[13] L. Musetti b. [8] A. de Minaur 1-6 6-4 7-6(4)
Sconfiggere Alex de Minaur è un po’ come superare l’esame di maturità. Se non lo superi ti manca ancora quel qualcosa, se lo oltrepassi le strade davanti a te si aprono. Lorenzo Musetti può ora decidere verso dove indirizzarsi, perché la seconda semifinale del Rolex Monte-Carlo Masters – la prima per il 23enne di Carrara a livello 1000 – lo ha visto uscire vittorioso per 1-6 6-4 7-6(4) dopo due ore e trentotto minuti.
Un match, questo, nel quale si è visto un po’ di tutto. Inizialmente un Musetti senza soluzioni per contrastare la solidità di un de Minaur implacabile. Poi, a mano a mano che i minuti sono passati, Lorenzo ha cominciato a trovare il suo tennis, mentre il numero 10 al mondo – che da lunedì 14 tornerà alla settima posizione mondiale – ha smarrito un po’ di brillantezza. Bravissimo a conquistare un break nel set decisivo, il prossimo numero 11 della classifica ATP – andrà a soli 15 punti dalla decima posizione di Casper Ruud, che la prossima settimana dovrà difendere i 500 punti del titolo vinto a Barcellona – non è riuscito a chiudere al momento di servire per il match. Al tie-break, però, le scelte di gioco hanno premiato Lorenzo, che è così riuscito a sgretolare le certezze di un tennista che negli ultimi sei set disputati, negli altri incontri, aveva perso solamente sette giochi.
Manca quindi ancora l’appuntamento con la prima finale ATP sul rosso de Minaur, eliminato per la terza volta al penultimo atto di un evento su terra battuta. Musetti, al contrario, riconquista il vantaggio nei testa a testa (ora 2-1) grazie a un successo che lo fa diventare il terzo azzurro nell’Era Open, dopo Corrado Barazzutti nel 1977 e Fabio Fognini nel 2019, a potersi giocare il match per il titolo al Principato. Tra i nati negli anni 2000, poi, dopo Felix Auger-Aliassime, Jannik Sinner, Jack Draper, Holger Rune, Carlos Alcaraz e Jakub Mensik, l’allievo di Simone Tartatini approda in una finale 1000. Solo il già citato Fognini e Matteo Berrettini (a Madrid 2021), tra gli azzurri, erano stati in grado di arrivare all’ultimo atto di un torneo di questa categoria su terra battuta.
Sesta finale ATP per ‘Muso’, la terza sul rosso, acciuffata con la decima vittoria in carriera su un top 10. Per la prima volta, riesce così a batterne due nello stesso evento. Ora si vorrà superare. Non c’è motivo di porsi limiti. Carlos Alcaraz sarà il suo prossimo avversario, in una finale sul rosso che tra i due si è già vista ad Amburgo nel 2022. Se l’esito sarà lo stesso, siamo a cavallo.
Primo set: de Minaur, ingiocabile, parte a tutta. Musetti trova errori ma non appigli
Sull’onda di quanto mostrato nei match dominati contro Medvedev e Dimitrov, De Minaur parte a tutta sferrando piattoni che Musetti fatica a leggere. Ci si mettono poi un paio di errori carraresi e il break in apertura per l’australiano è presto realtà davanti a numerosi occhi italiani, tra cui quelli di Filippo Volandri, Fabio Fognini, Adriano Panatta e Andrea Gaudenzi. Tenta subito di capovolgere il trend iniziale Lorenzo, cercando di indurre all’errore ‘Demon’ dal lato destro del campo. Ci riesce alla grande e si procura una palla dell’immediato contro break. Ma l’ottavo tennista del seeding si dimostra estremamente attento e solido in tutte le fasi di gioco e avanza così in carrozza sul 2-0.
Colmo di fiducia nei propri colpi, il compagno di Katie Boulter lascia andare fiammate precisissime a cui il numero 13 del tabellone non riesce a trovare una contromisura. Altro break oceanico e 3-0 pesante in poco più di dieci minuti. Finalmente il numero 16 ATP entra bene negli scambi, con l’avversario che comincia a concedere qualcosa. Arriva quindi il contro break per Musetti (alla seconda chance), che però subito dopo, per non farsi aggredire di nuovo dai colpi a rimbalzo dell’avversario, tenta di accorciare i punti. Gli errori fioccano dal lato italiano del campo e così De Minaur si riappropria del secondo break convertendo alla quarta opportunità disponibile.
Alex sale con solidità sul 5-1, nonostante molti ombrelli inizino ad aprirsi a causa della pioggia che comincia a farsi sempre più insistente. Questa situazione metereologica pare infastidire il nostro portacolori, falloso e poco attento sia all’esecuzione che al piazzamento dei suoi colpi. Dal lato opposto del campo, l’australiano rimane una roccia non erodibile e dopo trentacinque minuti firma il primo set con un facile 6-1.
