Una sconfitta per ripartire. Alex de Minaur è fiero del suo primo torneo stagionale su terra battuta. Il Rolex Monte-Carlo Masters è stato per lui un ottimo tuffo nella parte di stagione dove, tendenzialmente, ha faticato di più negli ultimi anni. Quella, appunto, sul mattone tritato europeo. “È stata una settimana positiva, l’essere riuscito a spingermi sino alle semifinali, il mio miglior risultato in carriera a Monte Carlo (nel 2024 aveva raggiunto i quarti, ndr), ha reso davvero buono il mio torneo”, ha commentato l’attuale numero 7 al mondo, durante un’intervista a Tennis TV, alla vigilia del Barcelona Open Banc Sabadell, ATP 500 che si gioca in Catalogna.
Ciononostante, ‘Demon’ è andato a un passo dallo sconfiggere Lorenzo Musetti al penultimo atto. Ma, alla fine, ha dovuto cedere al tie-break del terzo. Quindi un po’ di disappunto è più che normale avercelo. “Ovviamente, terminare con quella sensazione amara, in un match che penso mi sia scappato via, mi è dispiaciuto. Mi sarebbe piaciuto giocare la finale. Allo stesso tempo sono contento del mio livello e comunque è stata una sconfitta che mi può insegnare qualcosa per migliorare, sperando già di poter portare un tennis ancora migliore questa settimana”.
Eppure, il torneo del 26enne di Sydney non era partito nel migliore dei modi, dato che nella partita di apertura era stato subito costretto al terzo set dall’insidiosissimo ceco Tomas Machac. “Non è mai facile entrare bene nella prima settimana della stagione su terra battuta. Specialmente, per quanto mi riguarda, trovare come primo avversario Machac non è stato semplice. Ma, anche se le cose non si stavano mettendo bene, sono riuscito a rimanere presente e positivo nell’incontro, fino a che ho trovato la chiave per girare la partita. E questo mi ha dato molta fiducia”.
Una fiducia che gli ha poi permesso di mettere al tappeto prima Daniil Medvedev con un doppio 6-2 e poi, ancora più a sorpresa (non tanto per l’esito, quanto più per il dominio protratto per l’intero incontro), Grigor Dimitrov con un 6-0 6-0 senza appello. “In generale, sono molto orgoglioso di come io sia riuscito ad adattarmi alle condizioni. A mano a mano che il torneo è poi proseguito, ho cominciato a esprimere un tennis sempre migliore. E soprattutto, ora posso dire di essere più pericoloso anche sulla terra rossa”. D’altronde, nessuno ti regala un quarto di finale al Roland Garros e un penultimo atto a Monte Carlo. ‘Demon’ se li è guadagnati. E non ha di certo intenzione di fermarsi qui.