota 12 vittorie in carriera contro dei top 10, è quello di non ripetere il cammino dei suoi predecessori.