M. Arnaldi b. [4] N. Djokovic 6-3 6-4
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— Tennis TV (@TennisTV) April 26, 2025
Vedere Novak Djokovic perdere ancora fa un certo effetto. Se però dal lato opposto del campo c’è un italiano, allora le sensazioni diventano ambivalenti. Matteo Arnaldi ha disputato una prova molto ragionata e convincente che gli ha permesso di sconfiggere l’asso serbo, con il punteggio di 6-3 6-4, in un’ora e quarantuno minuti al secondo turno del Mutua Madrid Open. Troppo scarico, poco grintoso e neanche lontanamente ‘cattivo’ tennisticamente come al suo solito il 37enne di Belgrado in questo incontro. Se da una parte i vincenti a fine match sono gli stessi per entrambi (21), il finalista di Miami ha commesso 14 errori in più dell’avversario (32 contro 18), finendo per cedere nei momenti caldi di entrambi i set.
Una prova deludente quella del 24 volte campione Slam, che non trova un successo sul rosso dalla medaglia d’oro olimpica vinta lo scorso agosto. Dopo la sconfitta con Alejandro Tabilo a Montecarlo, l’allievo di Andy Murray perde per la seconda volta consecutiva all’esordio in un torneo 1000, cosa che non accadeva per lui dal lontano 2006. Da inizio 2025, quindi, le eliminazioni di Nole al debutto in un torneo diventano ben quattro. Oltre a quelle già citate, figurano anche le sconfitte a Doha contro Matteo Berrettini e a Indian Wells contro Botic Van de Zandschulp. Non di certo un bel segno per Djokovic, che avrebbe bisogno di un po’ di fiducia in vista del Roland Garros, suo obiettivo principale.
Grandioso, invece, il 24enne sanremese per l’intera durata dell’incontro. Nessun calo evidente, livello di gioco molto alto e brillantezza atletica ed elastica da fare invidia anche uno come Nole, che ha fatto di queste caratteristiche alcuni tra i suoi più grandi punti di forza durante tutto il corso della sua carriera. Per l’11esima volta (su 66 match totali giocati) un giocatore italiano sconfigge Djokovic a livello ATP. Si tratta del secondo successo stagionale per Matteo su un top 10, dopo quello su Andrey Rublev a Indian Wells, e del quinto in totale su 13 match giocati fino ad ora in carriera contro tennisti di questa caratura. Torna a vincere due match consecutivi sul rosso dopo gli ottavi raggiunti al Roland Garros 2024 e diventa il primo tennista fuori dalla top 30 a sconfiggere Djokovic a Madrid. Chapeau. Ora è il momento di festeggiare. Ma per poco, perché il terzo turno lo aspetta. E lo giocherà da favorito contro il bosniaco Damir Dzumhur. Il sogno madrileno non finisce qui.
Le parole di Matteo Arnaldi a fine match: “Ero già solo contento di poterlo affrontare. Mi ci ero allenato solamente una volta. So che al momento non è al meglio, ma ho dovuto giocare il mio miglior tennis per vincere. Non so nemmeno cosa dire. All’inizio ho cercato solo di non farmela sotto. Non sai nulla di come andrà. Ho cercato di farlo scambiare un po’, poi a partita inoltrata ti senti meglio e ti calmi. Sono contento di aver preso il break subito, perché sapevo che avrei perso il servizio anche io, ma almeno siamo rimasti in parità. Lo vedo giocare da quando avevo 9-10 anni. Cerco sempre di giocare come lui. È andato tutto perfettamente. Incredibile essere qui. Non avevo mai giocato su questo campo e Novak è sempre stato il mio idolo, quindi ero già contento solo per poter giocare qui. È arrivata la vittoria, ancora meglio…”.

Primo set: Troppi alti e bassi per Djokovic. Arnaldi è più concreto
A metà pomeriggio è il momento di Novak Djokovic e Matteo Arnaldi sul Manolo Santana Stadium. Il serbo torna a giocare a Madrid, dove non presenziava dal 2022, e cerca di iniziare la corsa verso il tanto bramato centesimo titolo. Per lui si tratta della 13esima apparizione nella capitale spagnola, in cui ha già sollevato tre trofei da primo classificato. L’italiano, invece, torna in campo dopo il successo molto sudato all’esordio ai danni di Borna Coric e tenta di strappare la seconda affermazione in carriera su un top 5 (a fronte di 7 sconfitte). Curiosamente, la prima era avvenuta proprio a Madrid, nel 2023, contro Casper Ruud. Questo è il primo testa a testa tra il 37enne serbo e il 24enne azzurro.
Il numero 44 ATP vince il sorteggio e decide di servire. Fa e disfa nel primo turno in battuta, ma con qualche vincente e un buon pressing da fondocampo parte in vantaggio nel punteggio. Nei primi frangenti del match entrambi mostrano la propria dote elastica, proponendo buone palle in allungo. Arnaldi tiene bene lo scambio, mentre Djokovic sbaglia qualche palla semplice dal centro del campo che regala all’atleta di Sanremo il break immediato. Stabilitosi con le condizioni di gioco, Nole comincia a ingranare la marcia giusta e si riprende quindi il servizio nel game seguente. “Margine, margine, forza!”, le parole che arrivano da Civarolo, coach dell’azzurro, durante il quinto gioco. Qui il 24 volte campione Slam risponde alla sua maniera sorprendendo Matteo, il quale però cancella una palla break per poi portarsi con carattere sul 3-2.
Si alternano con precisione i due tennisti nei rispettivi turni in battuta. L’atmosfera si riscalda con qualche ottimo punto, ma regna comunque un sostanziale equilibrio. Si distrae però il protetto di Andy Murray nell’ottavo gioco. Alcuni suoi gratuiti allungano il game ai vantaggi e in questo punto Novak commette due doppi falli consecutivi che portano Arnaldi a servire per il set. Matteo non trema e dopo quarantanove minuti chiude il primo parziale, con lo score di 6-3, contro un Djokovic non particolarmente tenace e brillante. E di questi tempi, l’aspetto che sorprende è che questo atteggiamento di Novak non sembra essere una novità.
Secondo set: il match decolla, ma Arnaldi rimane il più costante. La favola è azzurra
Si redime con un paio di ace il quarto tennista del seeding in avvio di seconda frazione. Ciononostante, i suoi spostamenti appaiono più appannati del solito e spesso arriva sulla palla non con il giusto equilibrio del corpo. Grazie a un paio ottimi punti da standing ovation, inizia però a scuotersi Nole subito dopo. Si procede sempre tenendo fede alla regola dei servizi. Il livello generale dell’incontro aumenta vertiginosamente e si assiste a un buon tennis da parte di entrambi i contendenti. Scambi lunghi, pregevoli recuperi e ottime soluzioni da ambo i lati.
La prima occasione in risposta è in favore dell’azzurro, strepitoso quando si tratta di arrivare su tutte le palle. Infatti, dopo due scambi durissimi colmi di recuperi, Arnaldi brekka l’avversario e sale 4-3. La Caja Magica è oramai bollente. Ma Djokovic non ci sta. A suon di vincenti il numero 5 al mondo si procura tre palle break filate. Matteo non cade però nel tranello: serve bene, torna a essere solido e ai vantaggi agguanta il 5-3. Glaciale, l’azzurro batte alla grande e viene a prendersi con convinzione il successo forse più importante della sua giovane carriera. Djokovic è ko, dopo un’ora e quaranta di sfida, con lo score di 6-3 6-4.