M. Arnaldi b. B. Coric 4-6 6-4 7-5
Una vittoria sofferta. Un successo meritato. Matteo Arnaldi, si qualifica al prossimo turno dell’ATP 1000 di Madrid, dopo aver superato – in due set e con il punteggio definitivo di 4-6 6-4 7-5 – il tennista croato Borna Coric al termine di una vera e propria battaglia. Ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, Matteo. Anche quando le dinamiche impervie della gara sembravano avergli voltato le spalle. Soprattutto nel primo parziale (e alla fine del terzo e decisivo set). Una vittoria, quella maturata contro il sunnominato Coric, che premia la resilienza dell’atleta sanremese, bravo a non perdersi d’animo quando il destino dell’incontro pareva oramai orientato verso un inevitabile tie-break. Adesso, sulla strada del ventiquattrenne ligure, ci sarà “un certo” Novak Djokovic.
Primo set: troppi errori per Matteo, Coric è più concreto
Primi game all’insegna dell’equilibrio nella sfida tra il tennista azzurro e il giocatore croato. Pochi scambi sulla terra battuta del Mutua Open, agli albori della gara, quando Arnaldi e Coric hanno entrambi sfruttato al meglio i propri turni al servizio. Nel complesso, Arnaldi è sembrato più incisivo (col dritto) nelle risposte da fondo, mentre Coric è apparso un po’ più risoluto nei momenti topici del set. Così come testimoniato dal break guadagnato dal tennista croato alla fine del quinto gioco (un game da dimenticare per Matteo).
Bello e profondo il rovescio lungolinea con cui Coric ha provato a mettere le cose in chiaro durante il sesto gioco (sul 40-15 a proprio favore). Poca continuità e qualche tentennamento di troppo nell’uscita dal servizio per Arnaldi durante il primo parziale. Il sanremese, però, ha reagito con grande concretezza nel corso del settimo game, quando ha piazzato un paio di dritti da fondo che hanno tagliato a fette le resistenze difensive di Coric (costretto a chiamare un medical time-out per qualche problemino fisico).
Ad ogni modo, il nativo di Zagabria (ed ex numero 12 del mondo), è riuscito a indirizzare dalla sua parte il primo set, imponendosi sull’atleta italiano con il punteggio di 6-4. Per Matteo, qualche rimpianto di troppo legato ai numerosi errori commessi e ad un Coric tutt’altro che trascendentale.
Secondo set: Coric cala alla distanza, Arnaldi risale la china
Nove ace, delle buone intuizioni in risposta e un pizzico di garra in più. Volendo, potremmo sintetizzare così il secondo parziale disputato da Arnaldi, che ha cominciato con il piede giusto il secondo set. Nel terzo game, nonostante un buon turno in risposta da parte di Coric, Matteo è stato bravo a capitalizzare al meglio il proprio turno al servizio (con delle percentuali ben più convincenti rispetto all’inizio della gara), costringendo il tennista croato a commettere una serie di errori da fondo.
Risultato di completa parità alla fine dei primi quattro giochi (2-2), con Arnaldi che ha provato a variare maggiormente il campionario dei propri colpi – splendido il rovescio lungolinea con cui l’azzurro è riuscito a portarsi sul 4-3 (sette giochi senza break). Rovescio e drop-shot, invece, hanno rappresentato delle vere e proprie armi letali per Coric durante la fase centrale del set (in verità, il croato è apparso piuttosto solido anche al servizio). A spuntarla, alla fine, è stato il tennista sanremese, oramai completamente fuori dalle sabbie mobili in cui era rimasto impelagato durante il primo set.
Terzo set: sofferenza e lucidità per Arnaldi, Coric si arrende alla lucidità del sanremese
Set decisivo, dunque. Con Arnaldi che ha continuato a macinare punti e buone giocate. Va da sé, naturalmente, che in una situazione di siffatto equilibrio, siano stati i dettagli –anche quelli più banali – a fare la differenza. Coric, per esempio, per alcuni tratti dell’ultima parte di gara non è riuscito ad imprimere lo stesso ritmo (al servizio) dei primi due parziali, concedendo qualcosina, in termini di continuità e di errori commessi (anche con il rovescio) al rivale azzurro.
Epperò, quello di Arnaldi è stato un set all’insegna della lucidità e della concretezza. O, almeno, rispetto al primo parziale. Fase decisiva del match che ha visto Matteo volare sulle ali del proprio dritto. Splendida l’apertura lungolinea con cui è riuscito a strappare un break al rivale croato e ad andare a servire per il match.
Controbreak-Coric nel game immediatamente successivo, grazie ad un turno al servizio condotto in maniera altalenante dall’attuale numero 44 del mondo. In soldoni, si è trattato di un vero e proprio black-out (momentaneo) per Arnaldi. A quel punto, il giocatore italiano è stato bravo a chiuderla definitivamente ad un passo dal tie-break decisivo, sfruttando gli errori commessi al servizio da uno spaesato Coric.