Secondo set: Musetti parte meglio, ma subisce la rimonta. Ritrovata la calma, l’azzurro la spunta
Si torna sul rettangolo da gioco dopo una pausa di alcuni minuti utilizzata per sistemare il campo, oramai piuttosto bagnato. Musetti ha tutta l’intenzione di reagire sin da subito e ci riesce alla grande. Complici degli inusuali gratuiti del 26enne di Sydney, Lorenzo strappa il servizio nel gioco inaugurale e con una fiducia ritrovata allunga sul 2-0, tenendo il proprio turno in battuta senza regalare 15. Variando il ritmo e alzando le traiettorie, il 23enne di Carrara si procura una palla del doppio break nel terzo gioco. De Minaur, però, non indietreggia di un centimetro, sfrutta le sue migliori carte – velocità, incisività e qualche buon piazzamento con il servizio – e rimane in scia mettendosi in tasca il suo primo game del set.
Riacquista poi il ritmo del primo parziale il decimo tennista al mondo. Gioca sicuro, profondo e vicino alle righe. Detta lui l’andamenti degli scambi. Il 13esimo tennista del seeding, alla prima semifinale in un torneo di questa categoria, non può far altro che subire e restituisce quindi il break. I punti iniziano a diventare più combattuti. Entrambi tentano appena possono di entrare dentro il campo per sfondare con un’accelerazione. Musetti si procura l’ennesima palla break nel quinto gioco, ma de Minaur non si fa scalfire dal punteggio potenzialmente negativo. Rimane compatto e con la sua ‘calma grinta’ afferra il sorpasso: 3-2.
“Lavorare e stare zitti”, il consiglio che arriva da Simone Tartarini. L’azzurro ha infatti dei momenti in cui si innervosisce in risposta. Al servizio però è bravo a ritrovare la calma necessaria e ciò fa sì che i due procedano per svariati minuti tenendo i rispettivi turni di battuta. Questa tendenza viene ribaltata nel nono gioco, dove Lorenzo rilascia sul campo tutto il suo repertorio, tra colpi di fino, lob di pregevole fattura e drittoni in avanzamento. L’australiano è investito dalle soluzioni dello sfidante e lascia così andare la battuta. Ergo, Musetti può servire per portare la partita al terzo set. E lo può fare con le palle nuove. Il suo braccio non trema e con intelligenza tattica porta a termine la missione. È 6-4 per lui. Dopo un’ora e mezzo di tennis, si va al terzo.
Terzo set: Musetti serve per il match, ma De Minaur vuole il tie-break. Qui l’azzurro mostra la sua caratura e strappa l’accesso in finale
Ruggisce il finalista di Rotterdam in avvio di terza frazione. La sensazione sembra quella che lui voglia cercare di ricostruire palla dopo palla la solidità del suo tennis. Pare riuscirci bene nei primi istanti del set. Parte avanti 1-0, ma dall’altro lato del campo la medaglia di bronzo a Parigi 2024 non è da meno e ben presto lo raggiunge sull’1-1. Musetti è oramai sempre più consistente da fondocampo: per fargli un punto servono due o tre vincenti e de Minaur non sempre riesce a metterli a segno. Con gambe, testa e cuore il carrarese si procura una palla break nel terzo game. Errore australiano in lunghezza e il toscano sale così sul 2-1 con tanto di break.
Ma ecco che in un lampo il giocatore oceanico si riprende ciò che è suo, dopo un game terribile dell’italiano che mette a segno 4 gratuiti uno dietro l’altro. Il quinto gioco è una battaglia psico-tennistica, dal quale viene fuori col sorriso Lorenzo, bravo a rimanere nello scambio non indietreggiando mai in maniera eccessiva. Altro break azzurro. Questa volta viene confermato con autorità da parte del semifinalista di Wimbledon. Ma de Minaur non ha alcuna intenzione di mollare la presa e gli rimane quanto più possibile attaccato nello score, nonostante abbia ancora un break di svantaggio.
Rimanendo solido, e non facendosi condizionare dal set che piano piano si dirige verso le fasi calde, Musetti allunga sul 5-3. Il momento fatidico arriva nel decimo gioco, quello in cui l’italiano ha in canna la possibilità di strappare il pass per la finale. Qui il De Minaur top 10 fuoriesce nella sua miglior versione e si procura tre palle break per il 5-5 grazie a due suoi vincenti e a un errore di Lorenzo. Quest’ultimo completa l’opera con un doppio fallo e il 5-5 è cosa fatta. In seguito, arriva pure il 6-5 per l’australiano. Ma Musetti non ci sta a lasciare il match in questo modo e con carattere trascina l’avversario al tie-break. Il giusto epilogo per un incontro di questo tipo.
Apre De Minaur con un vincente incrociato di dritto, che pizzica un quarto di riga, dopo uno scambio estenuante. Riga che poi viene mancata da Lorenzo per pochi centimetri ed è quindi minibreak per l’australiano. Quest’ultimo va però fuori giri con il rovescio e permette allo sfidante di raggiungerlo sul 2-2. Si gira in perfetta parità, 3-3. Servizio-dritto e per la prima volta il carrarese mette la testa avanti nel punteggio, 4-3. Alex risponde con una pregevole volée in allungo che gli consegna il 4-4. Poi però spedisce un dritto fuori di due metri e Musetti strappa così il minibreak che gli regala il 5-4. Rovescio in corridoio di ‘Demon’ e siamo a due match point per l’azzurro. Dopo Bu, Lehecka, Berrettini e Tsitsipas, anche De Minaur non può fare altro che inchinarsi. Dritto a metà rete e Musetti alza le mani al cielo, dopo due ore e trentotto minuti, mettendo le mani sul successo con lo score di 1-6 6-4 7-6(4). La finale a Monte Carlo è realtà.