“La classifica è buona, ma gli obiettivi sono ben altri” dichiarava Lorenzo Musetti a Sky Sport dopo il torneo di Miami quando occupava il 16° posto del ranking ATP. “Da anni rincorro la top 10” diceva ancora l’azzurro classe 2002 che con la finale di Monte Carlo era arrivato a un passo, numero 11.
Poi, la settimana scorsa, nello spazio temporale tra la prematura sconfitta a Barcellona del campione uscente Casper Ruud e la vittoria in semifinale a Monaco di Holger Rune, Lorenzo ha anche velocemente assaporato questa top 10; però solo “live”, vale a dire la classifica aggiornata in tempo reale dopo la conclusione di ogni incontro. E lunedì 21 aprile, quando è uscito il ranking “ufficiale”, Lorenzo era ancora l’undicesimo tennista del mondo. Una sola posizione che ha però un enorme significato.
Andiamo allora a vedere alcuni scenari perché l’ingresso in questa élite tennistica si verifichi lunedì 5 maggio, all’indomani della conclusione del Masters 1000 di Madrid. Il 5 maggio sarà anche il compleanno di Carlos Alcaraz e il giorno in cui Jannik Sinner rientrerà dalla squalifica: potrebbe voler dire che in quel punto nel tempo è insita una qualche importanza cosmica… ma potrebbe anche essere un’incredibile coincidenza.
Partiamo subito rilevando che Musetti è di nuovo “dentro” secondo la classifica live (sulla cui base partiremo per i conteggi), addirittura al nono posto con 3.160 punti: gli escono 100 punti (90 della finale di Cagliari e 10 della sconfitta all’esordio di Madrid di un anno fa), ma ne entrano 60 tra Pechino e i 10 assicurati di questo Mutua Open. I due che salutano i primi dieci sono al momento Medvedev e Rublev. Va da sé che almeno due devono essere i tennisti a sorpassare il nostro, alle cui spalle, a meno di 90 punti, troviamo Tommy Paul e Daniil Medvedev.
90 punti (100 meno i 10 di base) si ottengono raggiungendo gli ottavi di finale, che sarebbe il turno “previsto” per le teste di serie loro assegnate, quelle dalle 9 alla 16. Quindi, se Musetti dovesse perdere all’esordio, i risultati meno straordinari per negargli la top 10 sarebbero gli ottavi raggiunti da entrambi i due più vicini inseguitori. Un solo turno superato da Lorenzo, tuttavia, e Daniil resterebbe dietro.
Terzo a rincorrere, troviamo Ben Shelton dista 180 punti, con conseguente traguardo minimo dei quarti per il sorpasso (vittoria nel potenziale confronto agli ottavi con Rublev). Anche qui, a Musetti basterebbe vincere un solo match per tenersi Ben alle spalle.
Arthur Fils ha il salvacoda numero 4 e 240 punti da recuperare: serve la semifinale, sulla cui strada ci dovrebbero essere Zverev agli ottavi e (Rublev o) Shelton ai quarti.
Casper Ruud, a 435 punti, avrebbe bisogno della finale, così come Dimitrov, Tiafoe e Rublev. A proposito di Andrey, lui in finale sconfitto da Tomas Machac sarebbe il risultato che escluderebbe dai dieci l’azzurro perdente all’esordio.
Per rendere vano qualsiasi tentativo di negargli la top 10 alla prossima pubblicazione del ranking (non che questo sia l’obiettivo primario dei tennisti fin qui menzionati, chiaro), Lorenzo dovrebbe raggiungere la finale. Con la semifinale ci andrebbe vicinissimo, ma senza la certezza matematica: non ce la farebbe se al penultimo atto perdesse da Paul e nella parte alta Shelton battesse Rune. Finale, dunque, e già che c’è, potrebbe vincere il torneo, scalzando addirittura Djokovic dalla quinta posizione. Sempre che, ça va sans dire, Nole e tutti quanti rimangano fermi al loro posto. Ma già lo hanno fatto gli inseguitori di Sinner, sarebbe chiedere troppo. Riavvolgiamo allora tutto e lasciamo che Lorenzo parta tranquillo dal primo turno (che poi è il secondo, perché bye non vince quasi mai), senza dimenticare che anche a Roma non difende nulla (a parte un’altra finale Challenger 175).