Iga Swiatek torna a Madrid da campionessa in carica dopo il partitone messo in campo un anno fa da lei e da Aryna Sabalenka, battuta dopo averle annullato tre match point. Quest’anno arriva senza alcun titolo all’attivo, più precisamente Iga non alza un trofeo dal Roland Garros, quindi lo stato forma e il ritorno sulla terra battuta sono tra gli argomenti dibattuti, ma si parla anche di antidoping, sicurezza e altro ancora.
D. Hai giocato una partita fantastica in finale qui l’anno scorso. Mi chiedevo se senti di essere ancora lontana da quel livello e se quella partita ti torna mai in mente?
Swaitek: “Ci penso di tanto in tanto, ma non in modo specifico. Sicuramente è stata una grande partita, ed è difficile riviverla, perché non ci sono molte partite così intense e di un livello così alto. A volte le finali sono di livello inferiore rispetto ai quarti o alle semifinali, perché i giocatori sono un po’ più tesi. Ma io e Aryna abbiamo dato spettacolo, sicuramente. Penso che sia stato bello anche per i tifosi guardarla.”
D. E il tuo livello attuale?
“Siamo all’inizio, non ho ancora giocato un incontro, difficile da dire. Penso che nessuno giudichi dall’allenamento, ma lì mi sento benissimo, quindi vedremo com’è durante i match.”
D. Preferisci i tornei di una settimana o quelli di due settimane?
“Ho smesso di pensarci perché dobbiamo semplicemente adattarci a quello che c’è. Hanno cambiato questi eventi rendendoli più lunghi già da un po’, quindi ormai mi sono abituata a questo sistema, ma mi andava bene anche giocare i tornei di una settimana. Penso che non abbia influenzato molto i miei risultati, quindi non mi importa, mi piacciono entrambi.”
D. Quando arrivi alla parte della stagione in cui si passa alla terra battuta, cambia qualcosa per te? Ti rilassi un po’ di più, visto che è una superficie che ami? Che cosa cambia per te in questo periodo?
“Sicuramente all’inizio ci sono molte cose su cui concentrarsi per adattare il proprio gioco, quindi è bello avere questi primi giorni e la prima settimana per lavorare sodo e allenarsi. Lo adoro, specialmente sulla terra, perché il tennis per me è più logico lì, e puoi anche essere più creativa tatticamente, quindi mi piace molto.
“Sì, penso che, quando sento di poter utilizzare tutto questo in partita, mi rilasso di più. Conosco le mie armi, so di avere sempre un piano B in difesa, cosa che a volte è impossibile, ad esempio, sui campi duri veloci. Quindi ne approfitto e mi dà fiducia, sicuramente.”
D. Alcuni giocatori hanno parlato delle pressioni legate ai controlli antidoping e di quanto bisogna stare attenti a ciò che si assume. Dopo quello che è successo a te e a Jannik l’anno scorso, mi chiedevo com’è la situazione per te giorno per giorno e se questo ha un impatto.
“Dopo un paio d’anni ci pensi continuamente. Direi che genera un po’ di ansia, e non parlo solo per me, perché ormai mi sono abituata al sistema, ho passato il peggio, sono riuscita a uscirne e a risolvere, quindi mi sento come se nulla potesse fermarmi. Ma sì, so anche da altri giocatori che non è facile e tutto il sistema è complicato, perché non ho avuto molto controllo su ciò che mi è successo e posso immaginare che altri giocatori siano sempre spaventati che possa capitare anche a loro.
“Con l’obbligo di dichiarare sempre dove ci troviamo, a volte è difficile stare al passo. Ogni giorno in cui viaggiamo dobbiamo letteralmente dire dove siamo. Se lo dimentichiamo, rischiamo un ‘no show’, e dopo tre si rischia la squalifica. Quindi sì, è una grande pressione, non è facile da gestire, ma così è.”
D. Conosci molto bene la tua prossima avversaria [Alex Eala, che ha sconfitto Iga ai quarti del Miami Open]. Come cambierà la partita sulla terra battuta?
“Vedremo (ride). Onestamente, con Alexandra non abbiamo giocato così tanto, quindi è difficile per me dirlo. Immagino che dovrò solo vedere e adattarmi. Ne parleremo sicuramente oggi con Wim a livello tattico, ma non voglio fare previsioni, non sono una maga (ride).”
D. Come ti stai preparando per il match contro Alex Eala, il tuo primo match qui e su un campo che conosci molto bene? Quanto pensi che sarà un vantaggio? E pensi che sarà diverso rispetto all’ultima volta che l’hai affrontata sul cemento? Ti senti più a tuo agio su terra contro di lei?
“Non ci ho mai giocato su altre superfici che non fossero il cemento di Miami, quindi è difficile da dire. Vedremo. Conosco bene questo posto, quindi userò l’esperienza, ma l’esperienza non gioca al posto mio, quindi affronterò questo match come tutti gli altri. Non importa quello che è successo a Miami.”
D. A un certo punto della sua carriera, Roger Federer disse di aver “creato un mostro” perché la gente si aspettava che vincesse sempre, poi è arrivato Rafa e vinceva tutto sulla terra come se fosse normale. Ti senti anche tu in questa fase, come se avessi creato questo “mostro”, dove la gente si aspetta che tu vinca ogni torneo? Ed è difficile da sopportare?
“Intendi quello che pensa la gente? È assurdo, ma credo che la gente non si renda conto che siamo anche umani. Sì, le aspettative sono alte, ma lo sono ogni anno per me dal 2022. Sto solo cercando di fare il mio lavoro e non concentrarmi su ciò che dicono gli altri. Onestamente, non hanno idea di cosa succeda nelle nostre vite, quindi se pensano certe cose, possono pensarlo, ma non è necessariamente la verità. Però sicuramente sono grata che abbiano grandi aspettative.”
D. Dopo l’episodio di una persona che ha assistito al tuo allenamento e poi è stata allontanata, ti senti ancora sicura a questi eventi?
“Con tutto quello che è successo, non solo a me ma anche ad altre giocatrici, credo che la WTA abbia reagito molto rapidamente e ci abbia aiutate subito e per questo mi sento sicura. Ma possono succedere tante cose strane, non si può mai prevedere tutto. Non so bene quale sia la procedura per controllare chi entra o meno, ma grazie alla reazione della WTA e al fatto che ci dicono che ci proteggono, mi sento sicura, e spero che continui così.”
M.S.