[2] C. Alcaraz b. A. Davidovich Fokina 7-6(2) 6-4
A tratti scostante, ma oramai ci abbiamo fatto l’abitudine. Lui che gioca e noi che guardiamo. Carlos Alcaraz è in finale al Rolex Monte-Carlo Masters alla prima volta in cui riesce a strappare un successo in questo evento. Ed è già ultimo atto. Con il punteggio di 7-6(2) 6-4, in poco più di due ore di gioco, il 21enne murciano ha avuto ragione del connazionale Alejandro Davidovich Fokina, presente per la seconda volta in semifinale nel Principato dopo la straordinaria cavalcata che lo aveva portato in finale nel 2022.
Ha dato tutto ciò che poteva il numero 42 al mondo – da lunedì 14 rientrerà in top 30, dove non appariva dal maggio 2024 – in questo incontro. La grinta non è mai mancata, le accelerazioni nemmeno e il carattere (di cui si era lamentato nei giorni passati) è stato encomiabile. Semplicemente si è dovuto arrendere per la seconda volta su altrettanti testa a testa a un avversario più forte che, nonostante qualche passaggio a vuoto come quello a metà del primo set (si è fatto recuperare da 5-2 a 5-5 sprecando tre set point), a lungo andare lo ha sfiancato a suon di dritti, variazioni di ritmo e smorzate. Insomma, tutto il repertorio che conosciamo del quattro volte campione Slam in questo incontro si è potuto ammirare.
Il detentore del 500 di Rotterdam con questo successo supera Jannik Sinner nella Race e diventa il dodicesimo spagnolo capace di strappare la finale in questo torneo. Inoltre, pareggia David Ferrer al secondo posto della classifica degli spagnoli con più finali 1000 in carriera (7 per entrambi, è la terza di Carlos sul rosso, la prima al di fuori del Masters di casa a Madrid), accedendo al terzo ultimo atto consecutivo sulla terra rossa dopo quello perso alle Olimpiadi parigine e quello vinto sullo stesso campo, ma durante il Roland Garros, contro Sascha Zverev. Ora in palio c’è il titolo di Monte Carlo. Se lo giocherà da favorito in finale con Alex de Minaur o Lorenzo Musetti. Ma nel tennis mai dire mai.
Primo set: il solito Alcaraz si fa rimontare da 5-2, ma al tie-break torna in sé e dilaga
Scatena la sua potenza di fuoco sin da subito Davidovich Fokina. Senza inibizioni, dal lato sinistro e dal lato destro, riesce a procurarsi tre palle break nel game inaugurale, ma Alcaraz entra in partita con il servizio e le cancella per partire in vantaggio. Con la sua naturalezza nel trovare soluzioni differenti, facendole sembrare semplici quando in realtà non lo sono, il 21enne murciano confonde il connazionale a suon di dritti e smorzate. Il break è quindi solo una formalità, che arriva alla seconda chance conquistata. E poco dopo il 3-0 piomba sul campo centrale di Montecarlo, dopo che Carlos recupera da 0-30 nel suo turno di battuta grazie a delle ottime prime.
La prima semifinale spagnola di un 1000, da quella tra lo stesso Alcaraz e Rafa Nadal a Indian Wells 2022, parte anche per il 25enne di Rincòn de la Victoria, che dopo aver intascato il suo primo gioco dell’incontro è bravo a sfruttare al meglio qualche errore dell’avversario e alcuni suoi nastri fortunati per riprendersi il break. E lo fa pure a 0. Il numero 3 ATP e secondo tennista del seeding – unico giocatore rimasto in corsa ad aver già vinto un 1000 – rimette però subito la testa avanti nello score facendo correre il 42esimo giocatore al mondo, che non riesce a trovare le contromisure adatte al tennis a tutto campo dello sfidante.
Quest’ultimo alza il livello, si riappropria del break e con nonchalance allunga sul 5-2 a suon di volée stoppate sublimi e accelerazioni in corsa vincenti. Uno spettacolo. Davidovich non sa più che soluzioni provare per sfondarlo: Alcaraz è troppo solido da fondocampo e non appena ne ha l’occasione trasforma magistralmente la fase di difesa in quella d’attacco. Spingendo a tutta e con coraggio, lo spagnolo più anziano cancella a Carlos due set point nell’ottavo game e nel nono sfrutta numerosi errori di distrazione di Alcaraz per procurarsi due preziosissime occasioni di contro break. Il terzo tennista al mondo, però, manovra alla grande e le sventa con esperienza. Torna a set point, ma anche qui nulla da fare. Ed ecco che, alla terza palla break, Davidovich trasforma ai vantaggi. Il parziale è ancora vivo.
Anzi, vivissimo. Accelerazioni ‘fokiniane’ come se non ci fosse un domani e il 5-5 è presto cosa fatta. Si giunge così al tie-break e qui è Alcaraz a partire con una marcia più alta. Che non significa solo fendenti dal lato opposto del campo, quanto più un generale controllo delle operazioni che lo traghetta in pochi istanti sul 4-0. Oramai il parziale è indirizzato e, questa volta, Carlos sigilla il set 7-6(2) dopo un’ora e cinque minuti.
Secondo set: Davidovich dà tutto, ma il tutto di Alcaraz è di maggior spessore. Carlos è in finale
Il ritmo rimane elevato sin dai primi punti della seconda frazione. Il quattro volte campione Slam trova delle ottime soluzioni da tutte le zone del campo, Davidovich risponde lasciando andare il braccio. Ma non basta, perché il protetto di Juan Carlos Ferrero varia anche le traiettorie e questa scelta spezza il ritmo ad Alejandro, che cede così il break in apertura. Demoralizzato e piuttosto frettoloso nell’uscita dallo scambio, Fokina concede altre palle break all’avversario nel terzo gioco. Alcaraz propone un tennis estremamente esuberante, specie dal lato del dritto. Investito dalla potenza del rivale, il finalista di Delray Beach e Acapulco fatica a tenere il ritmo. Ma non vuole mollare e dopo sei palle break cancellate e dodici minuti di game conquista anche lui il primo gioco del parziale.
Si prosegue nella perfetta alternanza dei turni di battuta, con un Alcaraz che nei suoi sforna vincenti di dritto a destra e a manca e un Davidovich che, quando è al servizio, prova a fare altrettanto aiutandosi quanto più possibile con il colpo di inizio gioco. Digrigna i denti Fokina nell’ottavo game. Cancella quattro match point sotto gli occhi del Principe di Montecarlo, di Francesco Totti, di Paulo Dybala e di molti altri VIP presenti nelle tribune e allunga così il match. Ma il più giovane connazionale non perdona. Con un tennis che riflette il suo status di campione mette la partita in archivio con un dritto vincente, l’ultimo di tanti, e stacca il pass per la sua prima finale a Montecarlo con lo score di 7-6(2) 6-4.