Diventano 29 le candeline da spegnere per Matteo Berrettini, che certamente avrebbe voluto festeggiare quest’oggi sul centrale di Montecarlo, regalandosi – chissà – una finale per il prestigiosissimo titolo, ma un’opaca prestazione nel derby con Musetti lo ha costretto a salutare il Principato soltanto agli ottavi di finale. Ma “Non è mica da questi particolari, che si giudica un giocatore”. Il classe ’96 capitolino, in realtà, il regalo anticipato se lo è già fatto: al secondo turno del Rolex Monte-Carlo masters 2025 ha sconfitto il numero uno del seeding Sascha Zverev, ottenendo la vittoria più importante della sua carriera, perlomeno in termini di ranking.
È assodato, in questo mondo “Nessuno vuole essere Robin”, e siamo più che certi che Matteo – nonostante la grande amicizia con Lorenzo – avrebbe voluto dare il massimo, proprio come accaduto nel match con Zverev, nel quale ha aizzato la folla italo-monegasca con punti mozzafiato. Le fragilità dell’azzurro, però, fuoriescono nello scontro con il compagno di Davis. Il magico “drittone” di Matteo non prende quota, stampandosi perennemente a rete o terminando lungo di metri. Il pubblico si augura che sia solo una breve parentesi, ma l’incontro di “The Hammer” è destinato a non avere nessuna svolta, premiando dunque il connazionale dall’altra parte della rete.
Poco importa, il capitolo Montecarlo è ormai chiuso, e il gigante azzurro si accinge ad affrontare un’intensa stagione su terra dove può solo raccogliere frutti. L’infortunio dello scorso anno lo ha tenuto lontano dalle competizioni proprio in questo periodo, dunque, l’attuale numero 33 del ranking si trova nella condizione di non dover difendere alcun punto tra Madrid, Roma e Roland Garros, puntando a fare un importante balzo in avanti in termini di classifica. Subito dopo l’eliminazione dal Principato, però, Matteo ha preferito rinunciare al torneo di Monaco di Baviera – dov’era regolarmente iscritto – probabilmente per rinfrescare le idee e preparare al meglio uno swing fondamentale su terra rossa, e successivamente sull’erba, dove l’azzurro sprigiona i suoi maggiori poteri.
Sul manto verde, Berrettini ha sempre dimostrato di aver pronto l’asso nella manica, e nel 2024, dopo mesi fuori dal circuito, raggiunse la finale sull’era di Stoccarda, fermato dall’ottima rimonta di Jack Draper. Nella sua amata Londra, il neo-29enne Matteo può sperare di ottenere un ghiotto bottino, in relazione a un magro secondo turno raggiunto nell’ultima edizione, sconfitto dal numero uno Sinner, ancora volta in un derby che forse non è la tipologia di incontro più amato da Berrettini, tennista e uomo dal cuore grande. I prossimi mesi rappresentano un’autostrada di occasioni per il nativo di Roma, che oggi si gode il traguardo dei 29 anni. Buon compleanno “The Hammer”!