Prima giornata tranquilla al Porsche Tennis Grand Prix di Stoccarda con tre incontri di singolare e una sola testa di serie impegnata – impegnata parecchio da una qualificata però ex top 10. Sulla terra battuta sotto il tetto dell’arena, si sono viste tenniste fermare il gioco e arbitri scendere dalla sedia per controllare il segno, cose che già sembrano di altri tempi e invece l’ultima volta è successo otto giorni fa a Bogotà.
A Potapova b. C. Tauson 2-6 7-6(8) 6-2

La n. 38 WTA Anastasia Potapova annulla un match point e batte in rimonta la n. 21 Clara Tauson, 2-6 7-6(8) 6-2 in due ore e tre quarti. Una sfida che per due set è parsa decisamente in mano a Tauson, a dispetto delle statistiche e del break di svantaggio all’inizio della seconda partita. Era sembrata davvero finita quando, annullati tre set point nel tie-break, Clara ha avuto la palla per andare al secondo turno, ma Anastasia – arrivata in Germania con due vittorie e tre sconfitte dopo il titolo di inizio febbraio in Transilvania – ha messo un parziale di 15 punti a 3, prendendosi il set e un vantaggio incolmabile nel terzo.
IL MATCH – Un primo set equilibratissimo a leggere le stats, 7 vincenti a testa, 11 errori non forzati per Clara a fronte dei 12 di Anastasia, una differenza che risiede nell’unico doppio fallo contro due, anche se spicca il 48% di prime per la tennista di Saratov. Due su due sulle palle break per Tauson che non ne ha concesse, mentre in entrambi i turni di servizio ceduti Potapova aveva messo fuori bersaglio una seconda. In genere, però, molto più varia la classe 2002 di Copenaghen, che entra per colpire al volo, usa lo slice e la smorzata – spettacolare quella di rovescio servendo per il set, lungolinea a uscire, con il secondo rimbalzo addirittura fuori dal corridoio.
Il secondo parziale inizia con una Potapova più determinata, almeno fino a che arriva la palla break in suo favore perché poi ci mette davvero del suo per non sfruttare le prime quattro chance. La quinta è quella buona, forse grazie a un pessimo rimbalzo dal momento che l’altra scheggia la palla, ma non è che sia sembrata molto reattiva in uscita. In ogni caso, è 3-1, ma anche tanta fatica per nulla visto che al game successivo restituisce il break, ancora con un doppio fallo. Clara è pronta per prendere la rincorsa, ma Anastasia è brava ad annullare la doppia opportunità del sorpasso. Finale di frazione al tie-break. Tre set point se ne vanno e allora è palla del match, ma Potapova non ci pensa su e spara il drittone vincente in uscita; altri due punti giocati in spinta e la porta al terzo. Bel match, con le statistiche del parziale che parlano russo, eppure Anastasia è stata a un punto dal perderlo e con esso il match.
Partita finale, si parte con Potapova che tocca la palla e fa punto, Tauson sbaglia ed è 3-0 pesante. Reazione danese, un break recuperato e 40-15, ma Anastasia sfodera un passantone bimane in corsa, poi un altro (le volée si potrebbero anche chiudere, però…) e riprende il comanda della faccenda, 5-1. La n. 21 del ranking tiene la battuta e poi semina vincenti, le urla saratoviane si fanno sempre più lunghe ma è l’avversaria a spaccare la palla. Imprecisa un paio di volte, però, concede due match point, Potapova si fa bastare il primo guadagnandosi il diritto di affrontare la numero 1 del mondo Aryna Sabalenka.
[8] D. Shnaider b. [Q] V. Kudermetova 5-7 6-2 6-3
Sotto di un break nel terzo set, Diana Shnaider si fa massaggiare una spalla e rimonta Veronika Kudermetova, uscita dal tabellone cadetto a spese di Sara Errani, entrata però come lucky loser (giocherà con Magdalena Frech). 5-7 6-2 6-3 in due ore e un quarto per Shnaider, forte anche dell’unico precedente, nel 2023 a Charleston, poco incoraggiante per Veronika avendolo perso in due set proprio nel pieno del suo miglior periodo, mentre Diana era solo al suo terzo main draw WTA e appena entrata in top 100.
IL MATCH – Da sinistra Kudermetova aspetta il servizio mancino con i piedi dietro il corridoio, ma i punti in ribattuta sono pochi. Sono pochi anche per l’avversaria, nessuna arriva oltre il “30” per i primi dieci game, con Veronika brava sul 4-5 a uscire da un delicato 15-30 muovendo efficacemente la palla. Poi l’equilibrio si rompe: Kudermetova pianta due risposte vincenti su seconde un po’ corte e arriva il doppio fallo, 0-40, buona la terza grazie alla risposta violenta e centrale. L’ex numero 9 del mondo, ora al 51° posto, serve per il set e lo fa molto bene, 7-5.
Nel secondo parziale, i servizi sono ancora inattaccabili tranne che in una occasione, al sesto gioco, quando Kudermetova ha una palla con cui fare male, ma non vede l’avversaria muovesi in anticipo e viene punita dal preciso lob bimane; due rovesci a metà rete ed è break Shnaider che poi tira dritto fino al 6-2.
Il set decisivo comincia dopo le 23. L’inerzia non canbiata in favore della 12^ giocatrice del mondo, anzi è Veronika ad allungare al terzo game, con la paura del déjà-vu sulla palla break, praticamente un replay del punto perso nel sesto gioco del set precedente, ma questa volta il lob finisce appena lungo. Tiene il servizio, 3-1, e al successivo cambio campo c’è un MTO per Diana che si fa trattare la spalla destra. L’interruzione non sembra aver intaccato la concentrazione della ventisettenne di Kazan, invece sul 40-0 fa una cosa brutta e storta, si riapre il game e da lì Shnaider tira dritto fino al 6-3. Al secondo turno troverà Elise Mertens, che nel match che ha aperto il torneo ha battuto la qualificata Aliaksandra Sasnovich per 7-6(3) 6-2.