Ex numero 3 al mondo, ex finalista al Roland Garros nel 2013, vincitore di 27 titoli ATP tra cui il Master 1000 di Parigi-Bercy nel 2012 e a oggi direttore del Barcellona Open. Questo e tanto altro nel curriculum di David Ferrer, ritiratosi nella primavera del 2019, con la voce dello spagnolo a risultare di certo eminente nel panorama tennistico. Ragion per cui l’intervista concessa in esclusiva al quotidiano di casa Mundo Deportivo è interessante per gli svariati temi trattati, tra cui il paragone tra quel che fu Rafael Nadal e quello che è Carlos Alcaraz fino ad arrivare alla sospensione di Jannik Sinner in virtù del caso Clostebol.
Con un’esperienza ventennale nel circuito, Ferrer scende in campo per difendere Carlos Alcaraz dalle critiche accorse nei confronti del murciano circa i suoi recenti scivoloni che gli hanno precluso, inoltre, di recuperare la testa della classifica mondiale: “Siamo abituati male. Sono stato un professionista del tennis, quindi sono conscio delle difficoltà che comporta vincere sempre, è una pressione in più. Se parlo dal punto di vista di un tifoso, se sperano che Alcaraz vinca ogni torneo, questo è impossibile. Stiamo parlando di uno sport dove essere il migliore ogni anno è veramente difficile.”
Il capitano della selezione spagnola in Coppa Davis ha avuto l’onore di guidare Nadal nella sua ultima, sfortunata, partita e tira in ballo anche il ventidue volte vincitore Slam nel confronto con Alcaraz: “Carlos è un giocatore speciale. È un giocatore dello stesso rango di Rafa Nadal e neanche Rafa vinceva tutto. Quante volte ho sentito, quando Rafa si infortunava, che non sarebbe tornato più, e invece tornava sempre ad essere il migliore. La stagione è lunga, ci sono alti e bassi, e credo che Carlos sia sulla buona strada. Ora c’è la terra battuta e lo vedo maturo nelle sue dichiarazioni, mi sono piaciute molto quelle dove parlava della pressione che sentiva accettando la cosa.”
In qualità di direttore dell’ATP di Barcellona, Ferrer ha confermato che quest’anno non ci saranno celebrazioni per l’amico Nadal per l’assenza del diretto interessato che, vale la pena ricordarlo, al Conde de Godò presta il nome al campo centrale: “Quest’anno non ci sarà l’omaggio, ma lo avrà meritatamente l’anno prossimo. Dopo il ritiro, Rafa vuole concentrarsi in un altro torneo (il Roland Garros), ed è normale. Vuole, inoltre, riposare e stare con la famiglia. È una decisione presa da Rafa nel rispetto del suo calendario.”
Dando uno sguardo alla scena tennistica non può che essere chiamata in causa l’assenza del numero uno al mondo, con l’ex giocatore valenciano che difende a spada tratta Jannik Sinner: “Ho piena fiducia in Jannik Sinner sia come tennista che come persona. Studiando il suo caso, credo abbia dimostrato cosa è successo. C’era molta incertezza su quello che poteva succedere, perchè potevano dargli una sanzione maggiore, e ha scelto di accettare questi tre mesi, che per me sono già eccessivi. È tutto risolto, tornerà presto. Penso sia un bene che torni in campo.“