Tutto pronto sulla terra rossa e battuta del Real Club de Tenis Barcelona, perché la settantaduesima edizione del Barcellona Open Banc Sabadell abbia inizio: uno dei due storici, tradizionali e prestigiosi ‘500’ della stagione su terra assieme ad Amburgo – ricollocato dopo svariate stagioni e sostanzialmente riproposto durante lo swing rosso, cosa che non avveniva dal declassamento. Il tabellone principale verrà inaugurato nella giornata di lunedì, dopo il sorteggio degli accoppiamenti avvenuto nella mattinata di sabato.
Il seeding che presenta i nomi più altisonanti, viene però preceduto come in tutti i tornei del calendario ATP dal tabellone cadetto. Nella giornata odierna, sabato 12 aprile, è andato infatti in scena il primo turno delle qualificazioni: 12 i match disputati. Andiamo a vedere come sono andati, nell’ordine cronologico dello svolgimento dei vari incontri, e chi sono coloro che hanno staccato il pass per il turno finale delle quali che naturalmente si terrà domenica.
Partiamo dalla dolorosa notizia: la sconfitta di Mattia Bellucci (n. 66 ATP, nel Principato vittorioso su Norrie per poi cedere a Marozsan nel match decisivo valevole per sprintare nel draw che conta), che è stato decisamente sfortunato – in sede di sorteggio – da n°4 del seeding a trovarsi contro uno degli avversari più temibili, se non il più temibile, tra quelli non facenti parte delle teste nobili: il croato Borna Coric (n. 97 ATP), uno che in carriera sul rosso ha raggiunto i quarti a Montecarlo e Roma oltre che la semifinale a Madrid solamente restando in tema Masters ‘1000’.
Il mancino di Busto Arsizio ha dovuto alzare bandiera bianca al termine di poco meno di un’ora e tre quarti, con il risultato che recita 6-2 6-4 (3 doppi falli azzurri e altrettanti aces balcanici). Mattia ha messo appena il 50% di prime in campo, raccogliendo poco sotto il 60%. Paritetica percentuale rispetto alla trasformazione lombarda, è stata invece la presenza della prima di Borna che ne ha poi trasformato oltre l’80%. -5 nel bilancio tra vincenti e non forzati per Coric, -14 per Bellucci. Il ventottenne di Zagabria ora avrà il vincente di Moutet/Quinn.
Restano dunque 2 gli azzurri in gara: Lorenzo Musetti e Matteo Arnaldi. Non ci saranno neppure Simone Bolelli e Andrea Vavassori nel tabellone di doppio, a causa del forfait forzato del torinese in seguito all’infortunio alla costola patito a Montecarlo, nella sconfitta all’esordio della coppia italiana per mano di Bopanna/Shelton: un imprevisto fisico, provocato dallo schiaffo al volo di Shelton – né è una nata una querelle tra i due -, che terrà ai box Andrea per qualche giorno.
Gli altri risultati: vincono Bonzi, Djere, Fearnley, Galan, Norrie, Dzmuhur, Diallo, Medjedovic e De Jong
Il francese Benjamin Bonzi, testa di serie n°1 del tabellone minore, ha superato la wild-card casalinga Daniel Rincon (n. 223 ATP) per 6-2 6-4 in 1h23‘ di gioco. Nel secondo e decisivo turno, il n. 62 ATP affronterà il n°10 del seeding Laslo Djere (n. 78 ATP): il serbo ha approfittato del ritiro dell’argentino Federico Coria (n. 126 ATP), quando già conduceva un set avanti (7-5) dopo poco più di un’ora di partita. Decisamente più combattuta è stata la sfida che ha premiato il britannico Jacob Fearnley (n. 73 ATP) a discapito del figlio d’arte Leo Borg (wc e n. 492 ATP) con lo score di 7-5 7-6(1) in poco meno di un paio d’ore di match.
La settima testa coronata delle qualificazioni si giocherà il passaggio al main-draw affrontando il colombiano Daniel Elahi Galan (n. 115 ATP) che dopo il ritiro pre-match di Ugo Carabelli si è ritrovato di fronte in veste di alternate il georgiano Nikoloz Basilashvili (n. 161 ATP), sconfitto nettamente con un doppio 6-3 in 1h26‘. Proseguendo nello scorrimento dei risultati, da annotare il comodo successo di Cameron Norrie (n. 87 ATP) nell’unico incrocio dell’intero lotto tra due Top 100 sul transalpino Hugo Gaston (n. 80 ATP): ottenuto per 6-2 6-3 quando l’orologio del campo indicava 1h06‘. Per il britannico, adesso ci sarà la testa di serie n°3 Damir Dzumhur: il tennista bosniaco ha dovuto faticare un set per tenere a bada le velleità di Max Alcala Gurri: ventiduenne iberico, n. 438 ATP, in gara grazie ad un invito degli organizzatori. Il n. 64 al mondo si è aggiudicato il duello con il punteggio di 7-6(4) 6-0 in 1h35‘ di grande lotta nella prima frazione e totale disarmo spagnolo nella seconda.
Detto sinora degli incontri sopra descritti, delle dodici fatiche spagnole, indubbiamente l’incrocio maggiormente affascinante era quello che metteva di fronte Martin Landaluce (wc e n. 154 ATP) e Gabriel Diallo (n. 79 ATP). Il campione junior dello US Open 2022 era reduce dal KO in ottavi al Challenger di Monza, giunto per mano del classe 2007 azzurro Jacopo Vasami (6-4 6-4). Lo scontro, tuttavia, è stato abbastanza deludente: come era ampiamente prevedibile, troppo superiore in questo momento in solidità e consistenza il canadese che ha banchettato per 6-2 6-4 in 1h28′ di scarso spettacolo. 7 doppi falli per il diciannovenne di Madrid, 4 aces per il nordamericano. Il cammino del ventitreenne di Montreal, undicesimo giocatore del seeding cadetto e piazzato alla pendici della metà bassa del draw, proseguirà contro il serbo Hamad Medjedovic (n. 72 ATP) in un altro confronto altamente stimolante tra il classe 2003 serbo e il classe 2001 dal Nord America. Sarà il loro primo scontro diretto, per arrivare al round finale il ventunenne di Novi Pazar (sesta testa di serie) ha dovuto però impiegare la bellezza di due ore e mezza di battaglia per arginare ed eliminare, ma solamente al terzo set, il mancino boliviano Hugo Dellien (n. 101 ATP): arresosi dopo aver venduto cara la pelle 7-6(1) 4-6 6-3.
Ultima sfida che prendiamo in esame è quella che ha consegnato l’accesso al turno conclusivo all’olandese Jesper De Jong (n. 96 ATP), vittorioso 6-3 7-6(0) sul ripescato Llyod Harris (n. 141 ATP, il sudafricano è entrato al posto di Mariano Navone sconfitto al primo turno di Montecarlo da Berrettini) in 1h41‘. Per lui il vincente di Kovalik/Rinderknech.